Immobiliare, Restart prova a voltare pagina e balza in Borsa

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
7 min

La società dell'outlet di Serravalle vola a Piazza Affari dopo la cessione del 29,99% a ILM per un valore superiore oltre le quotazioni di mercato. Il nuovo socio annuncia una nuova lista per il board. Si chiude l'era Augusto, dopo i casi del broker del Vaticano e le "sparizioni": forse la società riparte davvero.

Immobiliare, Restart prova a voltare pagina e balza in Borsa

Rally di Restart a Piazza Affari ieri: +6,06% a 0,21 euro tra volumi impetuosi, oltre 226 mila pezzi contro una media giornaliera dell’ultimo mese di neanche 30 mila azioni. La giornata, per uno dei protagonisti immobiliari di Piazza Affari, è stata memorabile perché la quota di riferimento è passata di mano e il gruppo forse ha voltato pagina, dopo anni di incertezze e misteri tra sparizioni di titoli, liquidazioni, offerte pubbliche di acquisto e le vicende collegate a Gianluigi Torzi, "il broker del Vaticano".

Immobiliare: Restart, il 29,9% all'Istituto Ligure Mobiliare, finisce l'era Augusto

Augusto S.p.A. in liquidazione ha venduto all’Istituto Ligure Mobiliare (ILM) 9,6 milioni di azioni di Restart per 2,35 milioni di euro. Una valutazione di circa 24,47 centesimi a titolo, più elevata appunto dei corsi di Borsa. La causa del rally di ieri (e anche stamane il titolo è in leggero rialzo).

ILM controlla ora il 29,99% di Restart e la quota di Augusto nella società immobiliare si riduce al 4,93%. Il nuovo socio ligure non vuole effettuare ulteriori acquisti (che comporterebbero l'opa) e non vuole esercitare il controllo di fatto. Ma presenterà una propria lista di candidati al consiglio di amministrazione per la prossima assemblea.  

l'Istituto Ligure Mobiliare, nato nel 1991 a Genova, è una società finanziaria per azioni che si occupa proprio di private equity e investimenti immobiliari (ma ci sono anche attività di investment banking e trust company). Ha finanziato l’operazione su Restart per 300 mila euro con risorse proprie e per 2 milioni con un finanziamento di Banca d’Asti.

Restart, cosa c'è dentro

Al 30 giugno scorso il patrimonio immobiliare della capogruppo era di circa 2,45 milioni di euro: per un terzo immobili già esistenti destinati alla vendita e per due terzi aree edificabili. A Milano autorimesse e cantine in via De Angeli, a Serravalle (alle porte della Liguria che ospita il nuovo socio) il famoso Designer Outlet (residenziale e commerciale) e i terreni a Piove di Sacco in Veneto. La ex Aedes SIIQ ha chiuso però la prima metà del 2023 con perdite da 790 mila euro e ricavi fermi a 47 mila euro.

Il patrimonio netto del gruppo a quella data era di 8,6 milioni e la posizione finanziaria netta era positiva per 5,35 milioni.

Nella compagine sociale si segnalano Vi-Ba (9,9%, è il polo immobiliare degli Amenduni, noti per le Acciaierie Valbruna), Aurelia (5,29%, è il gruppo Gavio) e Stella d’Atri (5,27%).

La cessione delle quote azionarie di riferimento a ILM segna sicuramente una svolta per il gruppo immobiliare rimasto coinvolto nella liquidazione del socio di riferimento Augusto.

Immobiliare: Restart-Aedes, la prima immobiliare di Piazza Affari coinvolta in una storia "poco augusta"

La "grana" risale al 2021 quando vennero al pettine i nodi del gruppo immobiliare o meglio della sua controllante Augusto Spa che aveva avviato una procedura di concordato "in bianco" e sottoscritto un accordo di ristrutturazione dei debiti.

Il ruolo di Augusto in Aedes risaliva al 2014. La Augusto, allora controllata da Tiepolo, la Sator di Matteo Arpe, la Prarosa e la Agarp della famiglia Roveda, aveva sottoscritto un aumento di capitale diretto riservato da 40 milioni.
Augusto poi sottoscriveva, insieme a Itenere (di Aurelia, ossia dei Gavio) e Praviola avevano poi conferito Praga Holding Real Estate (quello del Designer Outlet) per 92 milioni e le banche ci avevano messo altri 47,6 milioni di euro. Una manovra complessa che aveva visto anche la cessione di quote in società immobiliari per 121 milioni, timonieri il neopresidente Carlo Puri Negri e l'amministratore delegato Giuseppe Roveda.

Ma le cose erano andate male: già il 4 maggio del 2021, 7 anni dopo l'ingresso in Aedes, Augusto depositava domanda di ammissione a concordato preventivo.

Nel 2018 Aedes Siiq si era scissa in Aedes Siiq e Restart, nome originale del gruppo nato nel 1905 e prima società immobiliare quotata a Piazza Affari (poi divenuta appunto Aedes Spa).

Immobiliare: Restart, Aedes e il broker del Vaticano delle sparizioni

Nel mezzo un giallo con al centro il "broker del Vaticano" Gianluigi Torzi accusato della sparizione del 15% di Aedes, uno dei casi più strani di Piazza Affari, ma non il solo, visto che lo stesso manager sarebbe coinvolto nella sparizione di BTP di Net Insurance, altra quotata coinvolta nel dossier Augusto da cui a fatica ha recuperato 15 milioni di euro a fine 2022.

Ecco la prima sparizione.

Nell'aprile 2017 Augusto aveva emesso un bond da 10 milioni di euro ma aveva dovuto depositare il 15,5% del capitale di Aedes, le azioni "sparite", in un conto vincolato. Il prestito, subito salito a 25 milioni di euro, era stato sottoscritto dalla Odikon Serices Plc di Torzi. Ma in pratica dopo una serie di operazioni di compravendita sul mercato tramite il broker Gpp le azioni erano "sparite" già nel febbraio 2019. Coinvolto Giacomo Garbuglia, vicepresidente del fondo Sator poi allontanato per giusta causa; coinvolto Luciano Capaldo, un ex amministratore di una società di Torzi che per conto del Vaticano aveva gestito la "discussa" cessione dell'immobile londinese di Sloane Avenue e che era stato director di Odikon Services nel 2018 mentre veniva commessa la manipolazione di mercato sospettata dalla procura.

La seconda sparizione riguarda Net Insurance, una compagnia assicurativa innovativa finita l’anno scorso nel perimetro di Poste Vita dopo un’opa. Fu fortemente coinvolta nel caso del broker e di Aedes e Restart. Un caso pazzesco anche questo. In pratica a causa di Augusto, il gruppo Net Insurance aveva visto la sparizione di titoli di Stato italiani per 26,67 milioni di euro a inizio 2019.

Il recupero fu più che complesso, a fine dicembre 2023 Net Insurance riotteneva 15 milioni di euro, nel mezzo un accordo conciliativo con Augusto prevedeva che la società finita in liquidazione ripagasse 6,2 milioni con la vendita delle quote di Aedes SIIQ e di Restart. A fine gennaio 2023 Net Insurance intimava anche ad Aedes SIIQ il rimborso di oltre 9,2 milioni di euro relativi a un bond della sua controllante Augusto in liquidazione.

Niet della società e alla fine un’opa congiunta di colossi come Hines, Apollo e la stessa Vi-Ba arriva al delisting di Aedes SIIQ lo scorso aprile. I tre si erano riuniti in Domus e avevano comprato da Augusto in liquidazione più del 51% di Aedes Siiq e da Palladio un altro 3,7% per un totale di circa 45 milioni di euro. Poi avevano lanciato un’opa da 37 milioni per risistemare le cose, passava di mano anche un credito di Augusto da 2,3 mln nei confronti di Aedes. A fine 2021 Aedes Siiq contava investimenti immobiliari per oltre 353 milioni di euro, ma in realtà c’erano anche molte incertezze. Il progetto maggiore era quello di Caselle Open Mall, un megacentro commerciale vicino all’aeroporto di Torino già svalutato a 59,6 milioni di euro e in seguito del tutto abortito con la rinuncia di Aedes Siiq ai titoli edilizi per le famose “Aree Ata”.

Poche settimane fa Torzi è stato arrestato a Dubai dopo una condanna a 6 anni da parte della Santa Sede per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato e il famoso caso dell'immobile di Sloane Avenue che ha portato anche alla condanna del cardinale Angelo Becciu.

Latitante da circa un anno Torzi è però tornato libero su cauzione nei giorni scorsi e si temono tempi lunghi per la decisione sull’estradizione. In fase di udienza preliminare a Milano, Torzi è accusato di aggiotaggio proprio sul titolo di Aedes tra il 2017 e il 2019 (e per altre cose tra cui una presunta truffa ai danni della società di mutuo soccorso Cesare Pozzo). In particolare l’ipotesi dell’accusa è che abbia condotto: “operazioni simulate e artificiose concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo delle azioni di Aedes Siiq spa”.

Incroci finanziari complessi, ma per restare ad Augusto/Aedes/Restart il "broker del Vaticano" è accusato a Milano di manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza Consob, corruzione tra privati.

I processi diranno (forse) cosa sia accaduto, di certo la storia è poco edificante, anzi. Ma per molti investitori di primo piano del panorama italiano è stata una brutta figura notevole. Da Matteo Arpe, alle famiglie Amenduni e Roveda fino alla più piccola Net Insurance tutti coinvolti nelle faccende del broker Gianluigi Torzi.

E' capitato anche al Vaticano, ma forse la più antica società immobiliare italiana stavolta volta davvero pagina.