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Pensioni 2023, con questi bonus guadagni sui contributi: come fare ed esempi

di Miriam Ferrari pubblicato:
5 min

Con questi bonus contributi sulle pensioni 2023 si può aumentare l'assegno previdenziale in poche semplici mosse: ecco come fare e alcuni esempi di calcolo.

Pensioni 2023, con questi bonus guadagni sui contributi: come fare ed esempi

Oltre alla contribuzione obbligatoria, che viene maturata e versata attraverso gli anni di lavoro, e alla contribuzione figurativa, che spetta quando il lavoratore non è in grado di prestare servizio (per malattia, infortunio o maternità), esistono anche altre altri metodi che aiutano ad accumulare contributi per avere un assegno più alto in futuro.

Non stiamo parlando dei fondi pensione, ma di alcuni bonus contributi per le pensioni, utili per aumentare l'assegno: quali sono le agevolazioni da sfruttare nel 2023?

Pensioni 2023, spuntano i bonus contributi per aumentare l'assegno

Grazie a queste maggiorazioni confermate dal Governo Meloni, i cittadini possono decidere di aderire a questi bonus per ottenere un numero maggiore di contributi versati, e dunque assicurarsi un assegno pensionistico più elevato. Come fare?

Basta scegliere uno di questi bonus contributi 2023 per la pensione:

  • Bonus Maroni;

  • deroghe Legge Amato;

  • maggiorazione per Invalidi Civili;

  • Ape Sociale, sconto sui contributi;

  • Bonus contributivi lavoratori precoci.

Vediamo nel dettaglio come funziona ciascuno dei seguenti bonus contributi e come è possibile aumentare l'assegno pensionistico scegliendo la giusta alternativa.

Bonus Maroni per chi resta al lavoro: così aumenta l'assegno pensione

Una delle novità più interessanti inserite dal Governo Meloni nella Manovra 2023 è un'agevolazione che consente ai cittadini di restare al lavoro, nonostante abbiano maturato i requisiti per la finestra di uscita Quota 103.

In particolare, è previsto un bonus sullo stipendio per chi rinvia l'uscita dal lavoro con una maggiorazione in busta paga pari al 9,19%, ovvero la quota di contributi a carico del lavoratore.

Posticipando l'uscita, quindi, il lavoratore avrà modo di versare ulteriori contributi per aumentare la pensione futura.

Al tempo stesso, anche il datore di lavoro è tenuto a versare la sua quota di contributi, ma dalla data per il pensionamento non sarà più obbligato.

Bonus contributi sulla pensione con le deroghe della Legge Amato

Grazie alle deroghe previste dalla Legge Amato, alcune particolari categorie di lavoratori possono anticipare la pensione fino a 5 anni prima, al compimento di 67 anni di età e con almeno 15 anni di contributi versati alle spalle.

Per poter accedere a questa opzione, però, occorre soddisfare i seguenti requisiti:

  • aver maturato almeno 15 anni di contributi entro il 31 dicembre 1992;

  • aver ottenuto l'autorizzazione al versamento volontario dei contributi entro il 31 dicembre 1992;

  • godere di un'anzianità assicurativa di almeno 25 anni, e aver lavorato per almeno 10 anni per periodi inferiori a 52 settimane.

Contributi sulla pensione: maggiorazione per gli invalidi

I lavoratori invalidi civili per almeno il 74%, i lavoratori sordomuti o gli invalidi di guerra hanno diritto a una maggiorazione sui contributi pari a 2 mesi in più per ogni anno di lavoro svolto presso al Pubblica Amministrazione, nelle aziende private oppure nelle cooperative. Il limite massimo di accumulo non può superare i 5 anni.

Dobbiamo però specificare e distinguere due situazioni:

  • con il sistema retributivo o misto questo bonus aiuta a innalzare anche l'importo della pensione;

  • con il sistema contributivo, invece, la maggiorazione consente solo di anticipa l'uscita.

In altre parole, non sempre questa maggiorazione per gli invalidi civili consente di ottenere un assegno pensionistico più elevato.

Ape sociale e sconto sui contributi per la pensione

Il Governo Meloni ha confermato una finestra di uscita anticipata dal lavoro: l'Ape Sociale si può sfruttare fino al 31 dicembre 2023.

Per i lavoratori che hanno svolto mansioni usuranti o gravose, quindi, c'è la possibilità di anticipare la pensione a 63 anni di età e con almeno 30 o 36 anni di contributi versati. L'assegno però non può superare i 1.500 euro lordi al mese.

Lo sconto sui contributi al quale facciamo riferimenti in merito all'Ape Sociale riguarda solo le donne: è consentito anticipare l'uscita in base al numero dei figli a carico.

Così come ipotizzato per Opzione Donna, anche con Ape Sociale è possibile anticipare di un anno l'uscita per ciascun figlio a carico, fino a un massimo di due figli.

Per fare un esempio, una donna caregiver o invalidi con un figlio a carico potrà lasciare il lavoro con 29 anni di contributi versati, mentre con due figli si può anticipare a 28 anni, anziché i 30 previsti dalla legge.

Bonus contributivi per lavoratori precoci

Infine, un altro bonus sui contributi per aumentare la pensione riguarda i lavoratori precoci, ovvero quella categoria di persone che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni.

La finestra di uscita di rifermento è Quota 41, ovvero l'uscita con 41 anni di contributi versati a prescindere dall'età anagrafica.

I lavoratori che hanno versato dei contributi prima del 31 dicembre 1995 e rientrano nel calcolo contributivo, possono ottenere uno sconto sui contributi: quelli versati da minorenne valgono il 50% in più.

Facendo un rapido calcolo, un lavoratore che ha iniziato a lavorare a 17 anni e ha versato contributi da minorenne potrà godere del riconoscimento di 18 mesi di contributi anziché 12 mesi.

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