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Mediobanca in calo, ma i dati non sono affatto male

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
3 min

Sell on news? Il titolo Mediobanca si avvia a una chiusura in rosso al termine dell’ottava, non proprio un bel segnale nella giornata di pubblicazione della semestrale. Il titolo cede l’1,56% e si riporta a 11,65 euro.

Mediobanca in calo, ma i dati non sono affatto male

Borsa oggi: Mediobanca verso chiusura in rosso

Mediobanca si avvia a una chiusura in rosso al termine dell’ottava, non proprio un bel segnale nella giornata di pubblicazione della semestrale. Il titolo cede l’1,56% e si riporta a 11,65 euro.

Eppure i dati non erano affatto male. Ricavi +4% oltre 1,7 miliardi di euro e un utile in crescita a doppia cifra: +10% a 611 milioni di euro. Balza del 18% il margine d’interesse a circa un miliardo di euro e si conferma la componente più ricca del fatturato sebbene Mediobanca non sia una banca commerciale.

Flettono invece, ed è voce non sfuggita sicuramente agli operatori, le commissioni e gli altri proventi netti: -10,7% a 422,1 milioni di euro. In caduta libera anche i proventi da tesoreria: un pesante -36,9% a 93,4 milioni di euro.

Si riapprezza la valorizzazione equity method: +11,9% a 218,6 milioni.

In definitiva il margine d’intermediazione cresce del 4,3% a 1,73 miliardi, ma i costi di struttura crescono di più: +6,4% a 735,4 milioni.

Positiva invece la dinamica delle rettifiche che flettono a doppia cifra, balzano invece del 15,3% le imposte a 220,7 milioni. Quel +10% dell’utile netto risale quindi direttamente alla dinamica del margine d’interesse e questo naturalmente espone il gruppo al rischio tassi.

Borsa oggi: Mediobanca, il solo trimestre mostra cose un pò diverse

Va però anche precisato che un’analisi più granulare, a livello di trimestre, vede alcune dinamiche cambiare o addirittura invertirsi. E’ il caso proprio delle commissioni che nell’ultimo trimestre balzano da 179 a 242 milioni ed anche dello stesso utile che invece di crescere mostra un pesante calo dai 351,3 milioni del primo trimestre del gruppo (al 30 settembre 2024) ai 259,9 milioni di euro del trimestre al 31 dicembre. In un anno il livello dei depositi retail ha perso un miliardo ed è scivolato appena sotto i 17 miliardi, la raccolta complessiva ha perso più di un miliardo a 60,6 mld.

Al contempo gli impieghi sono calati da 53,6 a 51,82 miliardi. Sono confermate le attese di una solida crescita (CAGR triennale +5%) e il payout al 70% con in più un buyback da 200 milioni e si nutrono forti speranze, con il calo dei tassi, su un’accelerazione dell’investment banking e del wealth management oltreché del credito al consumo.

L’assicurazione ormai è un motore importante delle attività del gruppo con un utile nel semestre di 223,4 milioni di euro (+22,2%) grazie al maggior contributo di Generali. Oltre un terzo degli utili che conferma il legame forte con Trieste.

Sopravviverà al DDL Capitali che in molti temono possa minare la governance del Leone di Trieste? Piazzetta Cuccia potrà davvero crescere con il calo dei tassi visto l’apporto formidabile ai risultati record di oggi dato dal margine d’interesse?

A questi interrogativi oggi il mercato risponde con diffidenza, ma va ricordato che il titolo finora non ha corso poco.

Mediobanca, il grafico

Il netto ribasso odierno ha spinto i prezzi a contatto con la linea che sale dai bottom di dicembre, ora a 11,60 circa. Attorno a tale livello transita anche la media mobile esponenziale a 50 sedute e poco più in basso il 50% di itracciamento dello stesso rialzo.

Il supporto appare dunque di grande rilevanza e potrebbe opporsi al calo delle ultime settimane. Segnali di ripresa più concreti giungeranno in caso di recuperi olte 12,00 euro e potrebbero anticipare un nuovo test a 12,40 circa.

Il cedimento di area 11,60 invece farebbe scattare un campanello di allarme da no sottovalutare, preludio al test a 11,20/11,30 euro, riferimenti che dovranno scongiurare il ritorno sui bottom allineati di ottobre e dicembre a 10,65 circa.