Nexi in calo a Piazza Affari, Barclays sega il prezzo obiettivo

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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Secondo gli analisti, la competizione minaccia crescita e margini anche in Italia. L'azione rivede i livelli di giugno

Nexi in calo a Piazza Affari, Barclays sega il prezzo obiettivo

L’ultimo report di Barclays su Nexi manda la società dei pagamenti ko. Il titolo del gruppo guidato da Paolo Bertoluzzo perde infatti a metà seduta il 5,39% e si riporta a 4,946 euro dopo una violazione in gap down dei supporti di area 5,21 euro che avevano arginato per diverse sedute gli impulsi ribassisti.

L’azione torna così su livelli che non vedeva da giugno con minimi da € 4,911 e accumula così un pesante calo del 13% dai top di agosto a 5,71 euro.

Nexi, Barclays la vede a € 4,1, potenziale downside del 21,6%

Lo studio di Barclays è d’altronde molto duro: la banca britannica ha ribadito un “underweight”, ossia sottopesare in portafoglio, tagliando del 9% il prezzo obiettivo da € 4,50 a € 4,10.
Si tratta in altre parole di un potenziale downside dei corsi del 21,6% sulla chiusura di ieri a € 5,23.

Una sforbiciata del prezzo obiettivo che si accompagna a previsioni ridotte sotto la media degli analisti: da ricavi attesi in crescita del 2,6% quest’anno (consensus +2,7%) e del 2,3% nel 2026 (vs. consensus a 3,6%).

Barclays si aspetta quest’anno 2025 un EBITDA margin del 53,2%, contro il 54% del consensus di Bloomberg, e pensa che l’anno prossimo calerà di 7 punti base al 53,1% (la media degli analisti interpellati da Bloomberg si aspetta invece una crescita dei margini dello 0,5% nel 2026.

Barclays si aspetta ancora un utile per azione (eps adjusted) di Nexi di € 0,66 nel 2025, ma ha tagliato le attese sull’eps adjusted del 2026 del 6,4% ad appena € 0,69 (Bloomberg consensus € 0,74).
Quest’anno la banca britannica si aspetta che il free cash flow (FCF) di Nexi sia di appena 764 milioni di euro contro gli 800 milioni della guidance della società dei pagamenti. Pressioni insomma. Ma perché?

Nexi: Barclays, la concorrenza minaccia margini e crescita

Barclays mette in campo l’argomento peggiore per una società dei pagamenti negli ultimi 10 anni almeno: crescente pressione competitiva. Secondo gli analisti il modello di Nexi rischia di soccombere di fronte alla crescente pressione di concorrenti come SumUp o il software vendor Adyen. Player come MyPOS, Axerve, Numia, Dojo o Revolut stanno di fatto erodendo le barriere di ingresso del mercato chiave di Nexi, quello italiano, dove la società realizza circa il 60% dei propri ricavi e dove gode di una quota di mercato del 60-70%

Secondo Barclays i concorrenti di Nexi, in questo contesto, si stanno dimostrando più agili e più integrati con altri servizi finanziari, più snelli nelle politiche di pricing e nel time-to-market.

Al punto che, secondo gli analisti, Nexi rischia di vedere la crescita dei ricavi in flessione da qui al 2030, mentre i margini sono già al picco. “Pensiamo che la redditività di Nexi sia insostenibile nel medio termine (53% a livello di gruppo, 53,9% sulle Merchant Solutions nella prima metà del 2025). Dalle nostre valutazioni sui concorrenti, nessun fornitore di servizi di pagamento (PSP) ha dimostrato margini tanto elevati”, hanno scritto gli analisti.

Nexi, per Barclays le partnership bancarie non bastano

Ma cosa ‘appesantisce’ Nexi secondo Barclays? L’eccessiva leva sul modello storico di distribuzione tramite il canale bancario è vista come un limite.
Sarebbe un canale ormai largamente inefficiente per vari motivi.

Le partnership bancarie (un pilastro storico del modello di business di Nexi, ndr) sarebbe svantaggiose per i team di venditori della società dei pagamenti che non potrebbero operare senza l’approvazione dei partner bancari, con il risultato di peggioramento del time-to-market.

Inoltre la necessità di condividere i margini con gli istituti di credito toglierebbe al gruppo Nexi il controllo sulle politiche di prezzo. A differenza di altri.

Sarebbero solo parziali i risultati dell’assunzione di circa 100 persone incaricate di recuperare clienti dalle perdute partnership bancarie e la presenza diretta in realtà al dettaglio come Mediamrkt.

Una sfida per Nexi verrebbe anche dall’integrazione dei sempre più articolati servizi finanziari offerti, che in altre realtà sarebbe più semplice e in Nexi ancora ‘a compartimenti stagni’, nonostante l’integrazione dei servizi di fatturazione (invoicing).

Il successo tra le piccole imprese di fornitori di servizi di terzi come Adyen che sta anche crescendo nel mercato dei POS e ha conquista un maxi-cliente come IKEA sarebbe preoccupante secondo Barclays che teme che la competitività di Nexi stia perdendo il passo.

In definitiva Nexi dovrebbe recuperare agilità e capacità di integrazione dell’offerta e dei prodotti per difendersi dalla pressione competitiva che rischia di limare la crescita e i margini in un settore da anni animato da una fiera concorrenza e da una rapida evoluzione come quello dei servizi di pagamento.