Trump e Takaichi rilanciano l’alleanza Usa-Giappone: una nuova età dell’oro tra strategia, economia e difesa

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
4 min

Tokyo aumenta la spesa per la difesa e investe 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti, mentre i mercati giapponesi festeggiano con il Nikkei oltre i 50.000 punti, sostenuti dall’agenda espansiva di Takaichi

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Nuova età dell’oro per l’alleanza Giappone-Usa

Il vertice tra il presidente americano Donald Trump e la premier giapponese Sanae Takaichi a Tokyo segna una nuova fase nelle relazioni tra Stati Uniti e Giappone, tanto sul piano politico quanto su quello economico e strategico.

Durante l’incontro, Trump ha definito il Giappone un “alleato degli Stati Uniti ai massimi livelli”, sottolineando il legame speciale tra i due Paesi e la volontà di rafforzarlo ulteriormente.

La premier giapponese ha risposto parlando di una “nuova età dell’oro per l’alleanza Giappone-Usa”, ringraziando Trump anche per l’amicizia mostrata verso il suo predecessore, Shinzo Abe, di cui Takaichi è considerata l’erede politica.

Rafforzamento della cooperazione militare

Il colloquio ha avuto una forte impronta strategica. Trump ha elogiato la decisione di Tokyo di intensificare la cooperazione in materia di difesa, con un incremento degli acquisti di sistemi militari statunitensi.

Takaichi ha ribadito l’impegno ad alzare la spesa militare al 2% del PIL entro marzo 2026, due anni prima del termine previsto. È un passaggio coerente con la revisione della Strategia di sicurezza nazionale giapponese avviata nel 2022, che la premier ha promesso di aggiornare nel 2026, in risposta alle crescenti tensioni nell’area Asia-Pacifico.

Il Giappone si muove in questa direzione anche per contrastare la pressione esercitata da Cina e Corea del Nord, ritenute le principali minacce alla stabilità regionale. Washington considera infatti Tokyo un alleato chiave per mantenere l’equilibrio strategico nella regione e contenere l’espansionismo cinese.

Un’alleanza anche economica

Sul fronte economico, i due leader hanno riaffermato l’intesa commerciale firmata a luglio: Tokyo investirà circa 550 miliardi di dollari in settori strategici dell’economia americana — semiconduttori, minerali critici e cantieristica navale — e aumenterà le importazioni di prodotti agricoli e industriali statunitensi.

In cambio, Trump ha ridotto i dazi sulle auto giapponesi dal 27,5% al 15%, un gesto che consolida la cooperazione industriale tra i due Paesi e che potrebbe sostenere la competitività delle aziende nipponiche negli Stati Uniti.

Dopo il bilaterale, Trump e Takaichi hanno visitato insieme la base navale di Yokosuka, dove si trova la portaerei USS George Washington — un gesto simbolico per ribadire la solidità del legame militare tra le due potenze.

Il contesto geopolitico e il tour asiatico di Trump

L’incontro di Tokyo rappresenta una tappa centrale nel tour asiatico di Trump, iniziato in Malesia e destinato a concludersi in Corea del Sud, dove è previsto un incontro con il presidente cinese Xi Jinping. Il viaggio si inserisce in una fase di riposizionamento americano in Asia, volta a rafforzare le alleanze e ridurre la dipendenza da Pechino nelle catene strategiche di approvvigionamento.

Effetti sui mercati e la politica economica giapponese

Sul piano interno, la visita coincide con un momento di forte fiducia nei mercati giapponesi: l’indice Nikkei ha superato per la prima volta quota 50.000, spinto dalle attese di una politica fiscale espansiva della nuova premier, considerata “dovish” e incline a sostenere la crescita con maggiore spesa pubblica.

Tuttavia, nella seduta odierna il mercato ha registrato prese di profitto, complice il rafforzamento dello yen e i richiami del Segretario al Tesoro Usa Scott Bessent, che ha sollecitato una “sana formulazione della politica monetaria” per evitare eccessiva volatilità valutaria.

Bessent ha ricordato che le condizioni attuali sono molto diverse da quelle dell’era dell’Abenomics, e che la stabilità del cambio resta un elemento cruciale per mantenere la fiducia dei mercati.


In sintesi, il vertice di Tokyo consolida un’alleanza storica ma la ridefinisce in chiave moderna: più militare, più industriale e più funzionale al confronto strategico con la Cina.

Takaichi, erede politica di Abe, mira a rafforzare il ruolo del Giappone come pilastro della sicurezza asiatica, mentre Trump utilizza la rinnovata intesa come simbolo della leadership americana nel Pacifico.

Sullo sfondo, mercati e politica monetaria restano parte di un delicato equilibrio che intreccia diplomazia, economia e potere militare.

📊 Analisi tecnica: dell’ETF iShares MSCI Japan UCITS ETF USD Dist (ticker IJPN)

L'Etf replica l’andamento dell’indice MSCI Japan in dollari.

  • I prezzi stanno consolidando sopra la soglia dei 17 dollari, livello chiave che coincide con il superamento della parte alta del range di lungo periodo.

  • L’ETF ha completato una figura di accumulazione pluriennale, confermando la forza del trend rialzista iniziato nel 2023.

  • I livelli di Fibonacci indicano possibili obiettivi progressivi a 19,00, 19,50 e 20,80 dollari.

📈 Scenario operativo:
Il superamento stabile di 18,20 dollari potrebbe aprire spazio a un’estensione verso i target indicati, con supporto di breve a 17,00/17,50 dollari.

La struttura tecnica rimane costruttiva finché i prezzi si mantengono sopra la media mobile a 20 settimane (a 17,20 dollari), segnalando che la tendenza primaria resta rialzista.

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