Alphabet accelera, Nvidia rallenta: due traiettorie opposte nella corsa all’AI
pubblicato:Nvidia sotto pressione tra timori di concorrenza, memo difensivi e prese di profitto

Alphabet accelera, Nvidia rallenta: il mercato dell’AI si biforca
Il mercato sta iniziando a distinguere, all’interno della narrativa sull’intelligenza artificiale, tra chi sta costruendo un ecosistema sostenibile e diversificato (Alphabet) e chi resta fortemente esposto al ciclo degli investimenti in AI infrastructure (Nvidia). La seduta di martedì ha rappresentato un punto di svolta: mentre l’indice S&P 500 allungava grazie alla speranza di un taglio dei tassi a dicembre, i due pesi massimi dell’AI hanno preso direzioni opposte.
Alphabet: nuovi massimi, traiettoria “da quasi 4 trilioni”
Alphabet continua a macinare record, sostenuta da tre fattori:
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potenziamento del business AI e del cloud, dove Google sta aumentando la produzione interna di semiconduttori e spingendo sulle TPU come alternativa “sicura ed economica” alle GPU Nvidia;
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un core business pubblicitario ancora solido, che rende la crescita complessiva meno dipendente dal solo tema AI;
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una narrativa di mercato decisamente favorevole, alimentata da:
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la vittoria giudiziaria che ha allontanato il rischio di uno “spezzatino” regolatorio,
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un investimento di Berkshire Hathaway,
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il buon riscontro del modello Gemini 3.
La notizia che Meta sarebbe pronta a spendere miliardi per adottare i chip AI di Google ha fatto il resto: il titolo è salito oltre il 3% nelle prime fasi, confermando una forza relativa nettamente superiore al resto del comparto.
Analisi tecnica (grafico settimanale):
Alphabet mostra un comportamento da “leader assoluto”:
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prezzo in uptrend verticale, con candele ampie e volumi crescenti;
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nessun segnale di debolezza sull’indicatore Heikin Ashi Trading System FTA (scrivi a info@ftaonline.com per info), che resta saldamente positivo;
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struttura di trend molto sana: massimi crescenti, minimi crescenti e distanze dalle medie coerenti con un bull market maturo, non euforico.
Finché resta sopra 280–290 dollari, il controllo rimane ai compratori.
Nvidia: volatilità, prese di profitto e primi dubbi di sostenibilità
Nvidia resta un colosso da oltre 4,2 trilioni di capitalizzazione, ma le ultime settimane hanno portato un cambio di tono tra gli investitori. Il titolo è sceso del 12% nel mese, e martedì ha ceduto un altro 2,6%, scivolando verso i minimi di breve periodo.
La pressione non arriva solo dal mercato, ma anche dal sentiment:
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dubbi sulla sostenibilità del ciclo di investimenti AI (“capex supercaricati, profitti futuri meno scontati”);
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i commenti di Michael Burry, che ha aperto una posizione ribassista e paragona lo scenario attuale a una mini-dotcom;
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la decisione insolita dell’azienda di diffondere un memo di 7 pagine per difendersi da accuse esterne—un gesto percepito dal mercato come “troppo difensivo”.
Analisi tecnica (grafico settimanale):
Il grafico mostra segnali misti:
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la tendenza primaria resta rialzista, ma sta rallentando;
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negli indicatori Heikin Ashi Trading System FTA (scrivi a info@ftaonline.com per info) compaiono zone di transizione e indebolimento;
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la candela pesante di due settimane fa, con chiusura sotto la media esponenziale 20 settimane, è un campanello d’allarme: indica che i compratori stanno perdendo forza.
Il livello chiave da monitorare è 165–170 dollari: sotto quel supporto diventerebbe realistico un test di 150–155, corrispondente alla media 50 settimane.
Mercato più ampio: risk-on moderato, ma le crepe restano
Fuori dall’AI trade, la seduta di mercoledì è stata sorprendentemente positiva:
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Dow Jones +1,4%, miglior giornata da agosto
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S&P 500 +0,9%, con 8 settori su 11 in rialzo
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healthcare e retail guidano la rimonta
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gli investitori reagiscono con ottimismo al ritorno dei dati macro (post-shutdown) che mostrano consumi in rallentamento e un PPI ancora alto, dinamica che rafforza le aspettative per un taglio della Fed
Il quadro è complesso: rallentamento dei consumi, lavoro più morbido, inflazione persistente e Fed divisa. Ma il mercato, almeno oggi, ha scelto di vedere il bicchiere mezzo pieno.
Conclusione: non è la fine dell’AI trade, è la sua evoluzione
Il mercato dell’intelligenza artificiale sta entrando in una nuova fase:
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Alphabet viene premiata perché sta costruendo un modello integrato, sostenibile e poco dipendente da un solo segmento.
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Nvidia, pur restando un gigante indiscusso, è più esposta ai cicli di investimento e ai dubbi sulla saturazione del mercato GPU.
Questa divergenza non segna la fine del boom AI, ma la sua maturazione, con investitori che iniziano a distinguere tra aziende:
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che “producono hype”,
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e aziende che “producono margini”.
La direzione dei prossimi mesi dipenderà soprattutto dalla Fed, dalla traiettoria dei capex AI e dall’effettiva capacità dei big tech di monetizzare gli investimenti titanici in infrastrutture.
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