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Olio EVO, crollo del prezzo generalizzato in Italia: perché 1€ in meno in un solo mese

di Emanuela Lombardi pubblicato:
4 min

Il trend al ribasso dell’olio EVO italiano, anche di pochi centesimi di volta in volta, è evidente già dai primi giorni di ottobre. Perché il crollo del prezzo.

Olio EVO, crollo del prezzo generalizzato in Italia: perché 1€ in meno in un solo mese

Il listino dell’olio extra vergine di oliva al 31 ottobre segna un vero e proprio braccio di ferro tra i prezzi della produzione e quelli del commercio.

Il trend è già marcato nella regione Puglia: qui i prezzi indicati dalla Camera di Commercio di Bari collocano un litro di olio EVO tra 8,3 ai 9,1 euro/kg.

Sono le cooperative e le associazioni nonché i frantoi di piccole e medie realtà che cercano di mantenere contratti a 8,8-9,1 euro/kg.

Dal canto loro invece gli imbottigliatori, i frantoi di grandi dimensioni e la GDO spingono per far scendere il prezzo a 8,1 a 8,5 euro/kg. Non solo a Bari, anche sulla piazza di Foggia, il prezzo è in discesa. Il trend al ribasso dell’olio EVO italiano, anche di pochi centesimi di volta in volta, è evidente già dai primi giorni di ottobre in maniera generalizzata.

Secondo i dati di Ismea Mercati, il picco raggiunto a settembre di 9,2-9,3 euro/k gsi è già abbassato sotto i 9 euro al kg a ottobre.

Il mercato nazionale

E il trend presumibilmente si registrerà anche nel resto dei mercati italiani, con prezzi che si andranno ad allineare in maniera fisiologica.

A oggi, per quanto concerne olio Dop/Igp, siamo quasi sempre sopra i 10 euro/kg, come da listini principali:

  • Dop Monti Iblei a 11,50 euro/kg, trend stabile da settimane

  • Dop Umbria a 10,5 euro/kg

  • Igp Toscano a 10,5 euro/kg

  • Dop ligure Riviera dei fiori è al momento a 13,5 euro/kg

  • Dop Aprutino pescarese a 11 euro/kg

  • Colline Teatine anche a 11 euro al kg

  • si sale con i prezzi del Dop Chianti Classico a 13,63 al kg

  • con la Dop Garda si arriva addirittura a 14 euro/kg ma il trend del prezzo sembra attualmente in lieve calo

  • la Dop Brisighella è a 24 euro/kg, tra l’altro con trend in aumento di quasi il 5%, al momento attuale.

Per trovare delle Dop al di sotto dei 10 euro/kg dobbiamo indirizzarci verso:

  • una Val di Mazara a 9,4 euro/kg

  • Dop Bruzio e Lametia tra gli 8,8 e i 9 euro/kg

  • Valli trapanesi a 8,85 euro/kg

  • Dop Dauno a 8,9 euro/kg

  • Dop Terra di Bari a 8,7 euro/kg.

Il trend in Italia

Come già abbiamo avuto modo di evidenziare, parlando del prezzo giusto di un buon olio EVO, la scarsità dei raccolti dovuta alla siccità e le giacenze a rischio azzeramento sono state tra le cause principali del rialzo dei prezzi dell’olio EVO al dettaglio.

Ed era lecito attendersi una stabilizzazione di tali prezzi verso l’alto.

C’è stata però fin da subito qualche catena della grande distribuzione organizzata che non ha puntato al massimo del prezzo di vendita a scaffale, bensì ha mantenuto il prezzo di un buon olio EVO italiano di nuova produzione a meno di 10€ al litro (9,90€).

E con in programma già promozioni a 8,5-8,9 euro/litro già a Natale o a gennaio.

L’asta da parte degli imbottigliatori non è tardata ad arrivare, con speculazioni al ribasso sui prezzi di origine e la volontà di ritornare ad assestarsi intorno agli 8€ al chilo, così da risultare maggiormente compatibile con le esigenze della GDO.

La tendenza della distribuzione internazionale

Quotazioni verso il raffreddamento non solo in Italia. Ad esempio, per quanto riguarda la Spagna il trend viaggia nella stessa direzione ma a diverse velocità, rispetto al mercato italiano, arrivando addirittura alla situazione paradossale (mai vista prima) di un olio extra vergine di oliva spagnolo che vale di più di quello italiano.

In linea di massima, la tendenza di cui tener conto a livello di distribuzione internazionale è quella di calmierare l’inflazione e quindi contenere l’impennata dei prezzi dei listini all’ingrosso.