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Piazza Affari debole: c’è da preoccuparsi?

di Alessandro Chini pubblicato:
2 min

Seduta negativa questa mattina a Piazza Affari. Il ribasso deve preoccupare o si tratta di una semplice correzione tecnica? I titoli più in difficoltà

Piazza Affari debole: c’è da preoccuparsi?

Piazza Affari debole: FTSE Mib a rischio di ulteriori ribassi?

Il ribasso di questa mattina sta fiaccando il recupero che l'indice FTSE Mib ha fatto registrare dai minimi del 20 dicembre. I prezzi sono tornati a testare per la seconda volta, nell'arco di poco più di una settimana, il supporto in area 27300, dove è posizionato il 38,2% di ritracciamento di detta ascesa, riferimento rilevante nello scenario di breve periodo.

Il sostegno ha per il momento retto all'impatto con i prezzi , agevolando la (timida) reazione vista nell'ultima ora. La permanenza al di sopra di tale livello manterrebbe inalterato lo scenario grafico rialzista ed anzi rappresenterebbe una buona occasione per permettere all'indice di ricaricare le batterie in vista di un nuovo sforzo che ne rilanci l'ascesa.

Piazza Affari debole: reazione credibile del FTSE Mib?

La reazione come detto è per il momento allo stato embrionale e per trasformarsi in qualcosa di più di una semplice reazione tecnica, fisiologica dopo il ribasso della prima ora di scambi, dovrà percorrere ancora molta strada. Soltanto con il superamento di area 27700/27750, infatti, le tensioni verrebbero allentate ed i corsi avrebbero spazio per allungare verso i recenti massimi in area 28200, circostanza che permetterebbe di coprire il gap down lasciato aperto poco al di sotto di tale livello (28144) lo scorso 6 gennaio in avvio di scambi.

Sotto 27300 invece la correzione si farebbe più insistente e potrebbe procedere verso gli obiettivi successivi a 27000 e 26700, limite ultimo prima che tutto il citato rialzo rischi di essere compromesso.

Quali sono i titoli che pesano sul listino

In tale contesto segnaliamo come i titoli del comparto bancario stiano tenendo o comunque limitando le perdite così come quelli del comparto petrolifero (ad eccezione di Saipem) mentre le Utilities ed il comparto della moda appaiono più in difficoltà assieme a Telecom Italia che cede più di 3 punti percentuali dopo che Barclays ha deciso di tagliare il target price a 0,27 euro.

Influiscono inoltre le indiscrezioni di stampa secondo le quali sarebbe allo studio una riorganizzazione di Telecom Italia con conseguente scissione della società in due o anche più parti nel tentativo di stoppare l'Opa di KKR ed accelerare la realizzazione della rete unica.