Cripto, se Tether raggiungerà i $ 500 mld, Devasini sarà il quinto uomo più ricco del mondo
pubblicato:Voci su un nuovo round di raccolta del leader delle stable coin da $ 15 mild proiettano il valore del gruppo sul mezzo trilione. Intanto Tether stringe i legami con la Washington di Trump con la nomina di Bo Hines a CEO designato per gli USA e la conferma della stretta relazione con la Cantor Fitzgerald di Lutnick

La notizia è subito rimbalzata su alcuni dei maggiori quotidiani del mondo: l’italiano Giancarlo Devasini, fondatore del colosso internazionale delle stable coin Tether potrebbe diventare il quinto uomo più ricco del mondo. Tutto è appeso alle voci raccolte da Bloomberg sul prossimo round di finanziamento della stessa Tether. In particolare al successo dell’obiettivo di raccolta di ben 15 miliardi di dollari per il 3% della società. Ci sarebbero in coda, sempre secondo le indiscrezioni dell’agenzia, anche gruppo noti come la giapponese Softbank di Masayoshi Son (come noto impegnata in diverse partite di rango del tech mondiale) e la Ark Investment Management di Chatie Wood.
La valutazione complessiva potrebbe così salire fino a 500 miliardi di dollari e di conseguenza Devasini, che controlla il 50% della società , raggiungerebbe un patrimonio teorico di 250 miliardi dollari che lo porrebbe al quinto posto della classifica dei miliardari di Bloomberg. dove i primi 7 sono tutti americani del settore tecnologico.
Cripto, la leadership mondiale di Tether nelle stable coin, in vista dell'IPO
Riavvolgiamo un attimo il nastro, aiuterà a capire ancora di più perché anche qui in Europa il tema delle stable coin e della loro evoluzione è tanto importante.
Una stable coin, a differenza di altre criptovalute come il Bitcoin o l’Ethereum, è una valuta che àncora il proprio valore a una valuta ufficiale (FIAT) come il dollaro o l’euro.
Tether è il leader mondiale del settore: il suo USDT (ossia l’United States Dollar di Tether) sulla piattaforma Kraken la capitalizzazione complessiva di questa stable coin ammonta a ben 148,8 miliardi di dollari contro i 63 miliardi del diretto concorrente, la USDC emessa dalla quotata Circle.
Circle si è quotata appena qualche mese fa a 31 dollari per azione e i suoi titoli sono rapidamente volati a 127 dollari circa, ciononostante la sua capitalizzazione, ossia il suo valore complessivo di Borsa, ammonta a meno di 27 miliardi di dollari, sebbene la capitalizzazione della sua stable coin sia appunto del 43% circa di quella della più ricca Tether.
Grazie alla maggiore trasparenza di una quotata sappiamo di Circle che nel secondo trimestre ha registrato ricavi da 658 milioni di euro e perdite da 482 milioni. La raccolta dell’IPO da 1,2 miliardi è però stato un successo e, come visto, il titolo Circle ha moltiplicato in poche settimane il proprio valore.
Per Tether i dati ufficiali sono di meno, anche se la società non fatica a farsi notare come per esempio accaduto in Italia con l’investimento nella Juventus di cui ad aprile Tether è salita al 10,7% del capitale (ma ha circa il 5% dei diritti di voto).
Secondo voci sempre più insistenti anche Tether starebbe valutando l'IPO a Wall Street e anche questo eventuale nuovo round di finanziamento da 15-20 miliardi punterebbe a portare nella compagina azionaria investitori di rango capaci di rassicurare poi anche in fasi di quotazione i mercati.
Stable coin, Tether? Un gran compratore di Treasury Usa, oro e Bitcoin
Va però precisato che Tether fa costantemente certificare da BDO le proprie riserve in valuta FIAT. In particolare al 30 giugno 2025 risultava titolare di attività (riserve) per 162,575 miliardi di dollari, che eccedevano di circa 5,46 miliardi i 157,1 miliardi circa appostati in contropartite agli stable coin Tether.
Sappiamo anche ben 105 miliardi di dollari di riserve per i token Tether - quindi quasi due terzi del totale - erano direttamente investiti in titoli di Stato Usa.
Il resto sono pronti contro termine (16,34 mld), fondi monetari (6,34 miliardi di dollari) e spuntano anche 8,7 miliardi in metalli preziosi e 8,92 miliardi in Bitcoin.
Praticamente una piccola banca centrale che accetta cripto nelle riserve.
Una ‘banca’ peraltro molto profittevole, visto che all’inizio di quest’anno ha dichiarato di aver raggiunto un utile netto nell’intero 2024 di 14 miliardi di dollari, con un patrimonio di oltre 20 miliardi.
Tether, legami 'istituzionali' sempre più marcati
Va anche detto che Tether si è anche fatta notare di recente per i suoi crescenti legami con soggetti di primo piano dell’amministrazione statunitense e investitori tecnologici di rilievo internazionale come appunto Softbank. D'altronde, vista la gran mole di titoli del debito pubblico Usa in portafoglio, in pratica Tether deve essere considerata al Dipartimento del Tesoro un investitore istituzionale di tutto rispetto. A conti fatti ha in pancia più o meno tanti titoli di Stato USA quanti ne ha la Germania.
Appena lo scorso 12 settembre il gruppo ha annunciato la prossima nomina di Bo Hines alla guida di Tether USAT come CEO della divisione che prevede di avere un ruolo sempre più importante nella finanza istituzionale a stelle e strisce fino all’emissione di un vero e proprio dollaro digitale, che sarebbe quindi, appunto, privato, ma proposto come un altro avamposto del primato USA e quindi strettamente regolato.
Bo Hines, giovane ex giocatore di football, ha lasciato da poco(ad agosto) la guida del Council of Advisers on Digital Assets della Casa Bianca, il maggiore consulente di Trump sul tema delle cripto e l'organo di riferimento per l'architettura del Genius Act con il quale l'America punta a diventare la più grande nazione delle cripto del mondo. La nomina di Hines in Tether conferma la vicinanza dei piani del big delle stable coin a quelli della presidenza Usa.
Nello stesso comunicato Tether sottolineava che Cantor Fitzgerald avrebbe agito per i nuovi Tether USAT pienamente regolati come custode designato per le riserve e come primary dealer privilegiato.
Cantor Fitzgerald ha già uno strettissimo rapporto con Tether, oltre a custodire gran parte delle sue riserve, possiederebbe anche il 5% del gruppo.
Si tratta di un’altra società del ‘cerchio magico’ di Trump, Cantor è infatti attualmente guidata da Pascal Bandelier dopo che il suo fondatore Howard Lutnick, già finanziatore della prima campagna dell’attuale presidente, ha accettato l’incarico di segretario al Commercio degli Stati Uniti.
Stable Coin, ma Unicredit e altre banche UE hanno lanciato un'alternativa europea
Il tema delle stable coin è diventato comunque la scorsa settimana ancora più importante in Europa per via del lancio del primo progetto seriamente antagonista del predominio del big tech in questo campo a opera di 9 grandi banche europee, comprese le italiane Unicredit e Banca Sella.
Insieme ad altri sette big del credito europeo (ING, KBC, Danske Bank, DekaBank, SEB, CaixaBank e Raiffeisen Bank International) gli istituti hanno annunciato la creazione di una nuova stable coin europea, con tanto di blockchain e pieno rispetto della Micar (Markets in Crypto-Assets Regulation), la maggiore normativa del Vecchio Continente sulle criptovalute.
Il consorzio, che ha costituito una società ad hoc nei Paesi Bassi, punta a emettere la nuova valuta digitale nella seconda metà del 2026 e dovrebbe quindi presto avviare un’alternativa digitale tutta europea proprio in questo settore critico sentito anche come un supporto alla crescita e alla sovranità dell’Europa.