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Certificates per l’hedging di portafoglio

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
5 min

Come coprire le posizioni sul mercato con i certificati. Un sistema professionale per abbattere il rischio. Ecco come funziona

Certificates per l’hedging di portafoglio

Uno degli impieghi più professionali dei certificati è quello destinato all’hedging di portafoglio, ossia al bilanciamento del rischio presente nelle varie posizioni.

L'Hedging

L’hedging (“copertura”) è sostanzialmente una pratica tesa ad abbattere il rischio presente su altre posizioni o su fonti di rischio ad esse collegate. In genere si tratta di una compensazione ottenuta tramite posizioni di segno opposto a quella da coprire.

Nel caso specifico dei certificati è una delle strategie professionali più impiegate.

L'impiego dei Certificates per l'Hedging

Per esempio una posizione lunga, quindi orientata al rialzo, sull’indice Ftse Mib (il paniere azionario più importante di Piazza Affari) può essere coperta con una posizione corta, ossia di segno opposto, ottenuta tramite dei certificati minishort.

Il rischio di un ribasso non voluto dell’indice in questo caso viene bilanciato con una posizione ribassista in minishort che in caso di flessioni dell’indice produce utili e “bilancia” l’esposizione principale.

Alcuni concetti di base sono fondamentali.

Hedging, quanti Certificates servono?

Il rapporto di copertura, detto appunto “hedge ratio”. Indica quanti contratti bisogna comprare per bilanciare una posizione, nell’esempio, quanti certificati minishort sono necessari alla copertura di un’esposizione sull’indice Ftse MIB.

La parità è un parametro fondamentale per la valutazione di ogni certificate. La parità è il rapporto tra lo strike price e il valore nominale del certificato, quindi indica quanti certificati servono per controllare un’unità del sottostante.

Si tratta di un calcolo utile specialmente (ma non solo) per le operazioni di hedging. Se infatti sappiamo che servono 3 certificati per spostare un’unità del sottostante arriviamo facilmente a calcolare il rapporto di copertura.

Rapporto di copertura = Valore Portafoglio/Sottostante*Parità

Questo calcolo ci consente dunque di capire quanti certificati servono per un hedging specifico: il valore del portafoglio viene diviso per il valore del sottostante (per esempio delle azioni che lo compongono) e poi viene moltiplicato per la parità, per ottenere il numero di certificati che ci serve.

Esempio di hedging con certificati su un’azione

Immaginiamo di avere 150 azioni ABC a un prezzo di 30 euro l’una, per un valore di complessivo di € 4.500. Sappiamo poi che esistono dei certificati minifuture short (per evitare l’effetto compounding dei leva fissa) con knock out a 33 e strike a 35 euro. La parità uguale a 2.

In questi casi abbiamo:
Prezzo del certificato minifuture = (strike price – sottostante) / parità.
Leva certificato mini future short =
Valore del sottostante / (Strike - Valore del sottostante)

Otteniamo quindi un prezzo di € 2,5 euro per ogni certificato e una leva iniziale di 6.

Da ricordare che lo strike in questi certificati viene aggiornato giornalmente e quindi il prezzo e la leva cambiano.

Abbiamo quindi Rapporto di copertura (hedge ratio) = Valore Portafoglio / Valore azione * Parità = 4.500 / 30 * 2 = 300

In pratica calcoliamo quante azioni abbiamo in portafoglio dati i valori attuali e moltiplichiamo per la parità in modo da ottenere il numero di certificati che ci servono.

A fine calcolo otteniamo dunque il costo della copertura in certificati = prezzo del certificato x numero certificati necessari (ossia rapporto di copertura).

Quindi 300 x € 2,5 = € 750

In altre parole con 750 euro di questi specifici certificati otteniamo una copertura completa di un portafoglio da € 4.500 composto da 150 azioni ABC.

Con una rapida simulazione lo potremmo verificare. Partiamo da 4.500 euro di portafoglio in azioni e da 750 euro di portafoglio in certificati per l’hedging. Otteniamo € 5.250.

Ipotizzando una perdita del 50% del valore dell’azione, avremmo una uguale perdita sul portafoglio diretto, che scenderebbe dunque a 2.250 euro.

Al contempo però il nostro turbo certificate short registrerebbe una performance del +300% e ogni singolo certificato raggiungerebbe il valore di 10 euro, con un valore teorico del portafoglio in certificati di € 3.000.

Quindi sommando i 3 mila euro dei certificati e i 2.250 euro, ritorniamo a un totale di € 5.250.

La copertura è completa, ma ovviamente vale anche nel senso opposto. Fino a un rialzo delle azioni ABC fino al livello strike (ossia 35 € quindi del 16,67% circa) otteniamo infatti un valore del portafoglio al netto della copertura di 4.500 euro.

Oltre però scatta il knock-out che annulla i certificati, ma la performance del portafoglio cresce e si producono comunque utili al netto della copertura.

Variando la percentuale di copertura, la parità o gli altri parametri si possono ovviamente calibrare i rischi e quindi eventuali proventi o perdite.

Come si può vedere l’hedging ha un costo e il sottostante deve segnare una performance positiva del 16,67% almeno per coprirlo in questo caso. In compenso si annullano i rischi al ribasso e per performance positive ma inferiori alla copertura del costo di hedging si hanno perdite limitate. L'alternativa è compiere un Hedging parziale.

Con i certificati è anche possibile bilanciare i future o gli indici sottostanti. Una posizione sul FIB potrà essere bilanciata da una posizione di segno opposto con un minifuture sullo stesso future (ricordando il valore in euro dei tick a seconda del derivato che si sceglie).

Si può anche fare l'hedging di un portafoglio articolato in più titoli. In questo caso si dovrà rapportare il portafoglio all'indice tramite il suo beta. In pratica si applica il beta del portafoglio al rapporto di copertura in certificati sull'indice e si ottiene così un bilanciamento del rischio.