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Borsa italiana: stacco dividendi, le date da ricordare

di Enrico Danna pubblicato:
3 min

Si avvicinano almeno due date molto importanti per i risparmiatori che hanno investito in azioni italiane. Lo stacco dividendi, infatti, rappresenta un momento essenziale soprattutto per i cosiddetti cassettisti ma, stante quanto accaduto nel 2022, anche qualche trader non rimarrà indifferente. 

Borsa italiana: stacco dividendi, le date da ricordare

Azioni: lo stacco dividendi 

L’anno scorso è stato pesante per tutti. Per le aziende, che hanno dovuto fronteggiare situazioni esterne non semplici da gestire, con costi lievitati a dismisura e consumi che si sono ridotti a causa dell’inflazione e della minor capacità di spesa del singolo cittadino. 

I risparmiatori, invece, si sono trovati dinanzi a certezze che crollavano, a scenari diversi da quelli che la storia aveva presentato normalmente, a mercati che parevano impazziti ed incapaci di trovare una via d’uscita al baratro. 

Da qualunque parte la si guardasse, era un bagno di sangue o quasi. 

Ecco che quindi, mentre ci si sta ancora leccando le ferite, diventa molto importante cercare di portare a casa un rendimento, anche minimo, in grado di attenuare, anche se minimamente, le negatività del 2022 dal punto di vista finanziario. 

Lo stacco dividendi, quindi, assume, più che mai, un ruolo da non sottovalutare, sia per i cosiddetti cassettisti, ma anche per coloro che, posizionati sul trading, si trovano ad avere in pancia dei titoli coi quali pensavano di fare ben altre tipologie di movimentazioni. 

Stacco dividendi: save the date 

Saranno due le date da segnare sul calendario per i possessori di azioni quotate sul mercato italiano: 24 aprile e, soprattutto, 22 maggio. 

Questo perché, proprio in quelle date, la maggior parte delle società quotate sul listino milanese staccherà la cedola, ovvero pagherà il dividendo ai possessori delle relative azioni. 

Da una prima analisi dei titoli principali, si evidenzia un dato molto significativo: la quasi totalità delle aziende, pagherà un dividendo pari se non superiore a quello staccato nel 2022 (relativo ovviamente alla gestione dell’anno precedente). 

Che cosa significa questo? 

Vuol dire che, al netto della crisi che ha colpito l’economia globale, la maggior parte delle società principali quotate sul listino meneghino, è stata in grado di adottare misure utili a rispondere efficacemente alle negatività che si sono presentate di volta in volta. 

Inoltre, è bene considerare anche che, proprio per scelta, le Società cercano di mantenere comunque una certa costanza nei dividendi pagati, proprio per dare un segnale di continuità gestionale. 

Azioni: i dividendi più interessanti 

I dividendi più interessanti, come spesso accade, giungono dal comparto bancario e finanziario. 

Anche questa volta, infatti, le banche saranno tra le società che riconosceranno le maggiori soddisfazioni in termini di rendimenti retrocessi in rapporto al valore dell’investimento effettuato. 

Da non sottovalutare, poi, il comparto energetico che ha comunque beneficiato, a livello di conti ed utili, dell’incremento del prezzo dell’energia. 

Giova sempre ricordare che, per avere diritto a percepire il dividendo, è sufficiente acquistare il relativo titolo in modo da averne il possesso nel momento in cui matura questo diritto.

Ergo, non è necessario averlo in portafoglio da un anno o comunque averlo detenuto per un periodo minimo

Bisogna inoltre sempre tenere ben presente come, il giorno dello stacco, il titolo quota ex dividendo, ovvero la quotazione dell’azione viene scorporata dell’importo del dividendo staccato.