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Piazza Affari in decisa flessione, male i finanziari

di Simone Ferradini pubblicato:
5 min

A Milano il FTSE MIB ha terminato a -1,55% (performance settimanale -1,95%), il FTSE Italia All-Share a -1,54%, il FTSE Italia Mid Cap a -1,47%, il FTSE Italia STAR a -1,97%.

Euro in deciso recupero, tocca a 1,0701 il massimo dal 20 febbraio contro dollaro. EUR/USD al momento quota 1,0660 circa. BTP in miglioramento ma sale lo spread. Il rendimento del decennale segna 4,32% (chiusura precedente a 4,40%), lo spread sul Bund 183 bp (176) (dati MTS).

Piazza Affari in decisa flessione, male i finanziari

I principali dati macroeconomici pubblicati in giornata

Tra i dati macroeconomici pubblicati in giornata segnaliamo che negli USA lo U.S. Bureau Of Labor Statistics (Bls, ente statistico alle dipendenze del ministero del Lavoro di Washington) ha comunicato che a febbraio i nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli si sono attestati a 311.000 unità, in deciso rallentamento rispetto alle 504.000 della lettura finale di gennaio (260.000 in dicembre) ma sopra le 225.000 del consensus.

In Germania Destatis (l’agenzia nazionale di statistica tedesca) ha comunicato che a febbraio il tasso d'inflazione si conferma all'8,7%, come a gennaio (8,6% in dicembre), e in linea con la lettura preliminare diffusa a inizio mese.

Nel Regno Unito l'Office for National Statistics (ONS, l'ente statistico di Londra) ha comunicato che a gennaio la produzione manifatturiera ha fatto segnare -5,2% a/a, comunque in miglioramento rispetto al -5,7% di dicembre (-5,6% in novembre) ma peggio del -5,0% stimato dagli economisti.

In Italia l'Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha comunicato che a gennaio i prezzi alla produzione sono saliti dell'11,1% a/a, in decisa frenata rispetto al +31,7% di dicembre (+29,4% il rimbalzo novembre) e contro il +25,2% del consensus.

Forti vendite sui bancari

Forti vendite sui bancari: l'indice FTSE Italia Banche segna -2,75%, l'EURO STOXX Banks -3,9%. A Milano BPER Banca -4,47%, Intesa Sanpaolo -1,96%, Unicredit -3,12%, Banco BPM -2,97%. I titoli europei del settore si muovono al ribasso in scia alla flessione accusata ieri dagli omologhi USA dopo il crollo (-62,77% al NASDAQ giovedì, oggi sospesa in pre-market a -44%) di Silicon Valley Bank (SVB Financial Group).

Quest'ultima ha annunciato di essere in procinto di lanciare un aumento di capitale da oltre 2 miliardi di dollari per coprire le perdite generate dalla vendita del suo portafoglio obbligazionario a seguito di un declino dei depositi più grande del previsto. Questo ha fatto temere che anche altre banche potrebbero essere costrette a subire perdite per raccogliere denaro. SVB ha visto una fuga di depositi dopo il declino delle startup tecnologiche e alcune società di venture capital hanno consigliato alle startup di ritirare i propri fondi dalla banca.

Pesanti flessioni nel risparmio gestito

Pesanti flessioni nel risparmio gestito: Finecobank -4,58%, Banca Generali -3,02%, Banca Mediolanum -3,52%, Anima Holding -3,17%. Male anche Azimut Holding -3,20% che chiude il 2022 con ricavi in calo a 1.287 milioni di euro rispetto a 1.449 milioni nel 2021 e utile netto a 402 milioni rispetto a 605. Il management conferma gli obiettivi 2023 (450 milioni di utile netto e 6-8 miliardi di raccolta netta) e 2024 (500 milioni di utile e 15% masse gestite nei Private Markets). Il cda propone un dividendo di 1,30 euro per azione (uguale all'anno scorso).

Buzzi Unicem rimbalza dopo la replica alle accuse ucraine

Buzzi Unicem +2,99% rimbalza dopo l'affondo di ieri causato dalla notizia dell'inserimento del gruppo di Casale Monferrato nella lista degli "sponsor internazionali della guerra" da parte della National Agency for the Prevention of Corruption dell'Ucraina. La decisione è stata motivata con il fatto che Buzzi Unicem continua a cooperare con il Ministero della Difesa russo e a fornire i propri prodotti a grandi aziende controllate dallo Stato come Rosneft e Rosatom (coinvolta nella minaccia nucleare a Zaporizhzhia).

Oggi Buzzi Unicem ha replicato affermando che, come "già chiarito nel suo comunicato del 12 maggio 2022", ha deciso "di cessare con effetto immediato qualsiasi coinvolgimento operativo nell’attività svolta dalla controllata SLK Cement in Russia e sospendere tutte le iniziative strategiche e gli investimenti nel paese. Ciò significa nessun coinvolgimento del nostro management nel processo decisionale riferito a iniziative di carattere locale e azioni commerciali".

Inoltre Buzzi Unicem ricorda che è "presente in Ucraina dal 2001 ed è uno dei principali produttori di cemento e calcestruzzo preconfezionato del paese. Nonostante le significative perdite finanziarie subite a seguito dell'invasione russa, Buzzi Unicem non ha interrotto le operazioni in Ucraina, sta continuando a fornire prodotti ai clienti ucraini, pagare le imposte in Ucraina e fornire lavoro e aiuto umanitario ai suoi quasi 1000 dipendenti e famiglie nel Paese".

Leonardo rimonta e chiude positiva con i risultati 2022

Leonardo chiude positiva (+2,85% a 11,0250 euro) dopo un avvio in forte calo in scia ai risultati 2022. Lo scorso esercizio è andato in archivio con ordini in progresso del 20,7% a 17,3 miliardi di euro, ricavi a 14,7 miliardi (+4,1%), EBITA a 1,22 miliardi (+8,5%), e risultato netto ordinario a 697 milioni (+18,7%). Il portafoglio ordini sale del 5,5% a 37,5 miliardi, il FOCF a 539 milioni (+157,9%) e l'indebitamento netto scende a 3,02 miliardi da 3,12.

Proposto un dividendo di 0,14 euro per azione (uguale all'anno scorso). Per il 2023 il management prevede ordini a circa 17 miliardi (quindi in leggero calo), ricavi a 15,0–15,6 miliardi, EBITA a 1,260–1,310 miliardi, FOCF a 600 milioni, indebitamento netto in ulteriore calo a 2,6 miliardi.

Per Equita i risultati 2022 sono in linea con le attese mentre ordini e FOCF 2023 sono superiori al previsto: raccomandazione buy confermata e target incrementato dell'8% a 13,00 euro. Per il 2022-2026 sono attesi ordini cumulati per 90 miliardi (80 miliardi nel piano precedente), crescita media annua ricavi confermata nella fascia media a singola cifra (4-5%), crescita media annua dell’EBITA confermata nella fascia alta a singola cifra, generazione di cassa cumulata confermata a 3 miliardi nel 2021-2025 (incluse le Aerostrutture).

Danieli & C positiva grazie a buoni risultati semestrali

In verde Danieli & C +0,61% grazie ai buoni risultati semestrali al 31 dicembre 2022 approvati ieri dal cda: ricavi operativi +20% a 1,87 miliardi di euro, EBITDA +25% a 145,5 milioni, utile netto +24% a 74,5 milioni. L'indebitamento netto si mantiene negativo (cassa netta) e migliora a 1,32 miliardi da 1,21 a fine giugno. Il portafoglio ordini sale a 5,2 miliardi rispetto a 5,05 miliardi a fine giugno.

Tinexta tocca i minimi da fine dicembre dopo i risultati 2022

Tinexta -3,91% in netta flessione, tocca i minimi da fine dicembre dopo i risultati 2022. Ricavi a 357,2 milioni di euro (+18%), EBITDA adjusted 94,8 milioni (+24%), utile netto 78,1 milioni (+102%), utile netto delle attività operative in funzionamento 32,6 milioni (+14%), Free Cash Flow rettificato delle continuing operations 49,5 milioni (52,3 nel 2021), indebitamento finanziario a 77,62 milioni (264,4 milioni a fine 2021).

Il cda ha proposto un dividendo da 0,51 euro per azione (0,30 l'anno scorso) e approvato il piano 2023-2025: prevista crescita dei ricavi low to mid-double digit e dell'EBITDA adjusted double digit. Per il 2023 il management prevede parità di perimetro ricavi consolidati a +11-15% e EBITDA adjusted a +8-12%.