Rottamazione Quinquies 2026: tra flessibilità fiscale e rischio d’iniquità

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
4 min

Con la Rottamazione Quinquies 2026 il Governo punta a recuperare 9 miliardi, ma la vera sfida è ricostruire la fiducia nel patto fiscale tra Stato e cittadini

Rottamazione Quinquies 2026: tra flessibilità fiscale e rischio d’iniquità
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Nuova edizione della misura conosciuta come “Rottamazione Quinquies”

La Legge di Bilancio 2026, approvata il 17 ottobre 2025, ha ufficializzato la proroga della definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione, introducendo una nuova edizione della misura conosciuta come “Rottamazione Quinquies”.

Si tratta di un provvedimento fortemente voluto dal ministro Giancarlo Giorgetti, che prosegue lungo la linea di continuità tracciata dalle precedenti manovre in materia di riscossione, con l’obiettivo di facilitare la regolarizzazione dei debiti fiscali e previdenziali accumulati da imprese e cittadini, alleggerendo al tempo stesso il carico amministrativo dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Cosa consente la nuova rottamazione

In sostanza, la nuova rottamazione consente ai contribuenti di sanare le proprie pendenze senza pagare sanzioni né interessi di mora, concentrandosi esclusivamente sul capitale dovuto.

Questa impostazione, già sperimentata con successo nelle edizioni precedenti, mira a incoraggiare la riemersione di posizioni debitorie latenti, nella convinzione che sia preferibile recuperare almeno una parte del credito piuttosto che lasciare somme inesigibili nei bilanci pubblici.

La Rottamazione Quinquies 2026 introduce anche alcune novità sostanziali

Tuttavia, la Rottamazione Quinquies 2026 introduce anche alcune novità sostanziali. La principale riguarda la condotta del contribuente: chi ha ricevuto un avviso di accertamento non potrà aderire alla misura.

È un segnale chiaro da parte del Governo: la definizione agevolata non deve trasformarsi in un automatismo o in un premio per comportamenti elusivi.

Al tempo stesso, però, non è stata introdotta alcuna preclusione per i cosiddetti “recidivi”, ossia quei contribuenti che in passato hanno già beneficiato di rottamazioni o piani agevolati senza portarli a termine.

Una scelta che apre un dibattito complesso sul piano dell’equità fiscale, perché lascia irrisolto il tema della responsabilità nei confronti dei contribuenti virtuosi.

Linea di politica fiscale pragmatica e accomodante

Dal punto di vista macroeconomico, la misura conferma una linea di politica fiscale pragmatica e accomodante, volta a favorire liquidità e sostenibilità finanziaria per famiglie e imprese in una fase economica ancora incerta. Tuttavia, comporta anche effetti collaterali per i conti pubblici.

Secondo la relazione tecnica allegata al Ddl di Bilancio, il Governo stima un incasso complessivo di circa 9 miliardi di euro, con un tasso di adesione previsto al 3,33%. È una percentuale piuttosto bassa, che riflette una certa stanchezza da parte dei contribuenti nei confronti di misure straordinarie ormai ricorrenti.

L’Esecutivo punta anche su una forma di “moral suasion”

Per questo motivo, l’Esecutivo punta anche su una forma di “moral suasion”, ossia un richiamo alla responsabilità collettiva: l’idea è che i proventi derivanti dalla rottamazione possano essere destinati a progetti socialmente utili, come il potenziamento degli asili nido o l’introduzione di misure di sostegno al salario minimo.

Una mossa che mira non solo a incentivare le adesioni, ma anche a dare un contenuto etico alla misura, collegando la fiscalità al benessere collettivo.

La Rottamazione Quinquies 2026 rappresenta un compromesso tra rigore e realismo

Sul piano politico, la Rottamazione Quinquies 2026 rappresenta un compromesso tra rigore e realismo. Da un lato, risponde all’esigenza di rafforzare la compliance fiscale e migliorare la riscossione; dall’altro, riconosce le difficoltà di un tessuto economico che, tra inflazione, tassi d’interesse elevati e rallentamento della crescita, fatica ancora a ritrovare equilibrio.

Tuttavia, non mancano le criticità. Ogni proroga di misure agevolate rischia di consolidare una cultura fiscale basata sull’attesa del condono, indebolendo il senso di responsabilità tributaria. In altre parole, chi paga regolarmente potrebbe percepire di essere penalizzato rispetto a chi rinvia sistematicamente.

Inoltre, la perdita di gettito immediata, seppur parzialmente compensata da nuove entrate, impone al Governo di bilanciare con attenzione gli obiettivi di equità, efficienza e sostenibilità dei conti pubblici.

La Rottamazione Quinquies 2026 è molto più di una misura tecnica

In definitiva, la Rottamazione Quinquies 2026 è molto più di una misura tecnica: è uno strumento che riflette la visione del Governo sulla gestione del rapporto tra Stato e contribuente.

Un equilibrio fragile, ma necessario, tra flessibilità e rigore, tra il bisogno di recuperare risorse e quello di non soffocare il sistema economico con un eccesso di rigidità fiscale.

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