Dividend Day in arrivo a Piazza Affari

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
3 min

I rendimenti e i titoli che staccheranno una cedola lunedì, da Eni a Banca Mediolanum: diversi cavalieri del dividendo alla prova della distribuzione intermedia

Dividend Day in arrivo a Piazza Affari
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In arrivo lunedì 24 novembre un altro Dividend Day a Piazza Affari, con lo stacco di diverse cedole intermedie da alcuni dei protagonisti di Borsa Italiana. Per tutti il pagamento sarà, come al solito, dopo due giorni, il 26 novembre 2025.

Ecco la lista con i rendimenti calcolati sul prezzo di chiusura di ieri, c'è ancora qualche ora per i cedolisti dell'ultimo momento, ma non sono da escludere neanche operatività più speculative come quelle di coloro che approfittano del ribasso del titolo nel giorno del dividendo per un ingresso, confidando nel successivo recupero (comune, ma non scontato).

Società

Dividendo

Dividend Yield %

BANCA IFIS

€ 1,2000

4,77

BANCA MEDIOLANUM

€ 0,6000

3,22

BANCO BPM

€ 0,4600

3,65

BPER BANCA

€ 0,1000

0,98

DANIELI & C

€ 0,3100

0,67

DANIELI & C Rsp

€ 0,3307

1,03

ENI

€ 0,2600

1,60

EVISO

€ 0,0600

0,84

INTESA SANPAOLO

€ 0,1860

3,29

INWIT

€ 0,2147

2,77

MEDIOBANCA

€ 0,5900

3,32

MONDADORI

€ 0,0700

3,37

POSTE ITALIANE

€ 0,4000

1,90

RECORDATI

€ 0,6300

1,25

TENARIS

$ 0,2900

1,45

TERNA

€ 0,1192

1,31

UNICREDIT

€ 1,4282

2,27

Per Tenaris, l'unica di questa tornata con dividendo in dollari e quotazione in euro, abbiamo applicato un rapporto euro/dollaro di 1,1506.

Come si può notare, sono diverse le cedole del Ftse MIB, le abbiamo messe in neretto. L'impatto complessivo dovrebbe essere importante, dell'1,15% per il Ftse MIB e dell'1,17% sul Ftse Italia All Share tenendo in considerazioni i pesi dei titoli calcolati da Ftse Russell al 30 settembre 2025.

Il più ricco è il dividendo di Banca Ifis in termini di dividend yield, ossia di rapporto percentuale del dividendo in stacco con il valore del titolo alla chiusura di ieri. Ma sono molto generosi anche il 3,65% di Banco BPM, Intesa (3,29%) e Mondadori (3,37%) Anche Unicredit paga un bel 2,27% e conferma questa fase ricca di utili e di distribuzioni delle banche.

Se poi si considera che in molti casi le cedole sono intermedie e quindi preludono a ulteriori dividendi da pagare in primavera, si comprende che è un fenomeno di tutto rilievo.

Come detto i prezzi tendono a ritornare dov'erano, ma è una tendenza non una legge fisica e possono volerci anche mesi, per cui prima di puntare sul dividendo è sempre un bene controllare anche l'andamento reddituale e patrimoniale della società su cui si investe. Anche perché l'approccio del cassettista è per definizione di lungo periodo.

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