Unicredit sui massimi dal 2011 ma molte incognite su M&A

di Simone Ferradini pubblicato:
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Governo tedesco contro acquisizione Commerzbank e paletti Roma su BPM

Unicredit sui massimi dal 2011 ma molte incognite su M&A

Unicredit brillante dopo la pubblicazione dei risultati del primo trimestre ma gli operatori guardano anche agli sviluppi sul versante M&A. Il gruppo guidato da Andrea Orcel ieri ha toccato i massimi dal 2011 grazie a risultati record e superiori alle attese nel primo quarto del 2025. I ricavi salgono a 6,5 miliardi di euro contro i 6,05-6,10 del consensus, l'utile netto a 2,8 miliardi contro i 2,33-2,34 del consensus, il CET1 si attesta al 16,1% contro il 15,3% del consensus.

Strada in salita su Commerzbank

Gli affari vanno quindi molto bene ma le incognite sugli scenari futuri e sull'assetto del gruppo restano in primo piano. In Germania il nuovo governo ha fatto sapere che non vede di buon occhio le mire su Commerzbank, mentre l'a.d. di quest'ultima, Bettina Orlopp, in assemblea dirà che la banca tedesca è concentrata sull'esecuzione della propria strategia di crescita su base indipendente.

Trattative con MEF su paletti BPM al via

Anche in Italia le ambizioni su Banco BPM stanno incontrando resistenza, forse anche più che in Germania. Il governo ha messo paletti consistenti sull'operazione utilizzando il golden power. Unicredit ha criticato la mossa ritenendo poco chiare le basi della stessa e chiedendosi il perché lo stesso peso e la stessa misura non sia stata utilizzata per l'OPS lanciata da MPS su Mediobanca.

Secondo indiscrezioni domani partiranno le trattative con il Ministero dell'Economia con l'obiettivo di ammorbidire Palazzo Chigi su tre punti chiave: l'uscita di Unicredit dalla Russia, il rapporto prestiti/depositi di Unicredit-BPM e il mantenimento dei titoli di Stato italiani nell'asset manager Anima.