Stellantis: fallisce il test tecnico su 9,75 euro, pesa la guidance incerta e le nuove svalutazioni

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
3 min

Per Stellantis Nord America e mercati emergenti restano i motori della crescita, mentre il piano Dare Forward 2030 punta su software, ibrido e sostenibilità

Stellantis: fallisce il test tecnico su 9,75 euro, pesa la guidance incerta e le nuove svalutazioni

Stellantis: fallisce il test tecnico su 9,75 euro, pesa la guidance incerta e le nuove svalutazioni

Il tentativo di Stellantis di superare la resistenza chiave in area 9,75 euro — massimo di maggio e parte alta del potenziale doppio minimo costruito dai minimi di aprile a 7,50 — è fallito. Il titolo, dopo aver avvicinato la soglia tecnica che avrebbe potuto rilanciare un movimento rialzista verso gli 11,50 euro, ha subito una violenta correzione.

La candela di oggi, in netto arretramento, segnala che il mercato non è ancora pronto a confermare la rottura. Al contrario, sotto i 9 euro si aprirebbe spazio per un possibile ritorno verso la base del gap di inizio mese, in area 8,20 euro, livello che costituirebbe il primo supporto di rilievo.

Dal punto di vista tecnico, la mancata rottura di una resistenza così ben definita si accompagna spesso a prese di profitto rapide, e la volatilità odierna conferma la fragilità del momentum di breve periodo.


Guidance prudente e oneri straordinari pesano sul sentiment

Sul fronte fondamentale, il movimento ribassista è stato amplificato dalle preoccupazioni degli investitori per le nuove svalutazioni e accantonamenti che Stellantis prevede di registrare nella seconda parte dell’anno.

L’azienda — che nel terzo trimestre ha comunque riportato una crescita dei ricavi del 13%, interrompendo una serie di sette trimestri consecutivi di contrazione — ha segnalato che tali oneri deriveranno da modifiche alla strategia industriale e di prodotto, inclusa una parziale inversione di rotta verso l’ibrido dopo l’accelerazione iniziale sull’elettrico.

Il nuovo CEO, Antonio Filosa, ha parlato di un “riallineamento delle risorse per sostenere una crescita redditizia di lungo periodo”, citando anche il maxi-investimento da 13 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Tuttavia, la comunicazione è stata percepita dal mercato come troppo vaga, con gli analisti di Jefferies e Citi che hanno sottolineato l’assenza di chiarezza su entità e impatto sul free cash flow.


Tra strategia industriale e contesto globale complesso

Le azioni Stellantis, tra le peggiori sullo Stoxx 600 (-5% in mattinata), riflettono quindi una combinazione di debolezza tecnica e cautela strategica.

Il gruppo si trova in una fase di riassestamento operativo: da un lato punta a rilanciare le vendite negli Stati Uniti (dove la domanda e i margini sono sotto pressione), dall’altro deve gestire le tensioni legate alla catena di fornitura dei semiconduttori, aggravate dal conflitto commerciale tra USA e Cina.

Sul piano macro, pesa anche il quadro commerciale globale: la recente intesa tra Trump e Xi Jinping per ridurre i dazi in cambio di concessioni su altri fronti (come le esportazioni di terre rare e l’import di soia USA) potrebbe avere implicazioni dirette per l’automotive, soprattutto sul costo dei componenti critici.


Conclusione tecnica e di scenario

In sintesi, Stellantis resta in una fase di congestione cruciale:

  • sopra 9,75 euro si aprirebbe la via a un’estensione fino a 11,50, confermando la validità del doppio minimo primaverile;

  • sotto 9 euro, invece, aumenterebbero i rischi di correzione verso 8,20 euro, con deterioramento del quadro tecnico di breve periodo.

Sul fronte industriale, l’azienda mantiene una base di ricavi solida e una strategia in evoluzione, ma la combinazione di incertezze regolatorie, transizione tecnologica e guidance prudente continua a pesare sul sentiment.

Per ora, il mercato — come mostra il grafico — rimanda il verdetto, in attesa di segnali più convincenti sia dal prezzo che dal management.

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