Oro in calo, quadro in distensione
pubblicato:Il metallo giallo giallo corregge con meno tensioni geopolitiche, commerciali e inflazione

L'oro estende la correzione dal record toccato all'inizio della scorsa settimane e scivola sui minimi dal 6 ottobre. Poco più di una settimana fa il metallo prezioso aveva raggiunto quota 4381,60 dollari/oncia, +30% dai livelli di agosto e quasi +70% da inizio anno. Le motivazioni del rally sono note e riconducibili da un lato alla funzione di bene rifugio dell'oro (tensioni geopolitiche e commerciali), dall'altro a quella finanziaria (protezione dall'inflazione e vantaggi competitivi dalla prospettiva di tassi in flessione).
L'evoluzione dello scenario geopolitico...
L'evoluzione dello scenario delle ultime settimane ha in parte modificato le dinamiche domanda-offerta, indebolendo la prima. L'accordo sulla tregua a Gaza (per quanto precario) ha eliminato uno dei principali fattori di tensione. Certo resta aperto il fronte ucraino, ma la situazione in Medio Oriente vede sicuramente una distensione, almeno per il momento.
##...e commerciale
Ma forse ma spinta maggiore a vendere l'oro arriva dagli spiragli di accordo commerciale tra USA e Cina dopo la sparata di Trump di due settimane fa (dazi aggiuntivi del 100% sulle merci cinesi a partire dal 1° novembre in rappresaglia per la stretta sulle terre rare). Il funambolico presidente americano ieri ha dichiarato che potrebbe accordarsi con Xi Jinping nell'incontro previsto per giovedì: i rappresentanti dei due Paesi nel fine settimana hanno concordato una bozza di armistizio su terre rare e dazi.
Calo inflazione, Citigroup taglia target
Infine gli aspetti finanziari. Il dato sull'inflazione americana inferiore alle attese comunicato venerdì oltre ad alleggerire la pressione in acquisto sull'oro ha probabilmente rimosso le ultime remore della Fed che quindi si appresta a ridurre dei 25 bp i tassi nella riunione di mercoledì, con un ulteriore taglio da un quarto di punto a dicembre. La discesa dei tassi normalmente sostiene l'oro ma evidentemente nel contesto attuale assume evidentemente maggiore importanza l'effetto positivo sulla congiuntura. In tutto ciò si inserisce la decisione di Citigroup che ha ridotto l'obiettivo di prezzo dell'oro dei prossimi tre mesi da 4000 a 3800 dollari/oncia.
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