Health Italia, volge al termine una ricchissima opa in contanti

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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La società della sanità integrativa e del welfare è sotto opa da maggio: € 300 a titolo, +157% sui prezzi ponderati dei 12 mesi precedenti. Ormai gli scambi sono al lumicino e si attende il delisting. La sua storia a Piazza Affari è stata comunque 'vivace'

Health Italia, volge al termine una ricchissima opa in contanti

Health Italia opera da anni in quel settore promettente, sostanzialmente contiguo a quello assicurativo, che è quello delle soluzioni di sanità integrativa e di welfare per imprese ed enti.

Nata dall’intermediario assicurativo Roma Assistance a Formello (Roma) nel 2001 su iniziativa di un gruppo di soci guidati da Massimiliano Alfieri, Health Italia ha debuttato a Piazza Affari sul segmento per le PMI Euronext Growth Milan all’inizio del 2017, raccogliendo 4,5 milioni di euro e spuntando un prezzo di collocamento di 4 euro per azione.

Fra alti e bassi di Borsa, la società aveva fatto la sua strada in Borsa senza grandi scosse fino al 2021, quando un’indagine aveva travolto proprietà e management portando sotto inchiesta gli ex vertici di Health Italia Massimiliano Alfieri (amministratore delegato e socio di riferimento), Roberto Anzanello (presidente) e Paolo Bruckner (vice presidente) con tanto di sequestro di 21 milioni di euro  ritenuti il frutto di un raggiro da parte degli 11 indagati ai danni di quasi 1.500 investitori.

Health Italia, il terremoto del 2021

Un terremoto che in realtà non aveva coinvolto direttamente le attività di Health Italia, ma solo i suoi manager e azionisti, tanto che il gruppo aveva potuto confermare le proprie attività passando sotto la guida di Livia Foglia.

Si sospettava che delle polizze vita unit-linked (ricordate il caso Eurovita?) non avessero versato a scadenza il capitale dovuto a una ventina di clienti sottoscrittori, ma tutto poi è stato ridimensionato dal tempo o almeno – si legge nel sito dello stesso Massimiliano Alfieri – il Tribunale di Milano si è reso incompetente e quindinel marzo 2025 il GIP del Tribunale di Verona ha archiviato il procedimento ritenendo infondata la notizia di reato. Insomma parentesi chiusa, sembra.

Già lo scorso 11 aprile il socio di riferimento di Health Italia Sorgiva Holding, titolare di una quota del 24,97%, aveva presentato una lista composta da Roberto Anzanello, Oscar Pischeddu, Livia Foglia, Massimiliano Alfieri e Andrea Di Dio, in pratica sancendo il ritorno nel management dello stesso Alfieri.

Ma questo stava per portare evidentemente ai successivi sviluppi delle ultime settimane.

D’altronde Health Italia è istituzionalmente ben incardinata da tempo con Livia Foglia, consigliera del consiglio di amministrazione di ANSI (Associazione Nazionale Sanità Integrativa e welfare) e lo stesso Massimiliano Alfieri coordinatore della sua Commissione Fondi, Casse e Mutue.

Health Italia, varie operazioni straordinarie nel 2024

Comunque sia, all’anno 2025 Health Italia si presenta dopo un 2024 vivace, anche in Borsa. Nel marzo 2024 il gruppo ha eseguito un raggruppamento nel rapporto di 100 vecchie azioni per 1 nuova azione, ha incorporato Health Point e ha comprato per 910 mila euro la Ethicoin di Rebirth, una società immobiliare nella quale era entrata a gennaio con un aumento di capitale riservato che le era costato circa 1,7 milioni di euro.

A ottobre il cda di Health Italia aveva deciso un dividendo straordinario cartaceo: azioni della stessa Rebirth da distribuire ai soci dopo la sua quotazione su Euronext Growth Paris a un prezzo di almeno 1,8 euro. La cosa in realtà sarebbe andata molto meglio del previsto, perché lo scorso gennaio a Parigi Rebirth ha debuttato a 2,2 euro per azione, per una capitalizzazione complessiva di circa 38 milioni di euro.

Il 10 febbraio 2025 Health Italia stacca un dividendo in azioni Rebirth ai suoi azionisti: 5.503.620, pari al 25,75% del capitale della partecipata, in pratica 29 azioni di Rebirth per ogni azione di Health Italia in portafoglio. In quei giorni il titolo di Health Italia vola: venerdì 7 febbraio vale 29,73 euro e il 13 febbraio ne vale 81,64.

Ma succede anche che il 12 febbraio Health Italia comunichi di avere avviato le attività propedeutiche relativa allo stacco di una seconda tranche di dividendo straordinario sempre in titoli Rebirth.

Si arriva così al 13 marzo, giorno di pubblicazione del bilancio 2024. Un bilancio luci e ombre: i ricavi crescono dell’1,6% a 36,6 milioni di euro, ma l’ebitda adjusted cede il 5% e torna a 7,5 milioni mentre il risultato d’esercizio balza di quasi il 60% a 2,7 milioni di euro.

Ci sono diverse poste straordinarie - come anticipato - e i ricavi accolgono anche voci non ricorrenti attinenti l’attività core.
Si registrano anche minori svalutazioni (viene meno quella di Be Health nel 2023) e prosegue la dismissione del patrimonio immobiliare che nell’operazione Rebirth ha il suo fulcro.

Il bilancio appare solido con un patrimonio netto del gruppo è di 38,4 milioni di euro, la PFN migliora riducendosi a 6,2 milioni di euro.

A febbraio il gruppo ha anche avviato le attività preliminari per l’ampliamento del centro medico Medical Care gestito tramite Health Point e tutto sembra avviato verso una normalizzazione di un business in crescita, ma a maggio arriva un altro colpo di scena.

Health Italia, il 21 maggio spunta un'opa ricchissima

In pratica Massimiliano Alfieri e Oscar Pischeddu, azionisti storici e fondatori di Health Italia, vendono.

Tecnicamente le loro holding Sorgiva Holding Spa (24,97% di Health Italia) e PFH (9,21%), cedono una quota complessiva del 34,18% della quotata a Giovanni Giuliani (ex McKinsey, Generali e Zurich) e Stefano Pellegrino (ex Mediobanca) per € 19.461.900.

Significa 300 euro ad azione contro gli 86,2 euro dell’ultima chiusura!

Allo stesso prezzo vengono valorizzate e rilevate le quote del 13,58% del capitale di Health Italia in mano a MBA. Si pongono naturalmente le condizioni per un’opa totalitaria finalizzata al delisting con un prezzo di offerta di 300 euro che implica un premio del 157,46% (!) sul prezzo medio ponderato dei 12 mesi precedenti l’offerta.

Il club deal organizzato dai promotori Giuliani e Pellegrino coinvolge nel progetto alcuni key manager della stessa Health Italia e punta a vincolare selezionati investitori in un aumento di capitale da almeno 29 milioni di euro al servizio dell’offerta.
Concesse linee di credito ad hoc da un ‘primario istituto di credito’, l’operazione scatta subito e prevede il completamento entro questo luglio 2025.

Con un prezzo così generoso e in contanti sembra più che ragionevole che il delisting vada a buon fine e porti via da Piazza Affari un’altra PMI dal business promettente e dalla storia decisamente vivace.

Sicuramente però a ridosso del termine dell’offerta rimangono almeno alcuni interrogativi.

Il primo è sulla generosità tanto inusuale a Piazza Affari: in un periodo di offerte finanziarie carta contro carta e spesso a sconto un nocciolo duro di investitori ha sentito il bisogno di mettere sul piatto un premio del 157% Quanto meno curioso, sicuramente generoso, forse troppo.

Il secondo dubbio riguarda i prezzi di borsa. In queste ore segnano 286 euro per azione, ossia il 4,6% dei 300 euro dell’offerta, decisamente di più dei prezzi di commissione di una compravendita. Ma questo secondo dubbio si scioglie probabilmente sul lato volumi: appena 190 azioni scambiate in giornata indicano un titolo meno che liquido e promettono un pronto delisting della vivace società della sanità integrativa.

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