Risparmio gestito, i dati di Fineco, Mediolanum e Anima sono positivi a maggio
pubblicato:Mercato in trasformazione, ecco i numeri di un settore basilare per il risiko in corso

Maggio è stato un altro ottimo mese per il risparmio gestito italiano che ormai ha inanellato una sequenza tale di trimestri positivi da suggerire l’idea di un’evoluzione più profonda della domanda anche in Italia.
Risparmio gestito e attività come il wealth management sono protagonisti del processo di consolidamento in corso nella finanza italiana.
Fenomeni come la corsa prima ai titoli di Stato dal rendimento appetibile e dopo la differenziazione dei proventi bancari nelle attività più sganciate dal margine d’interesse hanno contribuito ad aumentare l'attenzione per il settore del risparmio. Non a caso la prima opa di rango del risiko è stata sull'asset manager Anima.
Nel frattempo raccolta e clienti dei principali gruppi italiani sono cresciuti.
Fineco, un altro maggio molto brillante
Oggi Fineco ha diffuso i dati sulla raccolta di un altro maggio molto positivo.
La raccolta netta della banca online guidata dall’amministratore delegato Alessandro Foti ha fatto un altro balzo del 39% a 1,314 miliardi di euro.
Il patrimonio totale del gruppo è cresciuto a fine mese a 146,8 miliardi di euro circa.
Le componenti di questa voce complessiva però hanno registrato andamenti diversi: per esempio a maggio la raccolta gestita di Fineco ha fatto un balzo di oltre il 50% a 548 milioni di euro confermando il trend molto positivo da inizio anno (+85%), ma l’amministrato ha registrato deflussi per 216 milioni di euro e nei 5 mesi Fineco registra una contrazione della raccolta amministrata del 14% circa a 3,29 mld.
Una dinamica opposta ha visto la raccolta diretta era negativa per 858 milioni nei primi 5 mesi del 2024, ma nei primi del 2025 è positiva per ben 576 milioni di euro.
Sembra proprio che il modello di business di Fineco sia attrezzato per tutte le circostanze, dai tassi elevati con risparmi investiti in BTP a tassi calanti con mercati azionari in crescita.
Altrettanto interessante è la dinamica dei clienti che continua a crescere a doppia cifra: +23% a maggio e + 35% da inizio anno i nuovi clienti. A fine maggio Fineco conta 1.718.959 clienti.
Fineco, il titolo aggiorna oggi i massimi storici, ma non è a sconto
Anche il titolo di Fineco si è fatto notare a Piazza Affari. Dopo aver chiuso il primo trimestre del 2025 con un balzo dell’utile netto dell’11,7% a 164 milioni di euro (a doppia cifra investing e brokerage), oltre il consensus degli analisti, l’azione ha registrato un rialzo di oltre l’8% e con i nuovi massimi intraday di oggi a 19,59 euro il titolo di Finecobank aggiorna un’altra volta i massimi storici superando i top di metà maggio.
Per una public company contendibile in un settore tanto osservato dagli operatori in questa fase sarebbe facile prevedere nuovi successi, ma va detto che il titolo non è a sconto: siamo a un P/E ordinario degli ultimi 12 mesi di 17,71x secondo Reuters che vede il multiplo prezzo/utile crescere ancora a 19,65x in futuro (P/E Forward).
Banca Mediolanum, dal risparmio amministrato al gestito
Oggi anche la banca senza sportelli di casa Doris, Banca Mediolanum, ha pubblicato i saldi commerciali di maggio.
Nel mese il gruppo registra un calo della raccolta netta del 37% a 492 milioni di euro.
Banca Mediolanum registra deflussi da risparmio amministrato per 141 milioni di euro, ma una raccolta del gestito di 633 milioni in crescita del 4% quasi.
Se si aggiungono poi l’erogazione di crediti per 353 milioni di euro (mutui e prestiti, +40%) e la raccolta di polizze protezione per 20 mln (+17%), si arriva a un totale di volumi commerciali di 866 milioni di euro in calo del 18% sul corrispondente dato del maggio 2024.
Se si prendono i 5 mesi di Banca Mediolanum invece la crescita dei volumi commerciali è del 17% e cresce di oltre il 10% la raccolta netta mentre flette del 35% il risparmio amministrato.
È chiaro quindi che il mercato sta cambiando anche per il gruppo di Basiglio. L’amministratore delegato Massimo Doris evidenzia che alcune fuoriuscite specifiche di maggio derivano da scadenze fiscali. La trasformazione di risparmio amministrato in risparmio gestito che si è vista è frutto anche dei family banker della compagnia.
Con un 40% in mano alla famiglia Doris e un 30% del capitale in mano alla Fininvest, Banca Mediolanum non può essere considerata contendibile e a differenza di Fineco il gruppo ha un ruolo importante in diverse partite finanziarie del risiko bancario italiano.
Con il 3,5% quasi del capitale di Mediobanca, Banca Mediolanum è il leader sostanziale del patto di sindacato sull’11,87% di Piazzetta Cuccia, ma questi accordi tra gli azionisti non sono stringenti e ogni gruppo deciderà in autonomia l’orientamento per la prossima assemblea del 16 giugno chiamata ad approvare o respingere l’offerta su Banca Generali.
Il prossimo 11 giugno è comunque in calendario un consiglio di amministrazione di Banca Mediolanum e Mediolanum Vita per deliberare sulla successiva assemblea di Mediobanca.
A maggio Banca Mediolanum ha aggiornato i massimi storici a 15,51 euro e in questi giorni tratta a circa 14,6 euro, ma l’azione non appare troppo cara. Secondo Reuters il rapporto prezzo/utili ordinari degli ultimi 12 mesi è di 9,62x mentre il forward P/E si attesta a 12,17x. Anche in questo caso quindi il rapporto prezzo/utile è visto in crescita e questo lascia pensare che gli utili siano visti in calo nel prossimo futuro.
Anima, raccolta positiva a maggio
Un caso a parte è quello di Anima: l’asset manager è infatti ormai sotto il controllo del Banco BPM che ne detiene, dopo l’unica offerta pubblica di acquisto totalmente in denaro del risiko bancario in corso, quasi il 90% del capitale.
I dati di Anima Holding sono comunque significativi per la valutazione dell’andamento del risparmio in Italia. Il gruppo ha pubblicato venerdì le ultime indicazioni e ha chiuso il mese di maggio, al netto delle deleghe assicurative per il Ramo I, con una raccolta del risparmio gestito positiva per 623 milioni di euro.
Se si include il ramo I si sale a 742 milioni di euro. A fine maggio Anima ha un patrimonio di ben 206,3 miliardi di euro.
Senza dubbio quindi il mese di maggio è stato positivo per il risparmio gestito italiano e questo è importante in questa fase di grandi trasformazioni dell’industria, mentre si decide se Generali fonderà il proprio asset management con quello di Natixis o se Mediobanca creerà con Banca Generali un polo dell’asset management.
I numeri intanto sono positivi.