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Bitcoin: crollo o rally in arrivo?

di Enrico Danna pubblicato:
3 min

Dalle montagne russe alle acque calme e rilassanti del lago: sembra essere questo il leit motif che sta accompagnando gli investitori di Bitcoin nell'ultimo periodo. Dinanzi, due scenari possibili, ovvero stelle o stalle: l'arduo compito è quello di immaginare quale sarà l'orizzonte che andrà a delinearsi nei prossimi mesi.

Bitcoin: crollo o rally in arrivo?

Bitcoin: la quiete prima della tempesta? 

Il Bitcoin continua nella sua fase di stasi che perdura ormai da qualche tempo. 

Dopo aver raggiunto la quotazione di 30.000 $, la principale e più nota criptovaluta al mondo, da ormai un mese a questa parte, continua ad oscillare in un range piuttosto contenuto tra il 25.000 e i 27.500 $. 

“Eppur si muove” direbbe Galileo, anche se, è un po’ paradossale parlare di fase di stasi per quello che è uno degli strumenti più volatili dell’intero panorama finanziario. 

Dalla riunione della Fed (che ha confermato ciò che i mercati ipotizzavano al 99%), ci si attendeva comunque qualche spunto in più, per ciò che concerne la movimentazione del BTC. 

Non tanto per quanto ampiamente previsto, ma per la lettura delle intenzioni future della Banca Centrale Americana. 

Invece, nulla di tutto ciò, con Sua maestà il Bitcoin che non riesce a superare quota 27.500 $, supporto importante per tentare una risalita verso quotazioni più interessanti. 

Bitcoin: perché potrebbe salire? 

Perché il BTC potrebbe salire nei prossimi mesi? 

Intanto perché, nell’anno che verrà, dovrebbe avere luogo (in primavera) il famoso halving, che, riducendo la quantità di BTC sul mercato, dovrebbe portare ad un incremento dei prezzi. 

Del resto, è una legge di mercato: se l’offerta di una determinata entità è limitata (ricordiamo che il BTC ha un limite ben identificato fissato in 21 milioni di token), la domanda non può che far aumentare il prezzo. 

La statistica narra che, prima e dopo i precedenti halving, si sono sempre verificati incrementi rilevanti delle quotazioni. 

Un altro fattore che potrebbe determinare uno scossone positivo potrebbe essere quello dell’approvazione degli etf su BTC.

Con tutte le cautele del caso e le rischiosità connesse, una decisione del genere, porterebbe sicuramente una ventata d’aria fresca nel mondo delle crypto. 

Bitcoin: perché potrebbe scendere? 

Il BTC, al momento, pare non aver mantenuto quelle che erano le premesse, ovvero quello di essere in grado di proteggere gli investitori dall’inflazione. 

Inoltre, quello che crea più punti interrogativi è lo scenario che si presenta agli occhi del bitcoin, ovvero un periodo prolungato di tassi di interesse elevati con possibili risvolti recessivi. 

In relazione a questo ultimo punto, ciò che manca è la storicità visto che, nei suoi 14 anni di vita, BTC non si è mai trovato dinanzi ad una situazione del genere. 

Non sono da sottovalutare, inoltre, le ripercussioni che può avere un prezzo del petrolio elevato per ciò che concerne il mondo BTC. 

Infatti, un alto livello di prezzi dell’oro nero, costringe le banche centrali a tenere i tassi elevati per via delle spirali inflazionistiche.

Tassi più alti, significano rendimenti obbligazionari che crescono. 

Se gli investitori devono scegliere e fare un raffronto, valutando il premio tra rischio e rendimento, probabilmente, in una fase di tassi cedolari più alti (con rischiosità molto bassa) preferiranno le obbligazioni alle criptovalute (più volatili e rischiose, a fronte di nessun flusso cedolare garantito). 

 

 

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