Cripto, la piattaforma Gemini punta a una quotazione miliardaria

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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La società punta a raccogliere con l’IPO fino a 317 milioni di dollari e potrebbe così raggiungere una capitalizzazione di 2,22 miliardi

Cripto, la piattaforma Gemini punta a una quotazione miliardaria

La piattaforma per criptovalute Gemini punta a Wall Street. “Un ponte verso il futuro del denaro” dichiarano i gemelli fondatori Cameron and Tyler Winklevoss, classe 1981; un sistema che non dorme mai e opera 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 e 365 giorni l’anno, come internet o le mail.
Grandi speranze, si potrebbe dire, citando Dickens (traduciamo così il passaggio delle "Amazing Awaits" della lettera dei fondatori che apre il documento di offerta inviato alla SEC Usa).

“Abbiamo scoperto il Bitcoin nell’estate del 2012 e abbiamo capito che era fatto apposta per internet”, raccontano i gemelli, affermando di aver compreso che a confronto la finanza tradizionale sembrava un sistema ‘chiuso, non aperto’, ‘opaco e non trasparente’, ‘costoso’, ‘lento’, troppo bisognoso di fiducia e permessi.

“Per esempio, se vuoi mandare da New York a Londra del denaro un venerdì notte, è più veloce imbarcarsi su un aereo al JFK con una borsa piena di contanti, che inviare il denaro dal conto corrente”.

Adesso però, secondo i Winklevoss, l’internet del denaro è arrivato. Il loro percorso è partito da una sfida ai limiti di una piattaforma di scambio denominata nel 2012 Mt. Gox (“Magic: The Gathering Online Exchange”), quando il Bitcoin valeva meno di 10 dollari e l’infrastruttura di scambio era un “Far West”. Ci hanno lavorato in team, mettendo a punto una tecnologia incentrata su prodotto, sicurezza, licensing e compliance, così è nata Gemini nel 2014, una storia di oltre 11 anni oggi, che non è comune nel settore.

Gemini, i numeri della piattaforma cripto in vista della quotazione

Adesso Gemini serve circa 549 mila MTU (utenti mensili che operano transazioni) e circa 10 mila istituzioni in oltre 60 Paesi, con oltre 21 miliardi di dollari di attivi nella propria piattaforma. Gemini dalla sua nascita ha processato transazioni per oltre 830 miliardi di dollari e ha vistoo il mercato delle criptovalute passare da 10 miliardi a 3 trilioni di dollari. Sul suo sito leggiamo che permette il trading di Bitcoin e di altre 70 criptovalute, che consente il trading di più di 20 titoli statunitensi tokenizzati (in pratica trasformati in asset digitali sulla blockchain). E altro ancora ovviamente...

Il modello di business di Gemini è basato sulla monetizzazione di prodotti e servizi tramite commissioni, generalmente imposte sulle transazioni, ma possibili anche sui servizi di custodia, di prelievo, di carta di credito.

Nel 2024 Gemini ha aumentato i ricavi totali del 45% portandoli a oltre 142 milioni di dollari. Al contempo ha tagliato del 25% le spese operative (salari, tecnologia, amministrazione, spese legali, perdite da transazioni, marketing e processi di transazione) a 308 milioni di dollari. Tenendo in conto anche gli altri proventi e tasse per 7,6 milioni, il gruppo ha quindi chiuso il 2024 con perdite nette in calo del 50% a 158 milioni di dollari circa.

Nel primo semestre del 2025 le cose sono andate un po’ peggio perché i ricavi sono calati del 7,7% a 68,6 milioni di dollari e le spese operative sono balzate del 14% a 182 milioni di dollari, con un perdita operativa di 113,4 milioni in sei mesi, che balza a una perdita netta da 282 milioni di dollari a valle del conto economico per via di un saldo negativo delle operazioni garanzia o prestito su cripto asset e soprattutto per via di una clausola di conversione al fair value di un finanziamento di terzi introdotta lo scorso gennaio che ha avuto un impatto di ben 94,3 milioni di dollari sul conto economico.

Gemini, le caratteristiche dell'offerta

Al mercato Gemini si presenta con un’offerta di circa 16,66 milioni di azioni di classe A per le quali è previsto un range di prezzo al collocamento tra 17 e 19 dollari. Significa che nel punto medio della forchetta di offerta ($ 18 per azione), la società di New York punta alla raccolta di circa 300 milioni di dollari. La raccolta è prevista tra i 283 e i 316 milioni di dollari circa.

Subito dopo l’IPO è previsto che il capitale del gruppo sia suddiviso tra circa 41,8 milioni di azioni di classe A (con un diritto di voto ciascuna) e circa 74,8 milioni di azioni di classe B (con 10 diritti di voto ciascuna).
Per un totale di 116.666.667 azioni che quindi potrebbe essere valorizzato tra 1,98 e 2,21 miliardi di dollari. La capitalizzazione media del gruppo Gemini è quindi prevista alla quotazione a circa 2,1 miliardi di dollari.

Nel conteggio andrebbero inseriti circa 2,39 milioni di opzioni per la sottoscrizione di altrettante azioni di classe A che, in caso di esercizio, integrerebbero il capitale sociale.
Al termine della quotazione i gemelli fondatori manterranno saldamente il controllo del gruppo con circa il 94,7% dei diritti di voto garantitogli dal totale controllo del capitale di classe B.

Reuters cita un buon momentum per i titoli tecnologici che si sarebbe manifestato con una domanda robusta per le IPO della banca digitale Chime Financial o della spaziale Firefly Aerospace.

L’operazione di IPO di Gemini è tutta in aumento di capitale con una raccolta media prevista, al netto dei costi quotazione, a 272,3 milioni di dollari.

La società dichiara che i proventi saranno impiegati per rafforzare la capitalizzazione (come visto, la raccolta è dell’ordine di grandezza della perdita netta del primo trimestre) e quindi la flessibilità finanziaria al servizio degli scopi generali dell’impresa (compresi lo sviluppo di prodotto, l’amministrazione aziendale, i capex, il ripagamento di debito).

Attualmente la società, che non è ancora al breakeven e non prevede una politica di dividendo.

Le strategie di crescita del gruppo prevedono, tra l’altro l’aumento costante degli utenti mensili (MTU), sia al dettaglio, che istituzionali, l’aumento dei volumi giornalieri di trading, l’aumento degli asset disponibili sulla piattaforma, la valutazione delle eventuali opportunità di crescita inorganica.