IMU e TARI non pagate? Dal 2025 scatta subito il pignoramento, cosa cambia

di Alessia Seminara pubblicato:
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Cambiano le tempistiche di pignoramento per IMU e TARI non pagate: nel 2025 scatterà in soli due mesi. Ecco cosa cambia per i contribuenti.

IMU e TARI non pagate? Dal 2025 scatta subito il pignoramento, cosa cambia

È attualmente in discussione una profonda modifica al Fisco e alle tasse gestite dagli enti locali italiani. Il Governo sta mettendo a punto una riforma fiscale che mira a rafforzare la riscossione delle imposte locali, come l'IMU e la TARI, oltre che le multe. E c’è una possibile nuova introduzione, che dovrebbe diventare operativa nel 2025 e che riguarda i contribuenti in maniera diretta: infatti, a breve, verranno introdotte nuove tempistiche per il pignoramento, che potrà scattare subito se queste due tasse risulteranno non pagate. L’esecutivo è infatti impegnato nell’introduzione di una novità a livello fiscale, che porterà ad una riduzione dei tempi per l'avvio delle procedure di pignoramento nei confronti dei contribuenti morosi. Il Viceministro del MEF Leo, inoltre, ha assicurato che, a breve, ai Comuni verranno forniti nuovi strumenti che permetteranno di recuperare eventuali tasse locali non pagate.

IMU e TARI non pagate, scatta il pignoramento con la riscossione coattiva

Se la riforma andrà in porto, cosa che dovrebbe accadere a breve, in caso di IMU e TARI non pagate potrà scattare il pignoramento in tempi brevi.

La novità deriva dalle numerose richieste dei Comuni italiani, che spesso lamentano l’impossibilità di riscuotere in maniera efficiente multe e tasse locali.

Per agevolare le attività di riscossione comunale, verrà accorciata la cosiddetta riscossione coattiva. Al momento, in caso di mancato pagamento da parte del contribuente, l’amministrazione comunale può procedere solamente dopo 180 giorni.

Tuttavia, stando alle ultime informazioni in merito, a breve la tempistica della riscossione coattiva verrà ridotta a soli 60 giorni.

Oltre che per il mancato pagamento delle due tasse, questa novità verrà quasi certamente estesa anche ad altre imposte locali.

Cosa rischia adesso il contribuente per IMU e TARI non pagate

Il rischio, quindi, per il contribuente insolvente, è incorrere in un pignoramento molto più rapido.

Se la novità dovesse essere confermata, e in presenza di IMU e TARI non pagate, i contribuenti in sostanza rischiano un pignoramento che potrebbe avvenire in soli due mesi di tempo.

La riforma prevede anche di concedere ai Comuni maggiore autonomia nella gestione delle proprie entrate.

Non è esclusa, dunque, l’ipotesi di possibili sanatorie valide a livello locale, che permettano ai contribuenti che hanno contratto debiti di saldare quanto dovuto e regolarizzare la propria posizione senza incorrere nella riscossione coattiva e nel pignoramento.

I limiti previsti

Ad ogni modo, la riscossione coattiva breve non scatterà indiscriminatamente per tutti. In caso di IMU e TARI non pagate, la riscossione e il successivo pignoramento potranno scattare solamente nel limite previsto per le soglie di debito.

Il pignoramento, dunque, potrà scattare solamente a fronte di ingenti debiti contratti con gli enti locali. Il ritardo nel pagamento di una o poche rate, invece, non dovrebbe far scattare la riscossione coattiva.

Dato che, tuttavia, le tempistiche diventeranno molto ridotte, il consiglio è quello di verificare al meglio la propria posizione debitoria.

 

 

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