FTAOnline

Bper, a breve la lista di Unipol con il nuovo amministratore delegato

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
5 min

In arrivo il nuovo amministratore delegato con la lista di Unipol che potrebbe uscire giovedì. Le nuove sfide richiederanno i giusti nomi e potrebbe essere importante un ampio consenso in assemblea

Bper, a breve la lista di Unipol con il nuovo amministratore delegato

Il grafico di Bper è sicuramente impressionante, come quello di molte altre banche italiane. Dai minimi del luglio 2022 a oggi ha guadagnato quasi il 235%

Il motore della crescita e la più grande incertezza sul futuro sono gli stessi: i tassi della BCE che hanno gonfiato i margini d’interesse e che ora con gli attesi tagli da giugno o settembre potrebbero iniziare a sgonfiarsi.

Non sarà un processo immediato, né la banca fa solo quello, anzi: nel 2023 su proventi operativi netti da 5,5 miliardi circa, 3,25 miliardi venivano dal margine di interesse, ma più di 2 miliardi erano di commissioni, quindi il posizionamento per la fase più espansiva c’è già.

Bper, per S&P è solida, ma l'attesa è per la lista di Unipol

Oggi però non si parla di questo, ma di una novità piccola e di una più grossa.

La prima è che l’agenzia di rating S&P ha espresso parole di fiducia sul gruppo con un rating BBB-/A-3 e un outlook positivo che significa che si potrebbe arrivare a una promozione nei prossimi due anni.

La seconda, più succosa, novità, è che si scaldano i motori per la nuova lista che il socio di riferimento Unipol, alle prese con l’opa su Unipolsai, presenterà per il rinnovo del cda per il periodo 2024-2026. Il Sole 24 Ore di oggi sottolinea che, anche se in teoria ci sarebbe ancora una settimana per la presentazione della lista, il file potrebbe essere approvato già giovedì prossimo 21 marzo ed essere comunicato la mattina successiva.

È già noto e chiaro che cambierà molto e circolano anche i nomi, a partire da quello di Gianni Papa, ex direttore generale di Unicredit e già consigliere di Bper. Potrebbe essere lui a prendere il posto di Piero Montani, attuale amministratore delegato e direttore generale di Bper la cui parabola nel gruppo in molti danno da mesi per conclusa, forse anche per sopraggiunti limiti di età.

Nei mesi scorsi erano circolati anche i nomi di Elvio Sonnino, attuale vicedirettore generale di Bper con un passato in Ubi Banca e incarico di chief operating officer, e Gian Luca Santi, l’altro attuale vicedirettore generale che è anche CFO e quindi ha delega sulla finanza ed esperienza in M&A, oltre a una conoscenza di Unipol dove ha lavorato per 12 anni.

Tutte ipotesi di un futuro amministratore delegato tratto dalla nomenclatura interna fin qui, ma fra i rumors si è segnalato anche il nome dell’ex ad di Amco (ed ex Unicredit) Marina Natale.

Bper, l'importanza per Unipol di un ampio consenso sui nomi

Nonostante il gruppo Bper sia reduce dall’acquisto di 620 filiali Ubi Banca e dall’acquisizione di Carige, il prossimo futuro della banca non sembra assolutamente scevro di sfide. Anche questa prossima assemblea potrebbe presentarne qualcuna.

Sebbene infatti il controllo del gruppo sia saldo tra il 19,9% di Unipol e il 10,2% di Fondazione di Sardegna (l’unico altro socio rilevante è Norges Bank con un corposo 5,2%), che però presentano di solito liste separate, questa volta nei desiderata della compagnia assicurativa bolognese potrebbe infatti esserci un consenso più ampio tra i soci di quello dell’ultima volta.

Quando infatti nel 2021 si votò sul nuovo cda che avrebbe poi visto la sostituzione alla guida del gruppo di Alessandro Vandelli (oggi è vicepresidente di Hyle Capital Partners SGR) con Piero Montani, le votazioni non furono un plebiscito per Unipol.

Anzi la lista della compagnia arrivò seconda dopo quella di Assogestioni e raccolse il 35% del capitale votante e appena il 18,9% del capitale totale contro il 44,2% e il 23,71% rispettivamente di Assogestioni.

La meccanica delle liste e della loro consistenza garantì il saldo controllo a Unipol che poté mettere nel board tutti e 7 i suoi candidati, non solo la presidente Flavia Mazzarella, ma anche i citati Santi e Papa.

Adesso a breve, si saprà quale sarà la squadra proposta questa volta e sarà fondamentale indovinare i nomi giusti e raccogliere il massimo consenso possibile tra gli altri soci in vista delle prossime sfide.

Bper, le sfide quasi immediate del prossimo triennio

Dire infatti che le commissioni saranno il salvagente della redditività bancaria con il graduale abbassarsi dei tassi significa puntare su una strategia industriale che Bper dovrà confermare e rafforzare. Su questo fronte, come noto il gruppo è molto attivo tramite Arca (ma ha anche la sua Optima SIM) e controlla anche la Banca Cesare Ponti (private banking) le cui attività di wealth management dovrebbero essere sempre più integrate con l’asset management. La fabbrica prodotto Arca è controllata al 57% da Bper, mentre il rimanente 36,8% circa è di quella Banca Popolare di Sondrio che ha appena debuttato sul Ftse Mib e ha come socio di riferimento sempre Unipol (19,7% del capitale). È una realtà con 36 miliardi in gestione e la leva di business strategici. Senza considerare che ha in essere partnership con oltre 100 banche e istituzioni finanziarie su un totale di oltre 8 mila filiali.

Ma non è certo l’unico dossier: c’è anche quello chiave della bancassicurazione, che non è soltanto uno dei filoni principali di sviluppo dell’intero settore bancario italiano, ma anche il ponte diretto con il socio di riferimento Unipol che oltretutto si sta consolidando con la citata opa su Unipolsai.

Anche le imprese hanno il loro spazio nel piano al 2025 di Bper e la cessione di Bper Credit Management e del recupero UTP (con la cessione anche di importanti portafogli di deteriorati) ha sancito l’esternalizzazione della gestione dei deteriorati a Gardant (tramite una piattaforma di cui Bper conserva il 30%): potrebbe essere una delle attività critiche nei prossimi anni, se davvero emergeranno tensioni come in molti temono.

Ci sarebbe poi l'eterno fumoso dossier delle eventuali aggregazioni, che però è sempre lì a regalare spunti speculativi ed effimere visioni strategiche. Ma non si può neanche escludere che nell'arco del prossimo triennio qualcosa davvero si muova, anche perché Unipol ha ampiamente dimostrato di sapere guardare lontano.

Di certo i nomi che dovranno traghettare Bper attraverso questa nuova fase saranno importanti, il mandato del cda è triennale e i manager giusti potrebbero fare la differenza. Ma questo lo sanno anche a Bologna.