Limite ai pagamenti in contanti da 5.000 a 10.000 euro in Manovra 2026, la proposta di FdI

di Alessia Seminara pubblicato:
3 min

Un emendamento alla bozza della Manovra 2026 mira ad innalzare il limite ai pagamenti in contanti da 5.000 a 10.000 euro: la proposta di FdI.

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La discussione sulla Manovra 2026 è ancora ben lontana dal concludersi: sono stati presentati numerosi emendamenti che mirano a modificare radicalmente la bozza. Anche Fratelli d’Italia ha avanzato diverse proposte, tra le quali quella di inserire in Legge di Bilancio un nuovo limite ai pagamenti in contanti. FdI spera infatti di aumentare l’attuale limite, un innalzamento che potrebbe vedere la luce a partire dal 1° gennaio 2026. Non senza conseguenze, però: infatti, la proposta prevede anche di introdurre una nuova tassa per pagamenti in contanti elevati.

Limite ai pagamenti in contanti da 5.000 a 10.000 euro in Manovra 2026, la proposta di FdI

Fratelli d’Italia ha dunque presentato, tra i vari emendamenti proposti in Commissione Bilancio al Senato, quello relativo alla modifica al limite ai pagamenti in contanti.

Il nuovo tetto ai pagamenti, se l’emendamento alla Manovra 2026 dovesse divenire operativo, passerebbe dagli attuali 5.000 euro ad un massimo di 10.000 euro.

Si tratta di una novità rispetto a quanto previsto dal 2023, quando il limite al contante è stato fissato a 5.000 euro. Oltre questa soglia, i pagamenti sono consentiti solamente con mezzi di pagamento rigorosamente tracciabili.

L’esecutivo Meloni, all’epoca, innalzo il tetto previsto dai precedenti Governi. Ricordiamo infatti che, prima del 2023, il limite al contante era stato fissato a 1.000 euro.

La nuova tassa da 500 euro sui pagamenti in contanti

L’aggiornamento del limite ai pagamenti in contanti che potrebbe essere inserito in Manovra 2026, comunque, introdurrà anche un’altra novità.

Fratelli d’Italia, nella sua proposta, ha infatti previsto l’applicazione di una speciale imposta di bollo, di importo fisso pari a 500 euro, qualora si decida di pagare in contanti oltre la soglia dei 5.000 euro attualmente fissati come cifra limite.

In sostanza, chi vorrà pagare in contanti, se il saldo previsto è tra i 5.001 e i 10.000 euro, sarà tenuto a pagare questa tassa da 500 euro per rendere regolare il pagamento.

L’obbligo di fatturazione

A pagare la nuova imposta dovranno essere gli acquirenti, e varrà sia per gli italiani che per i cittadini stranieri.

Inoltre, questa tipologia di pagamento dovrà essere necessariamente fatturata. La proposta di FdI prevede infatti, per rendere tracciabili anche i pagamenti in contanti, che venga apposto un contrassegno su stampa cartacea della fattura.

Bisognerà poi aver cura di consegnare ai fornitori di beni e servizi la copia della fattura con contrassegno, che potrebbe servire in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Resta comunque da vedere se l’emendamento relativo al nuovo limite ai pagamenti in contanti diventerà operativo o meno.

Gli emendamenti proposti quest’anno, in effetti, sono moltissimi: circa 5.500, dei quali 1.600 provengono dalla stessa maggioranza.

Un numero altissimo che, nelle prossime ore, è destinato comunque a ridursi. Nelle prossime ore sapremo quindi se, dal prossimo anno, i pagamenti entro i 10.000 euro saranno concessi anche in contanti o meno.

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