Bitcoin ancora in caduta libera

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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La cripto più famosa del mondo perde circa il 28% dai massimi. In realtà era già successo a inizio anno, ma la similitudine con l'oro inizia a vacillare e forse pesano anche le pressioni politiche su Trump. Ecco qualche considerazione su un asset class che ha tutta l'aria di essere una storia a parte

Bitcoin ancora in caduta libera
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Nuovo affondo del Bitcoin che nelle ultime ore è scivolato sotto la soglia dei 90 mila dollari toccando anche gli 89.368 dollari, un livello che non vedeva da aprile. Le vendite sulla criptovaluta più famosa del mondo non sono però un fatto di oggi e non sembrano direttamente collegate a quel crollo dei listini azionari che si registra in queste ore in Europa, non solamente almeno.

Lo scorso 7 ottobre il Bitcoin valeva infatti 124.771 dollari e da allora ha avviato un calo deciso tanto che sui minimi appena citati la valuta del mitologico Satoshi Nakamoto ha perso più del 28%

Bitcoin, era già caduto a inizio anno e sono poche le similitudini con l'azionario

Non proprio una novità, è all’incirca lo stesso 28% che la criptovaluta aveva perso tra i massimi del 22 gennaio e i minimi del 9 aprile di quest’anno, più o meno tra l’insediamento di Donald Trump e la fase più calda della sua guerra commerciale al mondo.

Cerchiamo altre coincidenze ma non ne troviamo. Gli indici azionari principali hanno segnato i recenti massimi il 29 ottobre soltanto (top del Nasdaq 100 a 26.182 punti, dell'S&P 500 a 6.920 punti.

Ecco il Dax ha segnato i suoi ultimi massimi recenti pochi giorni dopo, il 9 ottobre a 24.771 punti, mentre il FTSE MIB l’8 ottobre (il giorno dopo dei citati massimi del Bitcoin) ha toccato di nuovo senza successo i massimi del 22 agosto a 43.540 punti, ma poi c’è stato il nuovo record (sempre dal 2008) del 12 novembre a 45.071 punti.

Bitcoin, il nuovo oro? La capitalizzazione è ancora lontana...

Proviamo a cambiare asset class, in fondo c’è chi dice il Bitcoin è il nuovo oro. Il copyright è del presidente della Federal Reserve statunitense Jerome Powell, finito da tempo nel mirino del cripto-amico Donald Trump, ma anche, in quanto governatore della banca centrale USA, uno che con l’oro ci garantisce o quasi il dollaro. Ma sulla tesi si è cimentata anche Deutsche Bank.

Certo quelle 8.133 tonnellate di oro tra Fort Knox, Denver, West Point, il caveau della Fed di New York e altri siti ancora, ai prezzi di oggi valgono più di un trilione di dollari, ma molti trumpiani non credano neanche che ci siano più (chissà se fu per questo che l’ex ministro dell’Economia Steven Mnuchin, del primo mandato di Trump, si fece fotografare nel caveau di Fort Knox con i lingotti alle spalle), ma sono comunque una frazione degli oltre 20,7 trilioni di massa monetaria M3 degli Stati Uniti.

Ma l’oro non ha registrato nessun livello notevole lo scorso 7 ottobre, i suoi massimi sono stati sopra i 4.379 dollari l’oncia il 16 ottobre, almeno in quel settimo giorno dello scorso mese gli indici azionari hanno registrato un massimo relativo. Intendiamoci, anche se ha perso il 28% dai massimi il Bitcoin mostra ancora una capitalizzazione da oltre 1,83 trilioni di dollari.

Bitcoin: insieme all'oro lo battono anche Nvidia e Microsoft, Google e Amazon

Poche cose valgono complessivamente di più, per esempio proprio l’oro ha una capitalizzazione globale stimata in 28,35 trilioni di dollari (naturalmente varia con i prezzi del metallo giallo pressoché in tempo reale), poi ci sono NVIDIA (circa 4,43 trilioni); Apple (poco meno di 4 trilioni), Microsoft (3,68 mld) e Alphabet (3,41 trilioni). Quindi viene tutto l’argento (2,85 trilioni) e Amazon che tutta intera vale in Borsa 2,43 trilioni di dollari.

All’ottavo posto quindi tra le maggiori capitalizzazioni finanziarie del globo il Bitcoin batte giganti che non ti aspetti, dai chip di TSMC ($ 1,43 trilioni) a tutta Tencent ($ 761 mld).

Da soli tutti i Bitcoin in ‘circolazione’ valgono più di Visa, Oracle ed Exxon Mobil messe assieme. Che quindi questa montagna di soldi abbia perso più di un quarto del suo valore in poche settimane è cosa che deve forse ormai stupire e preoccupare.

Bitcoin, solo voci sui motivi della caduta, ma forse è normale

Abbiamo cercato di comprendere cosa ci possa essere dietro questo forte calo, con il pregiudizio iniziale che non essendoci alcuna impresa che produca utili o abbia patrimoni dietro le criptovalute ma solo avanzate e costose tecnologie di calcolo su blockchain, abbiamo trovato rumors ancor più fumosi di quelli che spesso giustificano i movimenti dei listini azionari… Per esempio The Economic Times cita un “sentiment debole tra gli operatori” (forse la più apodittica e tautologica delle giustificazioni), ma anche una correlazione inversa ad azionario USA e oro che viaggiano sui massimi, c’è anche l’ipotesi che un’attuale crisi del governo Trump (per via dello scandalo Epstein?) si stia traducendo in una fuga dai criptoasset che ha incoraggiato con diverse decisioni, a partire da quella di mettere Howard Lutnick, fondatore di Cantor Fitzgerald e quindi gestore delle riserve di Tether, la maggiore stablecoin del mondo, alla guida del Commercio.

Poi c’è anche il dollaro che per ora recupera qualcosa con il cambio EUR/USD che ha perso quasi il 3% dai massimi di settembre, mentre i rendimenti dei Treasury stanno recuperando dopo essere scesi per ottobre fino all’area del 4,53% per il trentennale (oggi 4,718%) e al 3,953% per il decennale (oggi al 4,1%). Il recupero dei rendimenti dei titoli di Stato e il calo degli indici azionari nelle ultime sedute, nonostante la fine dello shutdown, di per se dovrebbero indicare una fuga dal rischio che è in parte coerente con quotazioni elevate dell’oro (sebbene lontane dai massimi citati).

Certo c’è anche chi come JP Morgan vede un futuro radioso: la banca d’affari che ha cavalcato l’onda cripto nonostante le reticenze del suo storico CEO Jamie Dimon pochi giorni fa ha rivisto al rialzo le previsioni e ritiene che ormai il Bitcoin possa superare i 28,3 trilioni di capitalizzazione dell’oro. In queste ore il mercato racconta un’altra storia, poi si vedrà. Per altri ancora veicola la fuga dal rischio e dall'AI.

Insomma le certezze sono poche, specialmente per una asset class come il Bitcoin che guida la variegata schiera delle criptovalute e mostra ancora una volta una volatilità straordinaria. Troppa volatilità sia per una valuta FIAT, che per un asset come l’oro che pure è passato rapidamente da 4.400 a 4.050 dollari (perdendo però meno dell’8%, non più del 28%). Insomma forse anche Powell dovrà ricredersi e il Bitcoin si dimostra ancora una volta una cosa a parte.

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