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Azioni banche italiane: quali prospettive per il 2023?

di Enrico Danna pubblicato:
3 min

Il comparto bancario italiano non dovrebbe risentire più di tanto dell’esposizione nei confronti di Russia e Ucraina (comunque minima) e sta registrando buoni risultati grazie soprattutto all’innalzamento dei tassi di interesse sul mercato. Il settore si dimostra interessante soprattutto per i dividendi che riesce a distribuire ai propri azionisti. 

Azioni banche italiane: quali prospettive per il 2023?

Banche italiane: un settore da monitorare 

Il settore bancario è uno di quei comparti che vanno sempre monitorati con un occhio di riguardo particolare. 

Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad un recupero delle quotazioni dei principali titoli del listino nazionale grazie anche alla buona redditività che le trimestrali hanno evidenziato nei conti delle principali banche del panorama interno.

Probabilmente, in molti si sono domandati quale potrebbe essere li futuro di istituti di credito come Intesa San Paolo ed Unicredit, per esempio, solo per citare i due principali.

Data anche la ridotta esposizione in Ucraina e Russia, entrambe non dovrebbero risentire più di tanto delle perdite generate dagli investimenti e partecipazioni in queste aree

Va inoltre considerato, a livello generale che, grazie alla riduzione dei costi in seguito alle politiche adottate dai vari management e all’innalzamento dei ricavi dovuti all’incremento dei tassi di interesse di mercato, i vari istituti dovrebbero presentare bilanci con risultati in crescita rispetto all’anno precedente. 

Azioni banche italiane: quanto rendono?

L’aumento degli utili, come già in precedenza evidenziato, non può che avere ripercussioni positive soprattutto sull’entità dei dividendi che verranno distribuiti l’anno venturo. 

Basta dare una occhiata ai dividendi delle azioni delle principali banche italiane per vedere come, in termini percentuali, rispetto al valore dell’azioni, riescano a retrocedere all’azionista rendimenti decisamente interessanti

Tenuto conto degli ultimi dati disponibili infatti, si può notare come ad esempio Unicredit, che è una delle banche che in percentuale ha riconosciuto dividendi meno generosi, si attesti comunque al di sopra del 4%. Un bel ritorno, dunque, per un azionista, sia esso cassettista che trader. 

Ora, se i bilanci prospettano conti in progresso, significa che, potenzialmente, anche i dividendi distribuiti andranno ad aumentare. Ecco che, in ogni caso, si tratta di un comparto in grado di garantire comunque buone soddisfazioni. 

Banche italiane: occhio al risparmio gestito

Una forma di attenzione particolare, potrebbero meritarla le banche o le reti che sono specializzate nella raccolta del cosiddetto risparmio gestito

Ad oggi, infatti, nel nostro Paese, sono ancora abnormi le cifre che giacciono inerti su conti correnti a zero remunerazione.

Somme il cui valore reale viene eroso dal tasso di inflazione e che spesso sono lasciate lì a dormire per mancanza di pianificazione, per paura o solamente per pigrizia. 

Se la cosiddetta industria del risparmio gestito riuscirà a far confluire una parte di queste somme in prodotti come fondi comuni, gestioni patrimoniali e simili, le banche in questione, oltre ad incrementare la propria raccolta, andrebbero a generare profitti decisamente interessanti. 

Ecco che quindi potrebbe essere lungimirante guardare queste realtà con un pizzico di attenzione in più, onde poter beneficiare di eventuali ascese positive anche dei corsi azionari. 

Giova ricordare comunque che la borsa tende sempre ad anticipare i tempi per cui, bisogna essere bravi a captare e leggere la situazione in anticipo: il rischio, altrimenti è di arrivare quando ormai le quotazioni hanno già raggiunto livelli troppo elevati.