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Microsoft frena. Anche il cloud non è a prova di recessione

di Raffaele Rovatipubblicato:

Microsoft frena nel primo trimestre 2023. La crescita dei ricavi di Azure scende al 35% annuo, dal 50% di un anno prima. Anche il cloud non è a prova di recessione.

Microsoft frena. Anche il cloud non è a prova di recessione

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Microsoft frena nel trimestre

I profitti calano e, soprattutto, la crescita dei ricavi è la più debole dal 2017. La Corporate America vede entrare in pista le Big Tech e la tornata di trimestrali finora contrastata non sembra promettere nulla di buono per colossi come Amazon.com, Apple, Meta Platforms (Facebook).

L'It, già colpito da un duro sell-off a Wall Street dopo la sbornia della pandemia di coronavirus, deve confrontarsi come tutti gli altri settori con l'impennata dell'inflazione, con la crisi della supply chain, con l'aumento del costo del denaro, con il rafforzamento del dollaro, con gli effetti dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. In una sola parola: recessione.

Se finora il cloud veniva considerato a prova di crisi, proprio uno dei leader di questo business come Microsoft mostra che potrebbe non essere così e il risultato sono significative perdite a Wall Street per Redmond ma anche per la principale rivale Amazon.com, che non è solo un colosso dell'e-commerce ma domina anche il comparto dei servizi cloud con Amazon Web Services (Aws).

Microsoft frena. Recessione in vista anche per il cloud

Microsoft ha comunicato per il primo trimestre dell'esercizio 2023 un declino dei profitti netti del 14% annuo a 17,56 miliardi di dollari. L'eps è sceso da 2,71 a 2,35 dollari, comunque sopra ai 2,31 dollari del consensus di FactSet.

Nei tre mesi allo scorso 30 settembre i ricavi sono cresciuti da 45,32 a 50,12 miliardi, anche in questo caso sopra ai 49,66 miliardi stimati dagli analisti. Il progresso dell'11% annuo, tuttavia, è il più debole da quello registrato nei primi tre mesi del 2017. Tuttavia a preoccupare è proprio Azure.

Il business sul cloud di Microsoft, che ha segnato un certo non disprezzabile rimbalzo delle vendite del 35% annuo, contro però il 40% del precedente trimestre e il 50% di un anno fa. E le previsioni sono per un ulteriore rallentamento intorno al 30% nell'attuale periodo.

La guidance per Ingelligent Cloud, la divisione che comprende Azure, è di ricavi compresi tra 21,25 e 21,55 miliardi di dollari nel secondo trimestre, contro i 21,82 miliardi del consensus di FactSet.

Frena la crescita del cloud. Microsoft a rischio recessione

Il gruppo di Bill Gates di recente aveva confermato a MarketWatch, attraverso un suo portavoce, i 1.000 licenziamenti in arrivo che erano stati anticipati da Axios e Business Insider. Anche qui, non si tratta certo di cifre spaventose, considerando che l'organico complessivo di Microsoft è ampiamente superiore ai 220.000 addetti.

Tuttavia il segnale è indicativo di una tendenza (un recente rapporto di Kpmg ha indicato che il 51% dei chief executive sta valutando la riduzione del personale nei prossimi sei mesi). "Continuiamo ad aiutare i nostri clienti a fare di più con meno e faremo lo stesso internamente", ha dichiarato la chief financial officer Amy Hood.

La frenata del cloud è però veramente qualcosa di cui preoccuparsi? "La gente andrà fuori di testa perché è abituata a fornitori di cloud che crescono dal 30% al 40%.

In realtà non possono crescere così velocemente per molto più tempo: ci sono ancora molti carichi di lavoro da spostare ma stiamo tornando a numeri molto più ragionevoli", ha sottolineato Maribel Lopez, analista di Lopez Research citata da MarketWatch.

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