Valsoia, ecco come difenderemo e rafforzeremo la nostra crescita

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
4 min

L’ad Panzani ci racconta la storia e le prospettive di una impresa pionieristica

Valsoia, ecco come difenderemo e rafforzeremo la nostra crescita
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“Valsoia è il pioniere dell’alimentazione italiana alternativa vegetale. 
Tutto è nato dalla intuizione, avuta oltre 30 anni fa, da un medico imprenditore capace di cogliere dei nuovi bisogni di mercato in Italia (si tratta dell’azionista di riferimento e presidente di Valsoia Lorenzo Sassoli de Bianchi, ndr).

Un nuovo tipo di prodotti alimentari alternativi vegetali destinati ad un target di consumatori vegetariani e vegani. I vantaggi della soja e del suo acido linoleico nel controllo del colesterolo hanno arricchito la nostra offerta.

Un percorso che ha portato in Italia alla creazione di una marca Valsoia Bontà e Salute solida e premium price articolata su più linee di prodotto capace di coprire i momenti di consumo dalla prima colazione alla cena rispondendo ai bisogni di un target di consumatori sempre più differenziato e in evoluzione.
Il mercato si è poi evoluto anche con l’arrivo dei “flexitariani”, consumatori tradizionali, ma che acquistano anche una quota di prodotti a base vegetale.

I due asset alla base del successo della marca Valsoia Bontà e Salute sono stati e restano la comunicazione e la continua capacità di innovazione.

Nel prosieguo del nostro percorso la Società ha poi deciso di ampliare il suo portafoglio acquistando marche nel mercato del food tradizionale: Santa Rosa, storico brand italiano delle confetture che abbiamo rilevato nel 2011; Diete.Tic, leader nel segmento dei dolcificanti liquidi acquisito nel 2017 e piadina Loriana, acquisita nel 2021, seconda marca nel segmento delle piadine ambiente.

Questo scenario ha portato ad un equilibrio tra le brand salutistiche e quelle del food tradizionale.

Alla fine del primo semestre di quest’anno abbiamo infatti registrato ricavi pari a 28,61 milioni di euro per la Divisione Salutistica e a 24,19 milioni per la Divisione Food tradizionale”.

 Andrea Panzani, da oltre dieci anni amministratore delegato di Valsoia, sa ripercorrere in pochi passi le tappe di un percorso fatto di innovazione e sfide nel complicato mondo dei prodotti alimentari che finiscono sugli scaffali dei supermercati.

“Siamo una nicchia di mercato di grande valore che rimarrà tale – ci spiega - Se aggiungiamo ai circa 5 milioni di famiglie italiane vegane e vegetariane i flexitariani raggiungiamo quasi una penetrazione di 20 milioni di famiglie che provano almeno una volta all’anno un prodotto alternativo vegetale.

Se escludiamo il mercato delle bevande vegetali penetrato in oltre 10 milioni di famiglie tutti gli altri segmenti delle alternative vegetali non superano mai il 3% dei rispettivi mercati tradizionali. Nicchia appunto, ma di grande valore da preservare.

Esemplificativo il nostro gelato vegetale, che con una quota del 78% circa di mercato è in continua crescita, ma rappresenta comunque solo il 3% di un mercato totale gelati confezionati”.   

Valsoia, ecco come difenderemo e rafforzeremo la nostra crescita

La vostra è anche una storia di crescita sostenibile: dal 2019 al 2024 i ricavi sono cresciuti in media del 9% l’anno (CAGR) da 74,8 a 116,8 milioni. Al contempo avete aumentato, con qualche discontinuità, l’ebitda da 11,1 a 14,3 milioni e mantenendo sempre una posizione finanziaria positiva con cassa oltre i 20 milioni. Com’è andata?

“Adottiamo con continuità e coerenza una politica di sviluppo solido, anche quando i costi hanno impattato sulle marginalità a causa di scenari economici e sociali avversi come avvenuto negli ultimi 5 anni. Per crescere occorrono volumi e fatturati, ma soprattutto marginalità da reinvestire in innovazione, comunicazione, qualità, sicurezza e sostenibilità.

Siamo però molto soddisfatti del percorso sino ad oggi intrapreso: ci ha portato alla decisione di raddoppiare il nostro stabilimento produttivo. Con un investimento molto rilevante per la nostra Società, miglioreremo la nostra capacità produttiva e il nostro time to market in termini di ricerca e sviluppo.

Siamo inoltre molto soddisfatti della crescita nei mercati internazionali che oggi valgono oltre il 10% del nostro totale ricavi con oltre 15.000 supermercati trattanti alcuni tra i nostri prodotti dall’Europa al Canada.  Proseguiremo in questa direzione anche con l’obiettivo di portare all’estero la piadina Loriana”.

A fine settembre mostravate una posizione finanziaria netta positiva per 20,7 milioni di euro con un patrimonio netto da 90,88 milioni a fine giugno. Per cose impiegherete le vostre risorse nel prossimo futuro? M&A? Investimenti?

“I nostri piani di sviluppo sono tutti di lungo periodo e coerenti con la nostra storia. Completeremo, come detto, il nostro investimento sullo storico stabilimento di Serravalle Sesia.
 Siamo inoltre consapevoli della prospettiva di consolidamento e concentrazione del   settore alimentare e proseguiremo pertanto in Italia ed all’estero nella ricerca di potenziali target da acquisire sempre in segmenti ad alta potenzialità e marginalità prospettica. 

Tutto questo senza rallentare i nostri importanti e continuativi investimenti in pubblicità, consumer marketing ed innovazione a sostegno delle nostre marche e delle nostre quote di mercato”.

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