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Scendono i Rendimenti, Deutsche Bank prevede recessione USA

di Simone Ferradini pubblicato:
3 min

Nuovo calo dei rendimenti sia in Europa che negli Stati Uniti. Secondo Deutsche Bank l'economia USA andrà in recessione (per quanto moderata) e la Fed potrebbe tagliare i tassi di 175 bp nel corso del 2024

Scendono i Rendimenti, Deutsche Bank prevede recessione USA

Rendimenti Eurozona e Usa prossimi ai minimi di periodo

Rendimenti eurozona vicini ai recenti minimi: quello del BTP decennale segna 4,27%, ormai a ridosso del 4,2470% (minimo dal 4 settembre) toccato il 17 novembre (ricordiamo il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre).

Il rendimento del Bund a 10 anni si attesta a 2,5230%, vicinissimo al 2,5150%, minimo dal 1° settembre toccato mercoledì scorso (ricordiamo il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).

Indicazioni simili per i rendimenti dei titoli di Stato USA: quello del T-Note a 10 anni si attesta a 4,379% contro il minimo dal 4,3630% (minimo dal 20/9) toccato il 22 novembre (massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni segna 4,5250%, vicinissimo al minimo dal 21 settembre a 4,52% toccato mercoledì scorso (top dal 2007 a 5,18% il 23/10).

Rendimenti in calo, Deutsche Bank prevede recessione negli Stati Uniti

Rendimenti in rapida flessione ieri e in avvicinamento ai recenti minimi (da inizio settembre per quelli eurozona, dalla seconda metà dello stesso mese per quelli USA).

Il dato americano sulla vendite di abitazioni nuove è stato inferiore alle attese e le parole della Lagarde in audizione alla Commissione Affari Economici e Monetari Parlamento europeo non hanno aggiunto niente di nuovo rispetto alle dichiarazioni della scorsa settimana (battaglia con l'inflazione non ancora vinta, rischio rimbalzo nei prossimi mesi per fattori tecnici e crescita salari). Il mercato continua quindi a scommettere sulla chiusura del ciclo restrittivo negli USA e su un eventuale ultimo rialzo BCE da 25 bp.

Ieri gli economisti di Deutsche Bank si sono portati avanti prevedendo una riduzione dei tassi Fed da ben 175 bp nel corso del 2024, con un primo intervento da 50 bp a giugno: per gli esperti l'economia USA affronterà una moderata recessione nella prima metà del prossimo anno (due trimestri di PIL negativo) con tasso di disoccupazione in risalita al 4,6% dal 3,9% attuale (la piena occupazione è uno degli obiettivi istituzionali della Fed).

Nei prossimi giorni sono in programma eventi macroeconomici molto importanti: domani la seconda stima del PIL USA nel terzo trimestre, giovedì inflazione eurozona e soprattutto indice PCE americano (il riferimento utilizzato dalla Fed come misura ideale per i prezzi al consumo), venerdì pomeriggio un intervento di Powell (Fed).

Rendimenti in calo, il quadro grafico

L'analisi grafica vede il rendimento del BTP in avvicinamento al supporto a 4,2470%: in caso di rottura riattivazione della tendenza ribassista partita il 19/10 verso area 4,10%, minimi allineati di fine agosto. Concreti segnali di forza solo al superamento di 4,45-4,46% per 4,63%.

Il rendimento del Bund decennale rischia la violazione di 2,5150%, operazione che aprirebbe le porte ad approfondimenti in direzione di 2,45% (minimo del 1° settembre) e 2,41%. Indicazioni rialziste solo oltre 2,66-2,67%, prologo a un'estensione verso 2,75-2,76%.

Il rendimento del T-Note decennale USA si avvicina all'importante sostegno a 4,3630% con rischio concreto di riattivazione del movimento ribassista verso 4,21-4,22%. Sopra 4,41% possibilità di recupero in direzione del recente massimo a 4,5150%.

Il rendimento del T-Bond trentennale è a un passo dal supporto a 4,52%, decisivo per scongiurare approfondimenti verso area 4,47% e 4,30%. Primi segnali di forza al superamento di 4,55% per 4,63%.

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