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Nuovi calcoli della pensione: scopri cosa cambia nel 2022!

di Amanda Sarni pubblicato:
3 min

Spesso si ha il desiderio di scoprire quale sarà l’importo della propria pensione nel corso di tutto il 2022: tuttavia, questo dipende non solo dal metodo di calcolo che sarà adottato ma anche dalla tassazione applicata sull’assegno previdenziale. Ecco, quindi, come vengono calcolati gli importi della pensione, e cosa cambia nel 2022.

Nuovi calcoli della pensione: scopri cosa cambia nel 2022!

Spesso si ha il desiderio di scoprire quale sarà l’importo della propria pensione nel corso di tutto il 2022: è importante quindi capire quali metodi di calcolo applicare sulla propria pensione, al fine di determinare l’importo effettivo del proprio assegno previdenziale, erogato dall’Istituto INPS con cadenza mensile.

Dunque, a questo proposito, occorre sottolineare che non tutti i cittadini potranno ricevere il medesimo importo della propria pensione. Infatti, il metodo di calcolo che sarà applicato al fine di definire l’ammontare mensile che sarà erogato da parte dell’Istituto INPS dipenderà da una serie di fattori: da un lato, la situazione contributiva del lavoratore richiedente, dall’altro gli importi delle sue retribuzioni.

Proprio per questo motivo, all’interno del seguente articolo, andremo ad illustrare effettivamente quanto riceverai nel 2022 in riferimento all’assegno della tua pensione e come sarà possibile andare a definire l’importo preciso del trattamento previdenziale a te intestato.

Quanto prendi di pensione nel 2022? Cosa c’è da sapere

Per capire quanto prenderai di pensione durante l’intero anno 2022, è necessario andare innanzitutto a specificare quali sono le previsioni e le disposizioni dell’attuale sistema normativo. A questo proposito, come viene definito all’interno della cosiddetta Legge Fornero, al fine di identificare l’importo corretto della propria pensione, sarà necessario andare a chiarire innanzitutto quale sarà il sistema di calcolo che sarà adottato per tale calcolo.

Dunque, prima di poter conoscere quali sono gli importi che potrai prendere attraverso la ricezione dei pagamenti per quanto riguarda gli assegni previdenziali, dovrai effettivamente avere ben chiaro il metodo di calcolo che viene adottato da parte dell’Istituto INPS.

A titolo esemplificativo, vale la pena ricordare che attualmente i metodi di calcolo che vengono utilizzati al fine diidentificare gli importi della pensione sono essenzialmente tre: da un lato, vi è il metodo di calcolo di tipo contributo, il metodo retributivo e il metodo di calcolo misto della pensione.

Ognuno di questi metodi permette quindi di andare a calcolare l’importo della pensione in maniera sicuramente diversa, sulla base del cittadino che presenta la richiesta di pensionamento.

Il calcolo degli importi della pensione: cosa è cambiato nel 2022

Quando si sente parlare dei cambiamenti che sono stati apportati al calcolo della pensione e dunque agli importi che potranno essere percepiti attraverso l’assegno previdenziale, si fa piuttosto riferimento a quelle variazioni continue legate all’aspetto della tassazione della pensione.

In questo caso, infatti, si tratta di andare a modificare gli importi che ogni mese possono essere percepiti da parte dei cittadini che decidono di smettere di lavorare e di accedere al trattamento previdenziale, sulla base delle nuove tasse riferite alle aliquote correlate all’adeguamento ISTAT.

In questo senso, la grande novità legata al calcolo degli importi della pensione è piuttosto riferita al ritorno alla perequazione degli importi della pensione, i quali si andranno progressivamente ad adattare ai valori ISTAT.

Nello specifico, a seguito del meccanismo di rivalutazione ISTAT, nel corso dell’anno 2022 le pensioni sono state coinvolte da un vero e proprio aumento, sulla base dell’ammontare complessivo dell’assegno mensile. Nello specifico si parla di un aumento con l’adeguamento al valore ISTAT del 100% della pensione per quegli assegni previdenziali più bassi il cui importo è pari fino a quattro volte il trattamento minimo, del 90% per gli assegni pari a 4 o 5 volte il trattamento minimo, e del 7% per tutte le altre.