FTAOnline

Bonus 200 euro: come sarà erogato e chi lo dovrà restituire

di Miriam Ferrari pubblicato:
3 min

Così come avviene per il bonus Renzi, alcuni lavoratori potrebbero dover restituire il bonus 200 euro introdotto da Draghi: chi rischia la sorpresa a fine anno? Ecco come verrà erogato il contributo, quando arriva e chi dovrà restituire i 200 euro.

Bonus 200 euro: come sarà erogato e chi lo dovrà restituire

Attenzione al nuovo bonus 200 euro per lavoratori: qualcuno potrebbe doverlo restituire a fine anno. Il meccanismo somiglia molto a quello previsto per il trattamento integrativo, che dal 2022 spetta solo a chi possiede un reddito sotto i 15 mila euro.

Ancora prima di conoscere come verrà erogato il nuovo bonus per i lavoratori, spuntano nuove spiacevoli sorprese. Pare che l’accredito sia confermato tra i mesi di giugno e luglio, in modo da ottenere un beneficio aggiuntivo nella busta paga per l’estate.

Cerchiamo di capire chi rischia di dover restituire il bonus 200 euro a fine anno e come verrà erogato il contributo per ciascuna categoria di soggetti che ne ha diritto.

Bonus 200 euro: tutto quello che c’è da sapere!

Al via il nuovo bonus 200 euro per i dipendenti, gli autonomi, i pensionati, i disoccupati e i titolari del reddito di cittadinanza: Draghi conferma il contributo economico per l’estate per fronteggiare gli aumenti su bollette, benzina e generi alimentari e specifica quali saranno le modalità e i tempi per il pagamento per ciascuna delle categorie di soggetti che ne hanno diritto.

Il bonus 200 euro consiste in un contributo che viene erogato per una sola volta (una tantum) a tutti coloro che possiedono un reddito inferiore a 35 mila euro. Inizialmente saranno i datori di lavoro ad anticipare il pagamento ai propri dipendenti, sulla base dei redditi conseguiti nel 2021. Sarà poi lo Stato a rimborsare l’anticipo al primo pagamento utile.

Ma come sarà erogato il bonus per gli autonomi, i pensionati, i titolari RdC e i disoccupati che percepiscono la Naspi?

Bonus 200 euro: come sarà erogato categoria per categoria

Mentre i lavoratori dipendenti possono ottenere 200 euro in più direttamente nella busta paga tra giugno e luglio 2022, per i lavoratori autonomi dovrebbe essere creato un fondo ad hoc. Probabilmente verrà istituita anche una piattaforma attraverso la quale presentare la propria domanda.

I pensionati, invece, possono ottenere il bonus 200 euro direttamente nell’assegno di luglio, con un importo più che raddoppiato (in alcuni casi) grazie anche al pagamento INPS della quattordicesima mensilità.

I titolari del reddito di cittadinanza riceveranno i 200 euro direttamente sulla carta, dove viene accreditata la ricarica mensile nel mese di giugno, mentre i disoccupati che percepiscono l’indennità di disoccupazione lo riceveranno come integrazione all’assegno sempre nel mese di giugno.

Per quanto riguarda i lavoratori domestici, infine, le famiglie non dovranno pagare nulla: colf e badanti potrebbero ottenere il beneficio attraverso un fondo statale apposito. La modalità per la raccolta delle richieste potrebbe ricalcare quella utilizzata dall’INPS per la richiesta del bonus durante il periodo di pandemia.

Bonus 200 euro: chi rischia di doverlo restituire?

Purtroppo, qualcuno rischia di dover restituire il bonus 200 euro a fine anno: per quale motivo?

Così come avviene per il bonus Renzi, anche i 200 euro previsti da Draghi vengono erogati ai contribuenti in base alla dichiarazione dei redditi presentata nell’anno precedente – ovvero al 2021 –, ipotizzando il conseguimento di un reddito complessivo simile e non superiore al precedente.

Ciò significa che i datori di lavoro erogheranno il bonus a tutti i dipendenti che nel 2021 hanno dichiarato un reddito inferiore a 35 mila euro. Ma non tutti potrebbero rispettare le aspettative per quanto riguarda il 2022.

Qualora un lavoratore o un pensionato, a fine 2022, abbia conseguito un reddito superiore a 35 mila euro e abbia percepito il bonus 200 euro, sarà tenuto a restituire la somma ottenuta indebitamente. In questo modo, quello che ad oggi viene considerato un contributo statale per l’estate potrebbe trasformarsi in una brutta sorpresa per a fine anno.