Enel, quante sono le possibilità di invertire il trend negativo?
pubblicato:Enel è tra i peggiori titoli del FTSE Mib in termini di performance nell'ultimo anno. Quali e quante sono le possibilità che questa tendenza possa essere invertita a breve.

Da una rapida analisi sulle performance dei titoli del FTSE Mib nell'ultimo anno circa, notiamo come nelle ultime dieci posizioni circa, la graduatoria sia popolata da una moltitudine di titoli appartenente a comparti diversi. Anche restringendo l'osservazione alle performance in doppia cifra troviamo titoli quali Intesa Sanpaolo (-11,6%), Buzzi Unicem (-22,9%), Nexi (-25%) per arrivare poi sul podio con Telecom Italia (-27%), Enel (-31,5%) e Saipem (-53%).
Detto che Saipem può essere individuata a giusta ragione come la vera pecora nera del paniere a causa di una serie di vicissitudini di cui parliamo approfonditamente in questo articolo, e che Telecom è tutt'ora al centro dell'attenzione da parte del fondo americano di private equity, KKR, il risultato che forse è più sorprendente è quello della performance di Enel.
Il titolo ha ridotto di un terzo circa il proprio valore, passando da 8,30 s 5,80 euro, senza mai dare l'impressione di poter interrompere detta tendenza, al contrario di molti altri titoli del paniere (bancari in primis) che hanno invece offerto agli investitori opportunità interessanti in determinati momenti dell'anno.
Enel, che lo ricordiamo è attualmente il titolo più capitalizzato del listino italiano (almeno allo scorso 28 febbraio) con oltre 66 miliardi, presente in moltissimi portafogli di lungo periodo, soprattutto in quelli che guardano allo stacco della cedola (per quest'anno pari a 0,38 euro, parte della quale già liquidata a gennaio), è invece scivolato progressivamente tanto da riavvicinarsi ai minimi del 2020 in area 5,20, ovvero all'apice della crisi di borsa provocata dalla pandemia da Covid-19.
Dove può arrivare ancora il ribasso? E soprattutto, esistono le condizioni per un recupero?
Alla base del recente affondo sui minimi da inizio anno toccati a 5,29 euro c'è la possibilità di un imminente rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE. Enel, come tutte le utility, è una società molto indebitata ed ogni alito di vento che spira nella direzione del rialzo dei tassi influisce negativamente sull'andamento del titolo.
Le spinte inflazionistiche che fino a qualche tempo fa venivano timbrate, forse un pò troppo frettolosamente, come temporanee anche dalle stesse banche centrali, stanno invece assumendo proporzioni inaspettate, ben superiori a quelle attese, motivo che spinge gli addetti ai lavori a pensare che il rialzo dei tassi possa materializzarsi anche in Europa, dopo che negli Stati Uniti, ormai, la macchina si è già messa in moto.
Certo, il terreno dell'economia è sicuramente più fertile negli USA rispetto a quello del Vecchio Continente, ma con un'inflazione pari al 5,8% ed un obiettivo dichiarato al 2%, la Banca Centrale Europea sembrerebbe quasi con le spalle al muro e costretta anch'essa ad utilizzare la leva monetaria.
In realtà nell'ultimo bollettino della BCE sono emersi i primi dubbi da parte del direttivo sulla validità dell’idea, consapevoli del fatto che con una recessione ormai alle porte il rialzo dei tassi sarebbe benzina sul fuoco. Meglio dunque prendere tempo in attesa di vedere gli sviluppi della crisi russo-ucraina, motivo questo che potrebbe ridare fiato, almeno nell'immediato, alle utilities quotate a Milano.
Lo studio grafico di Enel
Il grafico settimanale di Enel mostra il corposo ribasso del titolo nell'ultimo anno, movimento che ha portato i prezzi fino sul 50% di ritracciamento (area 5,50) del recupero costruito dai bottom del 2012 in area 2. Sopra 5,50 lo scenario di lungo periodo resta orientato al rialzo ma i jolly che il titolo può ancora giocare sono ormai pochi e per scongiurare guai peggiori sarebbe meglio che la soglia dei 5,50 euro non venisse più violata (sotto tali livelli target successivi a 5,30 e 4,70 euro).
La strada del rialzo è però lunga, reazioni fino a 6,10 andrebbero considerate di tipo squisitamente tecnico e propedeutiche sulla carta ad un nuovo affondo. Oltre 6,10 invece le tensioni si allenterebbero ed i corsi potrebbero procedere verso 6,40/6,50 circa. Solo oltre questi ultimi livelli, tuttavia, sarebbe lecito ipotizzare un recupro più corposo che possa mettere in difficoltà il solido trend ribassista dell'ultimo anno.
Per quanto possa valere ad aiutare il titolo nell'immediato potrebbe concorrere la recente decisione di Jefferies di alzare il rating su Enel a "buy" da "hold", incrementando il prezzo obiettivo a 7,20 euro dai precedenti 7,00.