Haiki+ in rally con il riavvio dell’aumento di capitale

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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In forte calo invece il diritto. L'operazione serve a stabilizzare il convertendo del socio di riferimento Sostenya, ma è anche l'occasione per dare un'occhiata a un protagonista italiano dell'economia circolare

Haiki+ in rally con il riavvio dell’aumento di capitale

Difficile non notare oggi il rally di Haiki+ a Piazza Affari: +18,5% con il riavvio dell’aumento di capitale. La piccola società è nata da uno scorporo delle attività di trattamento dei rifiuti della quotata Innovatec nel 2022.

In pratica ha assorbito un business di tutto rispetto, tra discariche e più in generale economica circolare e ha cominciato un nuovo percorso.
In realtà tanto piccola non è: alla chiusura di venerdì scorso capitalizzava circa 55,7 milioni di euro, che non sono affatto pochi per l’Euronext Growth Milan.

Haiki+, i numeri di questo protagonista dell'economia circolare

Il gruppo è presieduto da un manager di lunga esperienza come Elio Cosimo Catania e ha come amministratore delegato Giovanni Rosti. Nel board anche Nicola Colucci, il manager che insieme alla sorella Camilla nel giugno 2024 ha ottenuto dal padre Pietro Colucci, manager storico del gruppo Sostenya e del business dei rifiuti in Italia, quote paritetiche del 38% di Sostenya Group.

Lo stesso Sostenya Group qualche settimana fa - il 16 maggio 2025 – ha ceduto le quote di maggioranza relativa della stessa Haiki+, il 43,35% del capitale alla controllata SG Holding Srl.

Ma per capire meglio bisogna fare qualche passo indietro. Chi è Haiki+? Si tratta di una società che gestisce ben 7 impianti di gestione rifiuti fra Lombardia e Piemonte. Sono impianti che cercano di trasformare gli scarti in nuove risorse: sono gli impianti di Albonese (PV), Cermenate (CO), Chivasso (TO), Collegno (TO), Lazzate (MB), Palazzolo Vercellese (VC) e a Lodi (LO)un impianto innovativo per la valorizzazione del cartongesso.

La divisione che se ne occupa è la Haiki Recycling che è separata dalla Haiki Mines che invece gestisce tre discariche di proprietà: una è sempre ad Albonese (PV), poi c’è quella di Bedizzole (BS) e quella di Bossarino (SV).

Alcuni percorsi specifici di questi scarti sono gestiti da divisioni ad hoc, come la Haiki Cobat, nata dall’assorbimento nel 2021 della Cobat e specializzata in rifiuti specifici come gli pneumatici fuori uso (PFU), i moduli fotovoltaici, quindi le pile e gli accumulatori.

Un percorso a parte è anche quello di Haiki Electrics, focalizzato nel recupero dei RAEE (sostanzialmente i piccoli elettrodomestici e dispositivi elettronici), che fa leva su S.E.A. (Servizi Ecologici Ambientali), Puli Ecol Recuperi, AET e gli impianti TREE.

I numeri complessivi dichiarati da Haiki+ sono impressionanti: 1 milione di tonnellate di rifiuti gestiti e lavorati ogni anno; più del 75% di rifiuti avviati al recupero; oltre 10 mila clienti serviti; un organico di 562 unità.

La natura stessa delle filiere dei rifiuti e degli impianti di lavorazione favorisce operazioni di consolidamento e di integrazione delle attività nei territori.

Haiki+, un giro d'affari da oltre 180 milioni nel 2024

Ma andiamo ai soldi. Nel 2024 Haiki+ ha registrato un valore della produzione di circa 184 milioni di euro (181,2 i ricavi di vendite e prestazioni). Il costo della produzione è stato di 181,35 milioni, quindi il primo margine è stato di 2,7 milioni di euro. Dopo una gestione finanziaria che impegnava 4,63 milioni, si giungeva a una perdita ante imposte di 1,94 milioni di euro e a una perdita di gruppo di 2,3 milioni di euro.

Hanno pesato sicuramente gli oneri finanziari collegati a una posizione finanziaria netta adjusted negativa per 53,3 milioni di euro (debiti verso banche per 25,7 mln, verso altri per 20,8 mln e cassa e liquidi per 5,9 mln) a fronte di un patrimonio netto di gruppo di 19,6 milioni di euro.

Il rapporto tra mezzi di terzi e mezzi propri (debt/equity) era quindi sbilanciato su un 2,7x circa.

A questo si potrebbe aggiungere un patrimonio di competenza di terzi di 2,9 milioni, ma la società segnala che questi valori non comprendono il contributo apportato dalla Scissione di circa € 10,3 mln e non comprendono neanche il debito convertendo di € 23 milioni approvato lo scorso 28 marzo 2025 insieme al bilancio del gruppo.

Per completare il quadro bisogna comunque ricordare che soltanto Haiki+ vanta un capitale investito netto di circa 75,8 milioni di euro.

Sono fattori che aiutano però a comprendere meglio questo business estremamente dinamico.

Haiki+, una sequenza di scissioni, acquisizioni e nuovi impianti

Bisogna infatti ricordare che la scissione di Haiki+ da Innovatec è avvenuta lo scorso 10 gennaio 2025 e ha sostanzialmente concentrato le attività di ambiente ed economia circolare in Haiki+, lasciando a Innovatec quelle dell’efficienza energetica.
Con i conferimenti il capitale sociale di Haiki+ è cresciuto di 10,53 milioni e ha assunto la configurazione del contestuale debutto in Borsa.

All’appuntamento con l’EGM del 10 gennaio scorso Haiki+ arrivava dopo una sequenza di operazioni organiche ed esterne di peso. A gennaio aveva ottenuto dalla Provincia di Monza e Brianza l’ok a un impianto a Lazzate per il trattamento di 50 mila tonnellate annue di rifiuti. Il gruppo ha anche completato la costruzione della prima vasca del nuovo lotto della discarica di Bossarino (SV).

Nella prima metà del 2024 era anche partito il citato impianto innovativo per il trattamento e il recupero del cartongesso a Lodi (30 mila tonnellate l’anno). Era stato inoltre ampliato l’impianto di messa a dimora di rifiuti industriali non pericolosi ad Albonese.

Nel giugno 2024 Haiki+ aveva acquisito Igers (scarti e rifiuti tessili) con un aumento di capitale riservato ad Haiki Recycling (€ 700 mila soltanto per il 24,5%).
Poi era stata la volta di Isacco a luglio: Haiki Recycling aveva comprato il 70% con 217 mila euro ed era entrata così in un progetto già autorizzato dalla Provincia di Cremona per un impianto a cavallo tra quattro province tra Lombardia e Veneto e capace di trattare ogni anno circa 80 mila tonnellate di rifiuti di vario tipo.
A fine 2024 il gruppo Haiki+ aveva poi rilevato dal gruppo Treee 5 impianti di trattamento di rifiuti RAEE per 4,15 milioni di euro (enterprise value 7,2 mln). Quest’anno il gruppo Haiki+ ha anche ottenuto l’autorizzazione per un impianto capace di gestire pile, batterie al piombo e accumulatori esausti, oli minerali e vegetali fino a 10.850 tonnellate l’anno.

A Pollutri, in provincia di Chieti, Haiki+ ha avviato il recupero di batterie portatili e industriali con l’impianto Cobat Ecofactory rivolto al mondo automotive.

Haiki+, l'aumento di capitale e il convertendo di Sostenya

Così si arriva all’aumento di capitale da 22,87 milioni di euro circa deliberato dal consiglio di amministrazione tramite l’emissione fino a 28.925.000 azioni (su un totale di partenza di circa 96,4 milioni di azioni, quindi con una diluzione potenziale del 23% circa).

Va precisato che questo aumento di capitale, oltre a promuovere un riequilibrio delle risorse patrimoniali del gruppo si ricollega a un debito convertendo di 23 milioni di euro verso il socio di riferimento Sostenya Group, un debito che era sorto con l’acquisizione di Sostenya Fintech Srl e delle sue controllate Green LuxCo Capital SA ed Ecosavona S.r.l. (proprietaria della discarica del Boscaccio) e che era stato convertito in patrimonio della società (come riserva in conto futuro aumento di capitale) lo stesso 27 marzo 2025. Va anche ricordato che Sostenya si è impegnata per il pro-quota.

In queste ore il titolo di Haiki+ e il diritto scontano le turbolenze dell’avvio dell’aumento di capitale che durerà da oggi 7 luglio 2025 al 18 luglio prossimo. Il prezzo teorico ex-diritto di Haiki+ calcolato sul valore di venerdì scorso era di circa 0,627 euro.

In queste ore l’azione Haiki+ corre con un balzo del 18,51% a 0,685 euro e al contempo i diritti, che danno la possibilità di sottoscrivere 3 nuove azioni Haiki+ al prezzo unitario di 0,7906 euro ogni 10 diritti posseduti, perdono il 44% e si riportano ad appena 0,0056 euro.

Haiki+ intanto diventa il primo gruppo integrato produttore di piombo in Italia

Questo aumento di capitale di Haiki+ complessivamente, come detto, ammonta a circa 22,8 milioni di euro e serve a stabilizzare il convertendo del socio di riferimento Sostenya, ma va notato che appena lo scorso 1° luglio la stessa Haiki+ ha sottoscritto l’acquisizione del 100% di Ecobat Resources Italy Srl per un uguale importo: 22,9 milioni di euro, compresi tutti i crediti vantati dai venditori. L’operazione ha portato nel perimetro uno dei maggiori operatori del riciclo di piombo, della produzione di piombo e delle sue leghe e ha trasformato Haiki+ nel primo gruppo integrato produttore di piombo d’Italia.

Starle dietro insomma, è davvero difficile.