L'inflazione scende più del previsto, giù i rendimenti
pubblicato:Buone notizie dagli indici dei prezzi al consumo di Spagna e Germania in attesa del dato eurozona di stamattina e prime indicazioni di difficoltà per la congiuntura americana: scenario favorevole a un'ulteriore flessione dei rendimenti

Nuovi minimi di periodo per i rendimenti eurozona e USA
Rendimenti eurozona poco sopra i minimi di ieri pomeriggio: quello del BTP decennale segna 4,1680% da 4,1530%, minimo dal 1° settembre (ricordiamo il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre).
Il rendimento del Bund a 10 anni si attesta a 2,4125% da 2,41%, minimo dal 27 luglio (ricordiamo il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).
Indicazioni simili per i rendimenti dei titoli di Stato USA: quello del T-Note a 10 anni segna 4,2780% dal minimo dal 14 settembre toccato nella notte a 4,2440% (massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni si attesta a 4,4540% da 4,4310%, minimo dal 20 settembre (top dal 2007 a 5,18% il 23/10).
L'inflazione scende più del previsto in Spagna e Germania, BCE resta prudente
Rendimenti in ulteriore flessione grazie ai dati preliminari sull'inflazione in Spagna e Germania a novembre: gli indici sono scesi ben più di quanto stimato dagli economisti, circostanza che fa propendere sempre più la bilancia verso lo scenario che vede concluso il ciclo restrittivo della BCE.
Per il primo ribasso dei tassi ufficiali si dovrà comunque attendere qualche trimestre: la presidente Lagarde ha recentemente dichiarato che occorre essere prudenti nonostante i grandi progressi sul fronte del rientro dell'inflazione verso l'obiettivo di lungo periodo del 2%. L'Eurotower teme un rimbalzo dei prezzi nei prossimi mesi per fattori tecnici e tiene sotto controllo la componente salari degli indici.
Economia USA: primi segnali di rallentamento, terreno favorevole al ribasso dei tassi
Negli USA l'economia si è dimostrata solida nel terzo trimestre con il PIL rivisto al rialzo dalla precedente stima. Dal Beige Book della Fed pubblicato in serata è però emerso un rallentamento della congiuntura a ottobre e novembre, elemento favorevole all'avvio di una fase accomodante entro metà del prossimo anno. Ricordiamo le parole di due giorni fa del "falco" Christopher Waller (membro del Consiglio dei Governatori della Federal Reserve): se il calo dell'inflazione dovesse proseguire per "tre mesi, quattro mesi, cinque mesi...potremmo iniziare a ridurre i tassi proprio perché l'inflazione è scesa".
Dati macro decisivi oggi in calendario
Oggi sono in programma i fondamentali dati su inflazione eurozona e indice PCE americano (il riferimento utilizzato dalla Fed come misura ideale per i prezzi al consumo), venerdì pomeriggio un intervento di Powell (presidente Fed).
Quadro grafico ribassista per i rendimenti
Lo scenario tecnico evidenzia il segnale grafico negativo inviato ieri dal BTP con la violazione del sostegno a 4,2470%, operazione che ha riattivato il trend negativo partito il 19/10 verso area 4,10%, minimi allineati di fine agosto. Concreti segnali di forza solo con un stabilizzazione sopra area 4,25% seguita dal superamento di 4,45-4,46%.
Stesso schema per il rendimento del Bund decennale che ha ripreso la sua corsa verso il basso dopo la violazione di 2,5150% e 2,45% (minimo del 1° settembre) e sta ora mettendo sotto pressione il supporto a 2,41%, con rischio concreto di ulteriori approfondimenti in direzione di 2,28-2,29%. Sopra 2,5150% possibilità di riavvicinamento ai recenti massimi a 2,66-2,67%.
Quadro grafico ribassista anche per il rendimento del T-Note decennale USA dopo la rottura dell'importante sostegno a 4,3630%: primo appoggio a 4,21-4,22%, successivo a 4,06%. Affidabili indicazioni rialziste solo sopra 4,41% per il recente massimo a 4,5150%.
Il rendimento del T-Bond trentennale viola il supporto a 4,52% ed è ora esposto al rischio di approfondimenti verso area 4,30%. Primi segnali di forza al superamento di 4,57% per 4,63%.