Pirelli, seduta in calo con il settore ieri, ecco cosa è successo

di FTA Online News pubblicato:
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Borsa Italiana, le azioni di Azimut in rialzo in controtendenza ieri

Pirelli, seduta in calo con il settore ieri, ecco cosa è successo
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Seduta in calo giovedì per Pirelli. Il titolo ha ceduto lo 0,66% a 5,984 euro. I prezzi hanno oscillato tra 5,902 e 6 euro. Seduta negativa per il comparto europeo degli pneumatici.
Pirelli & C. ha ceduto risentendo del forte calo di Michelin, i cui titoli sono scesi fino a 28,85 euro circa, il livello più basso da inizio aprile.
La flessione, pari al 3,8%, è stata innescata dalle revisioni al ribasso delle stime sui risultati del gruppo francese da parte degli analisti, dopo una conference call pre-close tenuta con gli investitori in vista della pubblicazione dei ricavi del terzo trimestre, attesa per il 22 ottobre.

Durante la call, Michelin ha segnalato un rallentamento della domanda nel segmento dei pneumatici di ricambio, in particolare in Nord America e Europa, dove le importazioni sono diminuite in vista di possibili dazi e tariffe. Anche il mercato dei pneumatici destinati ai costruttori di automobili per veicoli nuovi continua a mostrare una tendenza negativa, riflettendo la debolezza del settore automobilistico europeo.

Secondo Kepler Cheuvreux, le stime sui volumi per il 2025 sono state riviste al ribasso di circa -4,8%, a causa della contrazione della domanda di pneumatici per camion negli Stati Uniti e della scarsa dinamica di vendita nel Vecchio Continente. Gli analisti sottolineano inoltre che il miglioramento sequenziale registrato nel terzo trimestre rispetto al secondo è stato più contenuto del previsto, con un beneficio di prezzo inferiore rispetto ai mesi precedenti.

La guidance 2025 appare dunque a rischio: Deutsche Bank ritiene che il raggiungimento degli obiettivi sugli utili sia “difficile o, nella migliore delle ipotesi, appena possibile”. L’istituto evidenzia inoltre che un cambiamento dell’outlook potrebbe essere già ampiamente scontato dal mercato.

Anche Equita SIM conferma un tono prudente, evidenziando come il trend indicato da Michelin appaia più debole di quanto previsto dal gruppo francese e che, di conseguenza, il consensus per il 2025 sia destinato a peggiorare.

Nel complesso, la performance del titolo Michelin ha avuto un effetto domino su tutto il comparto, penalizzando in particolare Pirelli, che soffre per le attese di una domanda debole e per la crescente pressione competitiva in un contesto macroeconomico incerto, caratterizzato da volumi in calo, prezzi in stabilizzazione e domanda debole nel settore auto europeo.

Pirelli, movimenti laterali da diversi mesi

Pirelli si muove per vie laterali ormai da molti mesi, dal massimo di fine giugno a 5,97 euro. I prezzi sono imprigionati in questo intervallo con lato inferiore a 5,65 euro circa e baricentro in area 5,92 euro, proprio dove sono scesi i prezzi giovedì. Fino a che il supporto di area 5,90 tiene il titolo potrà tentare un nuovo assalto alla resistenza di area 6 euro. Oltre quei livelli verrebbe inviato un segnale di forza che potrebbe anticipare movimenti fino in area 6,80 euro. Sotto 5,90 attesi invece cali in area 5,65, supporto critico anche di medio periodo. Target successivo a 5,30 euro.

Azimut, movimenti in controtendenza ieri

In rialzo ieri Azimut che ha guadagnato lo 0,6% a 33,31 euro. Il titolo è salito in controtendenza in una seduta difficile per la borsa, che ha visto il FTSE Mib arretrare dell'1,59%.

Azimut mantiene così il contatto con i massimi storici grazie ai dati sulla raccolta di settembre: +1,9 miliardi di euro, di cui 1,2 (il 66%) destinati alle soluzioni gestite. Il dato da inizio anno si attesta a +15,3 miliardi, in linea con l'obiettivo per il 2025, recentemente rivisto al rialzo fra 28 e 31 miliardi. Le masse totali hanno raggiunto i 123,1 miliardi (+14,5% da inizio anno).

Azimut, i prezzi premono sulla parte alta di un canale rialzista

Il contatto dei prezzi, in area 33,00, con la parte superiore dell'ampio canale che sale dai bottom del 2022 non ha scoraggiato la corsa del titolo, che ora sta cercando di avere la meglio su questa resistenza nel tentativo di estendere ulteriormente il rialzo.

Oltre quota 33,60 spazio per un ulteriore crescita quantificabile attorno ai 2 euro, con target a 35,60, più in alto via libera verso 37,70 circa. Flessioni dai livelli attuali invece potrebbero agevolare il return move sul sostegno in area 31,60 la cui eventuale violazione favorirebbe il ritorno sui bottom di inizio settembre dai quali si è sviluppato l'ultimo impulso rialzista.