Banco BPM al bivio Credit Agricole-Banca MPS

di Simone Ferradini pubblicato:
2 min

Per l'a.d. Castagna l'accordo con i francesi più semplice ma c'è anche l'ipotesi Siena

Banco BPM al bivio Credit Agricole-Banca MPS
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Banco BPM debole in controtendenza con l'indice di settore dopo le parole dell'a.d. Giuseppe Castagna in merito alle opzioni di aggregazione. Ieri in un'intervista a CNBC il manager ha parlato delle opportunità dell'istituto, affermando che quella più chiara è quella con Credit Agricole Italia, attuale principale azionista con quasi il 20%, Blackrock segue a distanza con il suo 5%.

Accordo naturale con i francesi

Un accordo con i francesi sembra naturale, anche alla luce delle sinergie derivanti dalle fabbriche prodotto in comune nel settore assicurazione Danni e credito al consumo: Castagna arriva a dire che "potrebbe essere un bene per l'economia italiana".

L'ipotesi tutta italiana di MPS

Castagna tiene a precisare che non è l'unica possibilità: c'è anche l'opzione Banca MPS di cui BPM aveva il 9% prima dell'operazione Mediobanca, ora diluito al 4,5% circa. Inoltre la banca senese è il secondo distributore di prodotti Anima Holding, acquisita da BPM in primavera, grazie a un accordo valido fino al 2030.

Si fa strada l'opzione Credit Agricole

Oggi però il Messaggero rivela che, in base alle indiscrezioni raccolte, gli advisor dei due gruppi stanno già lavorando a un accordo con Credit Agricole Italia: si ipotizza un aumento di capitale con la banca francese che sale al 35-40 per cento di BPM dal 20% attuale. Ma come la mettiamo in termini di golden power, dopo che il governo ha opposto a Unicredit vincoli tali da farla rinunciare a BPM? Anche qui torna centrale il ruolo di Anima: una quota dell'asset manager potrebbe essere ceduta ai francesi in modo tale da ridurre il loro peso nell'azionariato di BPM.

Golden power o antitrust?

Però anche qui potrebbe ripresentarsi la questione golden power dato che Anima gestisce fondi investiti in titoli di Stato, questione emersa in occasione dell'ipotesi di aggregazione del risparmio gestito di Generali con BPCE-Natixis. Secondo gli analisti di Equita il problema verrebbe superato comprendendo nell'operazione MPS, il che diluirebbe fortemente Credit Agricole e creerebbe un polo bancario ancora più grande. Facendo emergere problemi non di golden power ma di antitrust: non sarà facile trovare la quadra.