Meta-Google: il nuovo asse che può ridisegnare la mappa globale dei chip AI
pubblicato:Alphabet punta al 10% delle entrate Nvidia e accelera sul cloud AI

Il nuovo equilibrio del potere nei chip AI: Meta apre alla Google TPU e cambia l’industria
Per anni Nvidia è stata la forza dominante – praticamente incontrastata – nell’hardware per l’intelligenza artificiale. Le sue GPU hanno alimentato la rivoluzione del deep learning, trasformando la società in un colosso che oggi vale più di 2.000 miliardi di dollari e che rappresenta l’infrastruttura tecnica su cui gira l’AI globale.
Ma qualcosa sta cambiando. E il cambiamento non è marginale: arriva dal cuore della Silicon Valley, da un colosso che di AI vive e si espande ogni giorno. Meta, secondo nuove indiscrezioni, sta valutando un piano industriale che potrebbe ridisegnare i rapporti di forza del mercato.
Meta apre a Google: miliardi per usare le TPU in alternativa a Nvidia
Secondo quanto riportato da The Information, Meta starebbe negoziando con Google per:
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utilizzare i chip AI Google TPU nei propri data center a partire dal 2027
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affittare TPU attraverso Google Cloud già nel 2025
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stipulare contratti pluriennali dal valore di miliardi di dollari
Se confermato, sarebbe un passaggio epocale.
Le TPU – Tensor Processing Unit – sono chip progettati da Google fin dal 2016 per accelerare il machine learning e, soprattutto, i modelli basati su TensorFlow. Oggi sono alla quinta generazione e rappresentano l’alternativa più matura alle GPU Nvidia.
Google, secondo le indiscrezioni, punta a far crescere la divisione TPU fino ad arrivare a intercettare il 10% dei ricavi di Nvidia. Un obiettivo ambizioso, ma non più visionario come sarebbe sembrato solo due anni fa.
Per Meta, l’interesse ha almeno tre motivazioni strategiche:
- 1.
Ridurre la dipendenza da Nvidia, dopo due anni di scarsità e prezzi elevati delle GPU.
- 2.
Disporre di maggiore diversificazione hardware, fondamentale per un’azienda che allena modelli multimiliardari come Llama.
- 3.
Avere accesso a infrastrutture cloud flessibili, evitando i vincoli della supply chain delle GPU.
Nvidia non sparisce, ma il suo dominio non è più intoccabile
L’ultima impennata di domanda ha trasformato Nvidia nel principale fornitore mondiale di “fuel” per l’economia AI. Meta è stata uno dei clienti più aggressivi: dal 2022 ha accumulato GPU per addestrare modelli enormi e servire gli oltre 3 miliardi di utenti di Facebook, Instagram e WhatsApp.
Ma il mercato sta cambiando:
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Nvidia rimane leader assoluto, ma è costosa e sovraccarica.
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I chip sono spesso introvabili, con tempi di consegna fino a 12 mesi.
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I grandi clienti vogliono alternative per avere più potere negoziale.
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L’intera industria punta a ridurre il rischio di dipendenza tecnologica.
Meta non abbandonerebbe Nvidia, ma aggiungerebbe Google come secondo pilastro.
Ed è esattamente questo dualismo, forse, la vera rivoluzione.
Perché le TPU stanno diventando competitive
Le TPU di Google non sono più una curiosità da laboratorio. Oggi hanno punti di forza reali:
1. Costi inferiori
Google propone un’AI infra “più economica” rispetto alle GPU Nvidia, soprattutto a livello di training su larga scala.
2. Efficienza elevata
Grazie a ottimizzazioni verticali integrate tra chip, software, framework e data center.
3. Disponibilità immediata
Chi usa Google Cloud può accedere a migliaia di TPU senza attese.
4. Sicurezza e compliance
Google sta spingendo molto sulla governance AI, un punto che interessa enormemente Meta.
Meta accelera sugli investimenti in infrastrutture AI
L’azienda di Mark Zuckerberg ha annunciato nel 2024 un piano titanico: 600 miliardi di dollari in investimenti negli Stati Uniti nei prossimi tre anni, includendo:
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nuovi mega data center AI
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espansione dell’infrastruttura GPU
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decine di migliaia di posti di lavoro
- •
sviluppi hardware proprietari
Meta sta costruendo uno degli ecosistemi AI più grandi mai visti: il suo passaggio a TPU non è solo una scelta tecnica, ma un messaggio politico-industriale.
Gli effetti sul mercato: verso un duopolio Nvidia–Google?
La notizia rappresenta uno degli scossoni più rilevanti degli ultimi anni per l’industria hardware AI.
Per Nvidia
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Non perde Meta come cliente, ma vede erodersi il monopolio tecnico.
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Il mercato inizia a percepire che esistono alternative credibili.
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Potrebbe accelerare ulteriormente lo sviluppo di GPU H200 e Blackwell.
Per Google
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Le TPU diventano finalmente “mainstream”.
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Google Cloud ottiene un vantaggio competitivo fortissimo.
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L’hardware AI torna al centro della strategia di Alphabet.
Per Meta
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Ottiene maggiore indipendenza tecnologica.
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Riduce i colli di bottiglia nell’AI training.
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Può costruire un cloud ibrido Nvidia + TPU con enorme flessibilità.
Per il settore AI in generale
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I costi di training potrebbero iniziare a scendere.
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Si apre la porta a una competizione più equilibrata.
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Gli investitori vedono una transizione verso un mercato non più monopolistico.
Conclusione: inizia una nuova era per i chip AI
Quello che emerge dalle trattative tra Meta e Google è chiaro:
il mercato dell’hardware per l’intelligenza artificiale non sarà più dominato da un solo player.
Dopo un biennio di “Nvidia dipendente”, sta nascendo una nuova configurazione:
Nvidia + Google TPU come duopolio tecnologico globale dell’AI.
E Meta, con i suoi investimenti da centinaia di miliardi, sarà uno dei registi principali di questa trasformazione.
Se le trattative dovessero concludersi con un accordo formale, assisteremo a uno dei più grandi cambiamenti strategici degli ultimi dieci anni nel settore tecnologico.
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