FTAOnline

IPO: affare per tutti o per pochi?

di Enrico Dannapubblicato:

C’è stato un tempo (nel periodo del boom borsistico) nemmeno tanto lontano, nel quale ogni nuova matricola quotata in borsa veniva attesa dai risparmiatori come l’avvento del Messia. Oggi le cose sono un pò cambiate. Vediamo come

IPO: affare per tutti o per pochi?

C’è stato un tempo (nel periodo del boom borsistico) nemmeno tanto lontano, nel quale ogni nuova matricola quotata in borsa, veniva attesa dai risparmiatori come l’avvento del Messia. Il motivo?

Molto semplice: c’era la corsa a fare la richiesta delle azioni della società neo quotata di turno, con la speranza di riuscire ad ottenerle e portarsi a casa un lauto guadagno nel giro di pochi giorni.

Sembrava un giochino semplice, infinito, alla portata di tutti. Insomma, “Elementare Watson”. Non sempre, purtroppo, però, le cose sono andate così.

IPO: di cosa si tratta?

Innanzitutto: quando sentiamo parlare o leggiamo il termine IPO, sappiamo di cosa si tratta? Il termine sta a significare l’offerta pubblica iniziale (detta anche Initial Public Offering dall’inglese) di azioni da parte di una Società che ha chiesto ed ottenuto la quotazione sul mercato azionario.

Attraverso questa operazione, la Società in questione, accede al mercato finanziario per la prima volta, collocando parte del proprio capitale azionario tra i risparmiatori e investitori che ne fanno richiesta. Ovviamente, prima di arrivare a tanto, la matricola borsistica in questione, deve aver ottenuto il via libera da parte degli organi competenti.

Ciò significa che deve aver presentato, ad essi, tutta la documentazione patrimoniale, finanziaria, reddituale e prospettica, al fine di spiegare, alla comunità finanziaria, le motivazioni per le quali intende quotarsi in borsa, le attività che fanno parte del core business e le strategie presenti e future per la generazione di plusvalore per gli azionisti.

Sarebbe quindi opportuno che ogni risparmiatore interessato, si andasse a leggere tutta la documentazione collegata all’IPO, al fine di comprendere, appieno, la Società nella quale sta investendo.

Spesso, invece, ci si è lasciati trascinare dall’entusiasmo e dall’illusione del guadagno facile ed immediato. Nei primi anni 2000, bastava inoltre che una Società avesse la declinazione “net” o similare per fare in modo che i risparmiatori ci si fiondassero come piranha. Senza nemmeno sapere quale fosse l’attività esercitata dalla Società in questione. Il rischio è quello di incorrere in solerti bastonate (intese come perdite in conto capitale).

IPO: prevenire è meglio che curare

Detto che sono passati vent’anni dai tempi della follia collettiva, occorre ribadire, per l’ennesima volta, quanta attenzione occorra sempre prestare ogni volta che si pensa di investire i propri risparmi. E non solo in borsa, ovviamente.

Rimanendo nell’ambito IPO, però, oltre a valutare tutte le informazioni sul tipo di attività svolta dalla Società nella quale pensiamo di investire, dobbiamo necessariamente fare attenzione agli aspetti finanziari ed economici del bilancio. Riveste inoltre fondamentale importanza comprendere quali siano le strategie presenti e future indicate nel business plan e se queste, siano o meno sostenibili.

Particolare attenzione, inoltre, va prestata alla percentuale di capitale azionario che viene messo sul mercato: l’azienda diventerà contendibile oppure la percentuale di capitale cui fa riferimento l’IPO consentirà comunque ai soci di maggioranza di mantenere saldamente il controllo della stessa? Una Società contendibile, potrebbe avere più appeal sul mercato e anche maggiori volumi di scambi azionari.

La forchetta di prezzo indicata all’atto del collocamento può essere giustificata anche in base ai competitor già presenti sul mercato? L’azienda è indebitata in modo proporzionale al suo core business e alla propria storicità oppure presenta delle incertezze o comunque delle perplessità in tal senso?

Non si deve mai avere paura di porsi delle domande. Anzi: è sinonimo di intelligenza e, soprattutto, è meglio prevenire che curare (perché se si compra a scatola chiusa, il rischio è quello di trovare solo aria fritta).

Portafoglio Bilanciato

Ho creato un portafoglio di titoli italiani che nel 2023, ha generato un utile del +31,02% e consentito di ottenere interessanti dividendi.

Clicca qui!
MegaTrader è un servizio di FtaOnline.com

Registrati alla newsletter

Una volta alla settimana ti invieremo gli articoli più interessanti, le notizie più importanti che abbiamo appena pubblicato!


Approva il trattamento dei dati
Cancellazione e politica sulla privacy