Facile.it nel settore investimenti, dopo l'acquisizione di Italfinance
pubblicato:Il gruppo ora offre anche polizze vita ramo 1, ritenute tra i prodotti più sicuri

Fintech all’attacco. Dopo il caso della società dei pagamenti Satispay, che a maggio ha annunciato il nuovo servizio di salvadanaio remunerato, anche il comparatore Facile.it entra nel mondo degli investimenti.
È un’evoluzione naturale di Facile.it: nato nel 2008 per confrontare le assicurazioni online, oggi permette a oltre 5 milioni di italiani al mese di paragonare in pochi click mutui, prestiti, utenze domestiche, servizi internet, carte/conti online (compresi i conti deposito) e noleggio a lungo termine. Proposte progettate sulle esigenze delle famiglie, che possono ottenere gratuitamente preventivi e valutare prezzi di mercato.
La diversificazione nel settore degli investimenti è sfidante, ma promettente: la Fabi, il maggiore sindacato bancario italiano, ha calcolato che ormai i depositi bancari liquidi delle famiglie italiane hanno raggiunto i 1.593 miliardi di euro, più di un quarto di tutto il risparmio. Una montagna di liquidità nata dalla propensione al risparmio, ma anche dall’impreparazione finanziaria delle famiglie.
Qualcosa è cambiato con il ritorno dei rendimenti e dei BTP, ma si rinuncia spesso anche a forme più prudenti di investimento, come i titoli di Stato, i depositi remunerati o le polizze vita di ramo 1.
Su queste ultime si concentra l’ultima proposta di Facile.it, basata su una partnership tecnologica con Firstance, la società di brokeraggio di polizze vita con 40 miliardi di asset gestiti fondata da Massimiliano Merlo.
Facile.it, le nuove offerte di investimento
Ne parliamo con il CEO di Facile.it Maurizio Pescarini. Cosa sono le polizze di ramo 1? Come funzionano? Le proponeva anche la compagnia Eurovita poi liquidata e smembrata, sono prodotti rischiosi?
“Le polizze vita ramo 1 sono prodotti di investimento assicurativo caratterizzati dalla cosiddetta “gestione separata” che investe i premi in un fondo distinto dal patrimonio della compagnia assicurativa.
Queste polizze investono tipicamente in attività a basso rischio (obbligazioni, titoli di Stato, immobili…) e valutano tali asset al costo storico, senza rivalutarli giorno per giorno al “mark to market”. Questo perché i titoli sono comprati per essere mantenuti fino alla naturale scadenza e non per un trading quotidiano. Così le oscillazioni del mercato non impattano e il rendimento risulta stabile e prevedibile. Queste caratteristiche rendono le polizze vita ramo 1 una delle forme di investimento più semplici e sicure. Sono quindi adatte a molti risparmiatori, compresi coloro che non hanno familiarità con questi temi.
Quanto al rischio, con gli investimenti non esiste mai il rischio zero, il cosiddetto ‘rischio controparte’ c’è sempre, anche con i BTP; ma per ridurlo noi abbiamo valutato anche la solidità delle compagnie e abbiamo scelto di collaborare solo con società che hanno un coefficiente di solvibilità più che solido”.
Quali sono i rendimenti previsti?
“I rendimenti variano a seconda della gestione specifica. I primi prodotti in comparazione sul nostro sito sono di Athora e GamaLife. Il rendimento atteso è tra il 2,25% e il 3% netto annuo, prima delle tasse. Sono polizze con scadenza a 5, a 10 anni o a vita intera, con un investimento minimo variabile e costi di ingresso spesso nulli.
Alcuni prodotti prevedono anche un bonus iniziale che consente al cliente di partire da un importo investito superiore a quanto versato. Al premio di sottoscrizione, in base alla polizza, si possono aggiungere periodicamente altri versamenti”.
Il mondo del risparmio italiano mostra in questa fase spinte contradditorie: voi cosa percepite?
“Gli italiani sono bravissimi a risparmiare, ma molto meno a investire perché c’è una carenza di educazione finanziaria. Il prodotto “investimento” è spesso complesso, la consulenza è di frequente costosa, ma lasciare il risparmio su conti non redditizi ed esposti all’inflazione non è la scelta più efficiente per le famiglie o per il sistema economico.
Noi cerchiamo di rendere accessibile ai clienti un gran numero di offerte, facendo attenzione anche alla convenienza, semplificando la scelta con la trasparenza. Forniamo anche una consulenza sui prodotti (gratuita a distanza o a costi molto competitivi sulle reti fisiche e i negozi) e facciamo risparmiare ai consumatori tempo e fatica semplificando e digitalizzando il processo di sottoscrizione.
Tra il pubblico abbiamo notato una crescente attenzione su questi temi, spesso però occorre superare la diffidenza”.
Chi è Facile.it
Facile.it non è una banca e non è un’assicurazione. Da mediatore creditizio e assicurativo autorizzato, ha sviluppato un business trasversale alla finanza tradizionale.
Un approccio tipico del big tech Usa che lo ha reso uno dei pochi unicorni italiani, ossia una delle poche startup con una valutazione da un miliardo di euro. È avvenuto nel 2022 quando il fondo statunitense Silver Lake Partners comprò la maggioranza valutando il gruppo circa 1,1 miliardi di euro.
Oggi Facile.it conta 1.255 dipendenti, cui si aggiunge una rete di 1.500 intermediari assicurativi indipendenti. Il gruppo ha 5 sedi operative in Italia e ben 68 store e 110 partner esclusivi.
Nel 2024 ha fatturato 193 milioni di euro e negli ultimi dieci anni è cresciuto in media ogni anno del 20% (CAGR).
Di recente avete acquisito Italfinance per rafforzare l’offerta di consulenza per imprese e professionisti. Come è andata?
“L’ingresso di Italfinance nel gruppo Facile.it rappresenta un punto importante del nostro piano industriale, l’ingresso nel segmento delle PMI. Registriamo risultati già significativi, soprattutto se si considera che in questa fase siamo concentrati nell’integrazione dei processi delle diverse aziende del gruppo.
Siamo diventati negli anni un riferimento per milioni di consumatori privati, con l’ingresso di Italfinance, vogliamo diventarlo anche per le aziende. Abbiamo le competenze per farlo rapidamente, accelerando lo sviluppo di Italfinance anche con i nostri metodi di lavoro”.
In futuro? Quali sono le sfide e opportunità vedete? La Borsa?
“Il nostro ruolo è sempre stato quello di aiutare i consumatori a gestire al meglio le spese familiari e ad affrontare momenti di incertezza di mercato come quelli attuali. I numeri ci confermano che abbiamo fatto un buon lavoro e vogliamo farlo sempre meglio. Anche nel 2025 stiamo crescendo secondo le previsioni e abbiamo un piano industriale ambizioso che ci guiderà fino al 2027.
La sfida principale è restare fedeli alla nostra mission focalizzata sul cliente, evolvendo la nostra value proposition da semplice comparatore ad alleato nella gestione di tutte le spese di casa.
Abbiamo già rilasciato numerosi progetti ad elevato impatto e abbiamo in pipeline tante altre novità per i prossimi mesi. Non abbiamo invece nessun piano sulla quotazione in Borsa: sia gli azionisti che il management sono pienamente soddisfatti del nostro attuale assetto 100% private”.