BTP forte richiesta per le ultime emissioni a 7 e 30 anni
pubblicato:La crisi francese e il clima di instabilità hanno alzato i rendimenti e attirano l'attenzione del mercato. Ecco il calendario delle prossime emissioni

La nuova crisi politica in Francia e la probabilità che lunedì prossimo, 8 settembre, una sfiducia in Parlamento a Parigi faccia cadere nuovamente il governo d’Oltralpe riportano l’attenzione sui titoli di Stato dell’Eurozona.
Lo scorso 24 luglio la BCE ha lasciato invariati i tassi d’interesse dell’Eurozona (al 2,15% quello sulle operazioni di rifinanziamento principali, al 2,00% quello sui depositi), dopo una sequenza di ben 8 tagli dei tassi a partire dalla fine del 2023. Il probabile rinvio a dicembre del previsto ultimo taglio dei tassi d’interesse UE di questa fase del ciclo monetario aveva messo un po’ la sordina ai movimenti dei titoli sovrani. Le nuove crisi, però, dai dazi a quella politica francese, hanno riattivato il focus degli investitori.
BTP, rendimenti in crescita anche oggi per i titoli di Stato UE
L’ulteriore balzo di oggi dei rendimenti dei titoli di Stato europei conferma un quadro movimentato anche per questa asset class. Il rendimento dell’Oat francese a 10 anni in queste ore cresce di ben 7 punti base e si porta al 3,6%, sui massimi di marzo e dell’ottobre 2023.
Al contempo anche il nostro BTP decennale registra forti vendite, quindi una crescita del premio al rischio, di ben 8 punti base, al 3,71%
Gli spread sul Bund tedesco sono rispettivamente di 81 e 92 punti base.
Per i titoli italiani siamo sui rendimenti massimi dallo scorso maggio, oltre questi livelli si aprirebbe una strada che potrebbe per un allungo dei rendimenti al 3,85% e, in seconda battuta, sulle piste per il 4% Segnali di forte incertezza dei mercati, con vendite diffuse sull’azionario, confermano l’ultimo round di instabilità, ma per gli osservatori più lucidi si potrebbero aprire anche delle finestre di opportunità. Così uno sguardo sulle prossime emissioni di titoli di Stato può risultare gradito.
BTP, oggi forte domanda dagli istituzionali, ecco le prossime emissioni
L’ultima comunicazione del Tesoro è di ieri, 1° settembre 2025. Il Ministero dell’Economia ha infatti annunciato un’emissione dual tranche di BTP a 7 anni e un nuovo benchmark di BTP a 30 anni. I nuovi collocamenti avvengono tramite sindacato, ossia sono stati affidati a un pool di banche (BBVA, Citibank, Deutsche Bank, J.P. Morgan, Morgan Stanley e Nomura) e comportano la cancellazione delle previste aste di BTP a 7 anni e di BTP con scadenza ultradecennale programmate per il prossimo 11 settembre.
Il collocamento presso investitori istituzionali è stato avviato stamane, con il vincolo di un importo non superiore ai 5 miliardi di euro per le scadenze più lunghe.
Secondo i dati di Reuters, per il nuovo benchmark a 7 anni (scadenza 15 novembre 2032) lo spread è stato fissato a 8 punti base sul rendimento di luglio 2032 (attualmente 2,84%), con ordini raccolti in giornata oltre i 110 miliardi di euro.
Per il nuovo titolo a 30 anni (scadenza 1° ottobre 2055) lo spread è stato posto a 6 punti base oltre il rendimento dei titoli a ottobre 2054 (attualmente 4,1%) con ordini superiori ai 108 miliardi di euro.
Per tutti gli investitori il riferimento per le nuovi emissioni del Tesoro italiano è il programma trimestrale di emissione del terzo trimestre 2025.
Nei tre mesi sono previste emissioni minime di BTP a 3 anni per 9 miliardi di euro, di BTP a 7 anni per 10 miliardi di euro (comunicazione da integrare con quella più recente di cui sopra) e di BTP a 10 anni per almeno 10 miliardi di euro.
Il calendario del MEF prevede anche possibili ulteriori tranche di titoli in corso di emissione con scadenze al 26 agosto 2027, al primo ottobre 2030, al 15 luglio 2032 e al primo ottobre 2035. Il Tesoro si è riservato la facoltà di offrire ulteriori tranche di titoli in corso di emissione con scadenza superiore ai 10 anni, CCTeu e BTP indicizzati non più in corso di emissione.
A fine maggio il Tesoro aveva messo titolo per un importo nominale complessivo di circa 172 miliardi di euro e il funding dello stesso periodo aveva coperto non soltanto il fabbisogno statale, ma anche il rifinanziamento di titoli di stato per circa 120 miliardi di euro.
Tenendo conto della scadenza di 119 miliardi di euro di titoli di Stato tra giugno e fine dicembre, delle emissioni effettuate a giugno e delle disponibilità di cassa, il Tesoro ha stimato tra il 1° luglio e il 31 dicembre emissioni lorde di titoli a medio e lungo termine per 115-125 miliardi di euro (al netto dei prestiti PNRR).
Il calendario annuale delle emissioni, sottratte quelle saltate quelle previste inizialmente per il prossimo 11 settembre, prevede un’asta di BOT il 10 settembre, quindi un’asta di BTP Short e BTP€i il 24 settembre, seguita da un’asta di BOT il 25 settembre e da un’asta di medio e lungo termine il prossimo 26 settembre.
A ottobre sono in calendario aste di BOT il 10 e il 29 del mese, aste di Medio-Lungo il 14 e il 30 del mese e aste di BTP Short e BTP€i il 28.
A novembre sono previste aste di BOT il 12 e il 26 del mese, aste di Medio-Lungo il 13 e il 27 del mese e aste di BTP Short e BTP€i il 25.
A dicembre in programma aste di BOT il 10 e il 29 del mese, aste di Medio-Lungo l’11 e il 30 del mese e aste di BTP Short e il 29.