Oro vs Argento: due rally, due storie

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
3 min

La corsa di oro e argento nel 2025 ha riaperto un dibattito che divide investitori, analisti e gestori: meglio puntare sul metallo “rifugio” per eccellenza o su quello “industriale” per eccellenza?

Oro vs Argento: due rally, due storie

Meglio investire in oro o in argento?

Negli ultimi mesi, la corsa dei metalli preziosi ha riportato una domanda che sembrava ormai accantonata: meglio investire in oro o in argento?

La risposta, oggi più che mai, non è scontata.

L’oro continua a svolgere il suo ruolo tradizionale di bene rifugio: nel 2025 ha superato i 4.000 dollari l’oncia, segnando un rialzo del 56% da inizio anno. Inflazione, tassi reali in calo e tensioni geopolitiche hanno alimentato una domanda costante da parte di investitori istituzionali e privati alla ricerca di stabilità.

L’argento, però, sta vivendo una stagione straordinaria. Con un incremento del 73%, ha toccato i 50 dollari l’oncia, un record assoluto che non si vedeva dai tempi della speculazione dei fratelli Hunt negli anni Ottanta. Ma oggi il contesto è completamente diverso: il rally non nasce da un tentativo di manipolare il mercato, bensì da una profonda carenza strutturale tra domanda e offerta.

L'argento è diventato cruciale per la transizione energetica

Il metallo bianco è diventato cruciale per la transizione energetica: serve per pannelli solari, semiconduttori, batterie e veicoli elettrici.

Le stime del Silver Institute indicano un deficit produttivo costante dal 2020, con un’offerta che non riesce a tenere il passo di una domanda industriale in piena espansione.

Secondo Citigroup, l’uso di argento nel fotovoltaico sarebbe addirittura sottostimato, soprattutto in Cina.

A tutto questo si aggiunge un elemento geopolitico: la possibile inclusione dell’argento nella lista dei “minerali critici” degli Stati Uniti.

Una mossa che potrebbe comportare dazi, restrizioni commerciali e ulteriori tensioni tra Washington e Pechino — fattori che non fanno che aumentare l’interesse degli investitori.

In sostanza, l’oro rimane l’asset della prudenza, l’argento quello della crescita industriale.
Il primo protegge dal rischio sistemico; il secondo cavalca la rivoluzione tecnologica e l’economia verde.

Forse, nel 2025, la vera scelta non è tra oro o argento — ma tra rifugio e opportunità.

📈 Oro o argento? La risposta arriva dai grafici

Da mesi, l’argento sta battendo l’oro in termini di performance.
La linea superiore del grafico mostra la forza relativa Oro/Argento, in costante calo: significa che il metallo bianco sta guadagnando terreno, sostenuto da una domanda industriale sempre più forte — dai pannelli solari ai semiconduttori, fino alle batterie e all’elettronica.

Mentre l’oro resta il classico bene rifugio, oggi è l’argento a interpretare il ruolo di metallo del futuro, beneficiando della transizione energetica e di una crescente scarsità di offerta.

In un contesto di tassi in calo e di incertezze geopolitiche, entrambi hanno spazio in portafoglio — ma la leadership del momento è tutta dell’argento.