Oro, tesoro italiano

di Simone Ferradini pubblicato:
2 min

Secondo i calcoli di Reuters l'Italia è il terzo paese al mondo per riserve del metallo giallo

Oro, tesoro italiano
Il partner ideale che ti supporta nell'investimento azionario. Analisi quotidiane e approfondimenti su tutti i titoli della Borsa Italiana, sugli ETF/ETN, sui titoli quotati a Wall Street e nelle principali piazze azionarie europee. I livelli operativi suggeriti dal nostro algoritmo. Non perdere l'occasione, ti aspettiamo su www.megatrader.it

L'oro resta sotto i riflettori. Il rally del metallo giallo non sembra intenzionato a fermarsi: nella notte appena trascorsa il prezzo ha sfiorato i 4242 dollari/oncia. A gennaio la quotazione era di poco superiore ai 2600, pertanto il progresso da inizio anno è pari a circa il 63%, contro il +12% dell'S&P 500 - l'indice principale del mercato azionario americano - e il +23% del FTSE MIB.

I fattori che sostengono l'oro

Le cause dell'ondata di acquisti che ha investito - e sta investendo tutt'ora - l'oro sono ormai note ai più: il suo essere un bene rifugio in fasi di incertezza economico-finanziaria e geopolitica e la sua correlazione inversa con i tassi di interesse. Sul primo punto non occorre soffermarsi data l'evidenza dei fatti. Sul secondo possiamo osservare che il pressing di Trump sulla Fed per abbassare i tassi sembra destinato ad avere successo. Essendo l'oro un'attività che non offre rendimento, il suo prezzo tende a salire quando i tassi scendono - o si prevede che scenderanno - e viceversa.

Oro, Italia sul podio

In definitiva: il rally dell'oro è notevole ma coerente con contesto che si è creato negli ultimi tempi. É evidente anche che i soggetti che posseggono grandi riserve di oro stanno gongolando, e l'Italia è tra questi. Le analisi di Reuters mettono infatti in evidenza qualcosa di inaspettato, ovvero che il nostro Paese è sul podio della classifica delle riserve del metallo giallo. Al primo posto ci sono ovviamente gli USA con 8133 tonnellate, seguiti dalla Germania con 3351. Al terzo posto c'è l'Italia che, con le sue 2452 tonnellate circa, sopravanza di poco la Francia (2437) e la Cina (2292).

Vendere le riserve? Non se ne parla

Ai prezzi attuali le riserve detenute dalla Banca d'Italia valgono circa 330 miliardi di dollari, pari a 286 miliardi di euro: si tratta del 12% del PIL italiano 2024 e quasi il 10% dell'ammontare del debito pubblico alla fine dell'anno scorso. Una fortuna immensa accumulata a partire dal secondo dopoguerra quando, grazie al miracolo economico, le riserve nazionali di oro sono state rimpolpate dopo essere state ridotte al lumicino dalle scorribande delle forze naziste.

Secondo alcuni la vendita di parte delle riserve per ridurre il debito pubblico avrebbe effetti positivi. Altre voci consigliano di non toccarle, in un contesto mondiale la cui evoluzione appare incerta. La Banca d'Italia non sembra avere alcuna intenzione di vendere il suo tesoro.

Comments

Loading comments...

Argomenti

Oro