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Forti guadagni per le principali banche statunitensi in seguito alle trimestrali

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
6 min

Banche USA in rialzo dopo i risultati trimestrali: JPMorgan, Citigroup, e Wells Fargo. Il CEO di JPMorgan Dimon solleva preoccupazioni sullo stato dei mercati globali. Cosa dicono i grafici?

Forti guadagni per le principali banche statunitensi in seguito alle trimestrali

Alcune tra le maggiori banche statunitensi stanno vivendo una giornata in netto rialzo dopo la presentazione delle trimestrali:

JPMorgan Chase & Co ha annunciato risultati trimestrali eccezionali

JPMorgan Chase & Co sta registrando un aumento del 3,56% a 151,00 USD.

La banca ha annunciato risultati trimestrali eccezionali, con un margine d'interesse che ha superato le aspettative degli analisti, raggiungendo 23 miliardi di dollari.

Questo successo è stato attribuito in parte all'effetto positivo dell'acquisizione di First Republic Bank.

Inoltre, JP Morgan ha revisionato al rialzo le stime per il 2023.

Jamie Dimon, il CEO di JPMorgan, tuttavia, ha espresso preoccupazioni sullo stato attuale dei mercati globali, suggerendo che potrebbe essere il periodo più instabile degli ultimi decenni. Ha menzionato diversi rischi, tra cui:

Restringimento Quantitativo (QT) della Federal Reserve: Dimon ha evidenziato le incerte conseguenze a lungo termine della campagna di restrizione quantitativa della Federal Reserve, in cui si riduce la liquidità non reinvestendo i proventi degli asset maturati. Ha notato che questa strategia è stata implementata solo una volta in precedenza ed è stata interrotta nel 2019. L'attuale tempistica è resa peggiore dagli sforzi dei regolatori nel rafforzare i requisiti patrimoniali per le banche, limitando le capacità di creazione di mercato dell'economia.

Tassi di Interesse Più Alti: Dimon ha ribadito le sue preoccupazioni sulla possibilità di tassi di interesse più elevati. Aveva precedentemente menzionato la possibilità che i tassi raggiungessero il 7%. Questa preoccupazione è alimentata da un mercato del lavoro stretto e da deficit fiscali eccezionalmente alti in tempo di pace, che potrebbero contribuire a un'ulteriore inflazione.

Aumento del Debito USA: l'incremento del debito statunitense ha suscitato critiche per il suo potenziale impatto sui tassi di interesse e il rischio di conseguenze finanziarie se non affrontato.

Frizioni Geopolitiche: Dimon ha indicato le crescenti tensioni geopolitiche, compresi i conflitti in Ucraina e Israele, come fattori che contribuiscono all'incertezza nei mercati dell'energia e del cibo, nel commercio globale e nelle relazioni internazionali.

Nonostante queste preoccupazioni, JPMorgan ha riportato solidi risultati nel terzo trimestre, beneficiando dei tassi di interesse più elevati e dell'acquisizione di First Republic Bank.

Tuttavia, Dimon ha riconosciuto che questi risultati potrebbero non essere sostenibili nel lungo termine, poiché sia i ricavi netti da interessi che i costi del credito torneranno a livelli normali.

Jp Morgan rimbalza da un forte supporto

Jp Morgan si è appoggiato con i minimi del 5 ottobre a 140,83 $ sulla media mobile esponenziale a 200 giorni, avviando poi da quei livelli un rimbalzo.

I minimi di inizio ottobre sono praticamente coincidenti anche con il 50% di ritracciamento del rialzo dal minimo di marzo, quindi, la discesa subita dal massimo di luglio, per il momento ha caratteristiche solo correttive.

Per rilanciare il trend rialzista sarà tuttavia necessario il superamento di area 150 €, in quel caso diverrebbe possibile il ritorno sui massimi di luglio a 159,38.

Una discesa al di sotto di area 141 farebbe invece temere la ripresa della tendenza ribassista con primo obiettivo sul 61,8% di ritracciamento a 136,70 € circa.

In ottica temporale più estesa il superamento dei massimi di luglio potrebbe fornire lo spunto per la ricopertura del gap ribassista del 14 gennaio 2022 con il lato superiore a 156,90 $ circa.

Citigroup ha visto un aumento dei ricavi da interessi e delle commissioni dell'investment banking.

Citigroup Inc. sta registrando un aumento del 2,34% a 42,50 USD.

Nonostante gli utili siano rimasti sostanzialmente stabili nel terzo trimestre, la banca ha visto un aumento dei ricavi da interessi e delle commissioni dell'investment banking.

Citigroup ha infatti riportato nel terzo trimestre utili per azione di 1,52 dollari, superando le stime degli analisti che si attendevano 1,24 dollari per azione.

Il fatturato del trimestre è stato di 20,1 miliardi di dollari, superiore alle stime del consensus degli analisti che erano di 19,22 miliardi di dollari.

Gli utili di Citigroup sono rimasti sostanzialmente stabili nel terzo trimestre, grazie all'aumento dei ricavi da interessi e all'incremento delle commissioni dell'investment banking.

L'utile netto della banca è salito a 3,5 miliardi di dollari rispetto all'anno precedente.

L'utile per azione è rimasto stabile a 1,63 dollari, superando la stima del consensus degli analisti, che era di 1,21 dollari.

I ricavi del gruppo provenienti dalla clientela istituzionale sono cresciuti del 12% rispetto all'anno precedente, trainati da un aumento delle commissioni dell'investment banking.

Questo rappresenta un segnale positivo dopo diversi trimestri in cui l'attività della banca nelle fusioni e acquisizioni è stata debole. I ricavi complessivi di Citi sono saliti del 9% a 20,1 miliardi di dollari.

Inoltre, il terzo istituto di credito più grande degli Stati Uniti ha aumentato le riserve per coprire potenziali crediti deteriorati, sebbene i livelli di insolvenza siano ancora bassi rispetto ai livelli storici.

Prossima resistenza a 42,20 $ circa per Citigroup

Citigroup ha avvicinato con i minimi del quattro di ottobre a 39,14 quelli di ottobre 2022 in area 40 $.

La reazione vista da quel supporto per il momento non ha superato livelli importanti, servirebbe la rottura della media mobile esponenziale a 50 giorni, passante a 42,20 circa, confermata in chiusura di seduta, per lasciare spazio ad una ulteriore fase di crescita.

In quel caso obiettivi in area 43,45 massimo di metà settembre e successivamente fino a 45,63, lato alto del gap ribassista dell'otto di agosto.

Discese al di sotto di area 41 farebbero temere un nuovo test di dei 39 $. La violazione di quei livelli sarebbe poi un segnale negativo anche in ottica di medio periodo.

Wells Fargo ha riportato un margine d'interesse di 13,1 miliardi di dollari nel trimestre, oltre le attese

Wells Fargo (WFC.N) sta registrando un aumento del 3,32% a 41,06 USD.

La banca californiana ha riportato un margine d'interesse di 13,1 miliardi di dollari nel trimestre, registrando una crescita annuale del 8%, superando le aspettative.

Wells Fargo ha inoltre riportato un profitto di 5,77 miliardi di dollari nel terzo trimestre, segnando un aumento del 61% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Nell'anno precedente, la banca con sede a San Francisco aveva dovuto contabilizzare un addebito di 2 miliardi di dollari legato a questioni normative.

Nel terzo trimestre attuale, Wells Fargo ha generato un utile per azione di 1,48 dollari, superando le previsioni degli analisti.

I ricavi sono aumentati del 7% a 20,86 miliardi di dollari, superando anch'essi le aspettative.

Questi risultati positivi sembrano riflettere una performance solida nel settore bancario statunitense, nonostante le preoccupazioni economiche globali sottolineate dal CEO di JP Morgan, Jamie Dimon.

Per quello che riguarda Wells fargo, i minimi di inizio ottobre a 38,38 $ si sono fermati sulla base del gap rialzista del 17 maggio che ha fornito un valido supporto dal quale si è realizzato poi un rimbalzo.

Per il momento i prezzi sono tornati a testare la media mobile esponenziale a 20 giorni, passante in area 40,40.

Il superamento di quei livelli, che coincidono più o meno con il minimo del 7 di settembre, sarebbe una conferma positiva che potrebbe anticipare il ritorno in area 42 $.

Al di sopra di quella resistenza atteso poi il test del massimo del 19 settembre a 43,74.

Solo discese al di sotto di 39, 25 potrebbero anticipare un nuovo test di area 38,50. La violazione di quei livelli lascerebbe poi spazio al test del supporto orizzontale molto rilevante in area 36,25/36,30 $.