Nuova fiammata del petrolio

di Simone Ferradini pubblicato:
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Greggio sui massimi da quasi un mese dopo gli ultimi attacchi ucraini alle raffinerie russe

Nuova fiammata del petrolio

Petrolio di nuovo in fibrillazione dopo il rally di inizio settimana scorsa. Il future sul Brent per consegna novembre supera i 69 dollari al barile, mentre il future sul WTI sale oltre i 65 dollari al barile, entrambi sui massimi da quasi un mese. Questa nuova fiammata ha le stesse cause della precedente, ovvero gli attacchi reciproci di Russia e Ucraina alle rispettive infrastrutture dell'energia.

Russia-Ucraina: infrastrutture dell'energia nel mirino

Nell'occasione precedente Kiev aveva colpito con missili e droni la stazione di pompaggio di Unecha, di fatto bloccando l'operatività dell'oleodotto Druzhba, fondamentale per l'esportazione del petrolio russo verso Ungheria e Slovacchia. Mosca aveva invece bombardato una stazione di compressione dell'est dell'Ucraina fondamentale per lo stoccaggio di gas in vista della stagione invernale.

Attacchi ucraini alle raffinerie russe

Nelle ultime ore sono stati gli ucraini a segnare i punti più significativi. Reuters riferisce infatti che, a seguito di attacchi con droni portati da Kiev alla raffineria di Syzran e a quelle della regione del Krasnodar, Mosca ha perso il 17% circa della sua capacità di raffinazione, pari a 1,1 milioni di barili al giorno. In base ai dati 2023 dell'EIA la capacità di raffinazione globale è di 103,5 milioni di barili pertanto, se i dati di cui sopra fossero confermati, è venuta meno oltre l'1% dell'offerta complessiva di derivati del petrolio.

La strategia di Kiev

É solo l'ultima di una lunga serie di attacchi alle infrastrutture russe dell'energia, una strategia verosimilmente adottata dall'Ucraina per indebolire Mosca dal punto di vista finanziario, visto che non riesce a ricacciare indietro le truppe russe che penetrano nel suo territorio. Domenica scorsa Zelensky ha dichiarato che sono in corso di preparazioni ulteriori attacchi con missili e droni in profondità sul suolo russo con siti petroliferi e dell'energia nel mirino.

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