Leonardo volatile, potrebbe ridimensionarsi nel Regno Unito

di Simone Ferradini pubblicato:
5 min

Dovalue lancia il fondo Lounge con l'obiettivo di rafforzare il proprio modello di business

Leonardo volatile, potrebbe ridimensionarsi nel Regno Unito
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Leonardo ha reagito con forza nelle ultime sedute riportandosi martedì fino sui massimi del 9 dicembre in area 50,12.

Quadro grafico in evoluzione

Il titolo ha poi chiuso la seduta allontanandosi dai massimi per attestarsi a 49,45 euro, senza riuscire ad avere la meglio della resistenza a 50,50 euro, dove è posizionato il 50% di ritracciamento del ribasso dai top di ottobre. Sotto tale riferimento il quadro tecnico resterà esposto al rischio di nuovi cali anche nel breve periodo, per quanto solo con la violazione di quota 47,00 le prospettive tornerebbero a farsi difficili e si farebbe concreto il rischio di un nuovo test a 43,00 euro, dove sono posizionati i bottom di agosto.

Si tratta della base dell'ampio doppio massimo disegnato da giugno in area 56,00, la cui violazione muterebbe sensibilmente lo scenario creando i presupposti per una ampia correzione di tutto il rialzo partito dai minimi del 2024. Oltre 50,50 invece le tensioni si allenterebbero ed i corsi avrebbero spazio per risalire inizialmente in area 52,00 per poi riavvicinarsi ai top di ottobre poco oltre quota 56,00.

Rumors su riduzione investimenti nel Regno Unito

Sul fronte delle notizie da segnalare che Leonardo, secondo le ultime indiscrezioni di stampa, potrebbe ridimensionare gli investimenti nel Regno Unito a causa del tergiversare (da ben 18 mesi) di Londra nell'assegnazione della commessa da circa un miliardo di sterline (1,15 miliardi di euro) per l'elicottero AW149.

Dovalue lancia il fondo Lounge

Dovalue debole nell'ultima seduta: il titolo ha ceduto l'1,77% a 2,892 €. I prezzi hanno oscillato tra 2,884 e 3,044 euro.

Dovalue compie un nuovo passo nel rafforzamento del proprio modello di business con il lancio di “Lounge”, un fondo a conferimento dedicato ai crediti deteriorati garantiti dal Fondo di Garanzia MCC. Si tratta di un’iniziativa che va oltre il semplice ampliamento delle masse gestite e che segnala con chiarezza la direzione strategica intrapresa dal gruppo.

Il fondo, creato da Gardant Investor SGR in partnership con tre banche italiane, parte con una dimensione iniziale di circa 200 milioni di euro di GBV, con la possibilità di crescere ulteriormente nel tempo. All’interno dell’operazione, Dovalue assumerà un ruolo centrale, agendo sia come master servicer sia come special servicer, rafforzando così il controllo sull’intera catena del valore. A fronte di un GBV complessivamente gestito dal gruppo pari a circa 138 miliardi di euro, l’impatto iniziale del fondo può apparire contenuto in termini quantitativi, ma il valore dell’operazione è soprattutto qualitativo e strategico.

Giudizi positivi dagli analisti

Secondo Mediobanca Research, il lancio di Lounge rappresenta una notizia positiva non tanto per il contributo immediato al GBV, quanto perché supporta lo sviluppo dell’alternative asset management, una delle aree a maggiore valore aggiunto per il gruppo. In particolare, il fatto che si tratti del primo fondo del servicer dedicato a crediti garantiti dallo Stato rafforza la leadership di Dovalue nel mercato italiano e amplia il perimetro dei servizi offerti alle banche. Alla luce di questi elementi, Mediobanca Research conferma la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 3,10 euro, sottolineando anche la solida generazione di free cash flow e il miglioramento del profilo di crescita seguito all’acquisizione di Coeo.

Una lettura simile arriva anche da Intesa Sanpaolo, che mantiene il giudizio buy e alza l’attenzione strategica sull’operazione. Per gli analisti della banca, Lounge segnala il coinvolgimento di Dovalue nella prima soluzione strutturata di bilancio e servicing dedicata ai crediti deteriorati garantiti dal Fondo MCC in Italia. Un passaggio rilevante perché conferma la volontà del management di spingere sui servizi a maggiore marginalità, che nei primi nove mesi del 2025 rappresentavano già circa il 19% dei ricavi, con una crescita superiore al 70% su base annua. Intesa fissa il target price a 3,40 euro, evidenziando come la strategia di progressivo spostamento verso attività a più alto valore possa sostenere la creazione di valore nel medio periodo.

Più prudente, ma comunque costruttiva, la valutazione di Equita SIM, che conferma la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 2,7 euro. Gli analisti riconoscono che l’iniziativa è interessante e coerente con l’integrazione di Gardant nel perimetro del gruppo, ma invitano alla cautela sull’impatto economico nel breve termine. La dimensione iniziale del fondo e la tipologia di crediti deteriorati coinvolti, la cui marginalità resta da verificare, potrebbero infatti limitare i benefici quantitativi nella fase di avvio.

In sintesi, il lancio di Lounge va letto come un tassello strategico più che come un game changer immediato sui numeri. Dovalue consolida il proprio posizionamento non solo come grande servicer, ma come piattaforma integrata di gestione e investimento nei crediti deteriorati, con un crescente focus su soluzioni sofisticate e a valore aggiunto. È proprio su questo terreno – alternative asset management, special servicing e capacità di strutturare soluzioni nuove per le banche – che il mercato e gli analisti vedono il potenziale di creazione di valore nel medio-lungo periodo.

Gli spunti dall'analisi del grafico

Dopo la fase di correzione avviata dai massimi di settembre a 3,37, il titolo Dovalue sta mostrando segnali tecnici di costruzione di una base solida. Il ribasso si è infatti arrestato in modo molto ordinato in area 2,30 euro, un livello tutt’altro che casuale: qui convergono il 50% di ritracciamento di Fibonacci dell’intero movimento rialzista partito dai minimi di aprile e il massimo di maggio. In questa zona il mercato ha disegnato un doppio minimo, figura classica di potenziale inversione rialzista.

Dal punto di vista dinamico, un segnale incoraggiante arriva anche dalla media mobile esponenziale a 50 giorni. Dopo essere stata violata durante la fase di debolezza, è stata successivamente recuperata (una lotta durata sei sedute dal 3 dicembre), suggerendo che la pressione in vendita si è progressivamente esaurita e che il controllo sta tornando nelle mani dei compratori. Finché i prezzi rimangono sopra questa media, passante a 2,70 circa, e sopra il supporto a 2,60 euro, il quadro tecnico resta coerente con un’ipotesi di ripartenza del trend.

Sul fronte degli obiettivi, il primo ostacolo naturale si colloca in area 3,00 euro. Un superamento convincente di quest’area aprirebbe spazio a un’estensione verso 3,35–3,40 euro, livello che corrisponde alla proiezione dell’ampiezza del doppio minimo (per 2,18 volte) e in prossimità dei massimi relativi precedenti.

Lo scenario costruttivo verrebbe messo seriamente in discussione solo da una rottura decisa di area 2,60 euro, che riaprirebbe la strada a un approfondimento della correzione verso i successivi livelli di Fibonacci. Al momento, tuttavia, questo resta uno scenario alternativo e meno probabile.

In sintesi, Dovalue si trova in una fase in cui la correzione appare tecnicamente riassorbita e il mercato sta valutando una possibile ripartenza. La tenuta dei supporti chiave e il recupero delle medie mobili rafforzano l’idea che il movimento rialzista di medio periodo non sia stato compromesso, ma semplicemente messo in pausa.

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