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Tensioni sui Rendimenti dei Bond: Preoccupazioni per l'Inflazione e le Politiche Monetarie

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
4 min

I mercati finanziari riflettono l'incertezza dopo le minute della Federal Reserve, salgono pericolosamente i rendimenti dei bond

Tensioni sui Rendimenti dei Bond: Preoccupazioni per l'Inflazione e le Politiche Monetarie

Salgono i rendimenti dei bond dopo le minute della Fed: i tassi non scenderanno così presto.

I mercati azionari europei sono in attesa dei dati sull'occupazione dagli Stati Uniti*, in particolare delle richieste di disoccupazione.

I mercati finanziari stanno reagendo alle preoccupazioni espresse dai membri della Federal Reserve riguardo all'inflazione e alle potenziali conseguenti decisioni di rialzo dei tassi.

L'attenzione è concentrata sulle dinamiche del mercato del lavoro e sulla possibile necessità di ulteriori misure di stretta monetaria.

*Il Dipartimento del Lavoro ha annunciato giovedì che le richieste di sussidi di disoccupazione sono scese a 239.000 nella scorsa settimana rispetto alle 248.000 della settimana precedente, confermando in sostanza le previsioni che erano di 240.000.

L'andamento dei rendimenti dei titoli di Stato riflette le aspettative e le preoccupazioni degli investitori

L'andamento dei rendimenti dei titoli di Stato riflette le aspettative e le preoccupazioni degli investitori riguardo all'inflazione e alle politiche della Federal Reserve. Le tensioni sui mercati potrebbero continuare a persistere mentre gli investitori cercano di capire l'impatto delle politiche monetarie sulla crescita economica e sui rendimenti dei titoli.

La comunicazione e le decisioni della Federal Reserve continueranno a guidare l'orientamento dei mercati finanziari nelle prossime settimane.

I mercati dei titoli di Stato mostrano tensioni

I mercati dei titoli di Stato mostrano tensioni, con il rendimento del Btp decennale e il Treasury Note a 10 anni in crescita.

Il rendimento del Btp decennale è aumentato dall'inizio della seduta, raggiungendo quasi il 4,4%.

Nel frattempo, il rendimento del Treasury Note a 10 anni è al 4,29%, raggiungendo livelli massimi a lungo termine.

Anche il Bund tedesco a 10 anni ha registrato un aumento, con un rendimento del 2,68%, che rappresenta massimi dal mese di marzo.

I rendimenti più alti possono essere interpretati come un segnale di preoccupazione riguardo alla possibilità di un'inflazione persistente

L'aumento dei rendimenti dei titoli di Stato, come il Btp decennale, il Treasury Note e il Bund tedesco, riflette l'attuale sentiment di mercato e le preoccupazioni riguardanti l'inflazione e le politiche monetarie.

I rendimenti più alti possono essere interpretati come un segnale di preoccupazione riguardo alla possibilità di un'inflazione persistente o al futuro delle misure di politica monetaria.

Questi movimenti possono influenzare i costi di finanziamento per i governi e avere impatti su diversi settori dell'economia, compresi i mercati azionari e l'andamento delle valute.

Il premio per il rischio azionario è ai minimi da 20 anni

Il premio per il rischio azionario, ovvero la differenza prevista nei rendimenti tra le azioni e asset sicuri come i titoli di stato governativi, è sceso ai minimi degli ultimi vent'anni, diventa sempre più difficile, con i rendimenti dei bond così alti, giustificare il mantenimento di portafogli fortemente sbilanciati sull’azionario.

Secondo The Economist, le azioni attualmente registrano la valutazione più elevata degli ultimi cinque decenni. Questo dato è valutato attraverso il premio per il rischio azionario, che rappresenta la differenza tra il rendimento atteso degli utili futuri delle azioni e il rendimento dei Treasury a 10 anni.

Gli esperti della Federal Reserve hanno espresso preoccupazione riguardo al ritmo dell'inflazione

Le preoccupazioni espresse dalla maggioranza dei membri del FOMC riguardo all'inflazione sembrano influenzare il mercato nonostante alcune voci abbiano sollevato la possibilità di lasciare i tassi invariati.

Gli esperti della Federal Reserve hanno espresso preoccupazione riguardo al ritmo dell'inflazione e hanno indicato la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi in futuro, se le condizioni non cambieranno.

Il picco di resistenza per il rendimento del T Note Usa è al 4,33%

Il picco di resistenza per il rendimento del T Note Usa è al 4,33%, massimo del 21 ottobre 2022.

Se i rendimenti dovessero superare quella soglia si rischierebbe la ripresa del rialzo in atto dai minimi del 2020 con la prospettiva di un ritorno verso i massimi del 2007 al 5,30% circa.

La tenuta della resistenza di area 4,33% è quindi fondamentale anche per determinare il sentiment delle borse: se il rendimento dovesse superare quella quota i mercati azionari potrebbero dimostrarsi molto nervosi e dare un seguito alla debolezza manifestata di recente.

Viceversa discese al di sotto del 4,08/10%, area di massimi a inizio marzo e a inizio luglio, sarebbero un indizio in favore di un ridimensionamento del rendimento verso il 3,55/3,60%, un movimento del quale potrebbe beneficiare con buona probabilità tutto l'azionario.

Per quello che riguarda l'Italia invece la resistenza del rendimento del decennale si colloca al 4,30/35%

Per quello che riguarda l'Italia invece la resistenza del rendimento del decennale si colloca al 4,30/35%, ed è quindi sotto pressione oggi.

Una decisa rottura di quei livelli, dove passa la linea ribassista disegnata dal top dell'ottobre 2022, sarebbe una brutta notizia per il Btp, con il rendimento che potrebbe tornare a puntare il 5%.

Solo sotto area 4,25% il rischio di rottura della resistenza verrebbe allontanato e si potrebbe sperare in una fase di ripiegamento verso i 4%.