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Borse: è tempo di trimestrali

di Enrico Danna pubblicato:
3 min

Stiamo vivendo un autunno particolarmente mite con la speranza che anche l’inverno non si riveli troppo freddo. Questo da un punto di vista climatico, ovviamente.

Se si guarda al mondo finanziario, però, le attese non sono poi tanto differenti: le trimestrali di fine anno, in tal senso, ci potranno dare qualche ragguaglio sullo stato di salute delle aziende e sulle prospettive economiche che ci attendono da qui ai primi mesi del futuro nuovo anno.

Borse: è tempo di trimestrali

Borse: cosa sono le trimestrali

Che cosa sono le trimestrali e che cosa rappresentano per le borse e per i risparmiatori? A molte persone, questo quesito, risulterà di semplice soluzione; è però possibile che non tutti siano così edotti in materia. Cerchiamo quindi di fare chiarezza.

Il momento delle trimestrali, in borsa, è particolarmente atteso in quanto** rappresenta** la fotografia, anzi, l’istantanea, che prende in considerazione un determinato momento (trimestre) e proietta** il focus sull’andamento dei conti aziendali** (ricavi, costi, margini di profitto, utili, andamento generale dell’azienda).

In una fase congiunturale come quella che stiamo vivendo ormai da un anno e più, questo dato risulta essere di rilevante importanza per cercare di capire lo stato di salute delle società quotate in borsa e comprendere quali possano essere le aziende e i settori macro e micro economici sui quali puntare. Un aspetto che risulta rilevante non solo per i gestori di fondi ma anche per i comuni risparmiatori.

Che cosa ci si può presumibilmente attendere, quindi, dai dati relativi al terzo trimestre del 2022?

Trimestrali: quali indicazioni utili?

Si può affermare senza ombra di dubbio, che le condizioni economiche generali, per le aziende,** lasciano presagire un terzo trimestre alquanto difficile**: per molte, ma non per tutte. La politica monetaria restrittiva, ai fini del contenimento del tasso di inflazione, ha infatti reso l’accesso al debito più costoso, con tutto ciò che questo comporta in termini di occupazione e consumi.

La riduzione della domanda di beni di consumo da una parte, i prezzi dell’energia e delle materie prime elevati dall’altra, non lasciano presagire scenari molto rosei per le trimestrali aziendali.

Inoltre, non bisogna trascurare il grado di difficoltà riscontrato da parecchie aziende nel reperire manodopera qualificata anche in settori che non risentirebbero della crisi in corso. Insomma, molte incertezze, parecchie ombre e poche luci.

Non tutte le aziende, però, stanno attraversando un periodo negativo. Per le società attive nel campo** energetico** o nel settore utilities, infatti, le cose stanno andando decisamente bene, visti i prezzi raggiunti dall’oggetto del loro core business. Insomma, se molti piangono, c’è anche qualcuno che ride e sta vedendo** lievitare ricavi e profitti**.

Il che, ovviamente, si traduce in note positive anche per i risparmiatori tra dividendi attesi e** crescita dei corsi di borsa.**

Borse: quali i settori su cui puntare?

In base al contesto economico generale, si possono delineare alcuni settori che presentano spunti di riflessione interessanti in quanto** in grado di rispondere meglio** all’attuale** fase di recessione.**

Oltre al settore che riguarda le aziende che operano nel campo energetico o nel settore delle utilities, vi sono infatti da tenere in considerazione** le aziende **che operano nel settore del turismo (vi è stata una ripresa dei viaggi dovuta al venir meno delle limitazioni imposte dai governi locali in seguito alla pandemia) o quelle che operano nel campo del lusso.

Ecco, il** settore dei beni di lusso**, almeno al momento, pare non risentire troppo dell’aumento dei costi relativi al reperimento delle materie prime e della produzione in quanto, proprio in virtù del target di alto profilo degli acquirenti, riesce a traslare su di essi, buona parte di questi incrementi.

Pare tuttavia ovvio che, nel caso in cui l’andamento congiunturale dovesse mantenersi negativo con ulteriori aggravi di costi, anche le aziende operanti nel settore del lusso, potrebbero riscontrare difficoltà oggettive e quindi andare incontro a dinamiche di contrazione dei propri margini di profitto.

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