Wall Street guarda al Santa Claus Rally: stagionalità e fiducia sostengono il finale d’anno
pubblicato:Dopo il selloff dello scorso anno, il mercato spera in un epilogo più “da manuale” fino al 5 gennaio

La settimana di contrattazioni a Wall Street si è aperta con un clima costruttivo, nonostante i volumi ridotti tipici del periodo festivo. I titoli azionari statunitensi hanno chiuso in rialzo, sostenuti soprattutto dal nuovo slancio del comparto tecnologico, che ha trainato un movimento positivo diffuso: quasi tutti gli 11 settori dello S&P 500 hanno infatti archiviato la seduta in territorio positivo.
La ripresa dei tech continua a essere il vero motore del mercato
Il rimbalzo della tecnologia, iniziato già alla fine della scorsa settimana, continua a essere il vero motore del mercato. A fare da catalizzatore sono state da un lato le previsioni migliori delle attese di Micron Technology, dall’altro un dato sull’inflazione più debole del previsto, che ha rafforzato la convinzione che il ciclo restrittivo della Fed sia ormai alle spalle.
In questo contesto, S&P 500 e Dow Jones si trovano a meno dell’1% dai massimi storici di chiusura dell’11 dicembre, mentre il Nasdaq continua a beneficiare della rinnovata fiducia sull’intelligenza artificiale.
Ottima performanche per Nvidia
Tra i singoli titoli, Nvidia ha fornito il contributo più significativo all’indice, dopo indiscrezioni secondo cui il gruppo avrebbe informato i clienti cinesi dell’intenzione di riprendere le spedizioni in Cina del suo secondo chip AI più potente prima del Capodanno lunare di febbraio. La notizia ha rafforzato l’intero comparto dei semiconduttori, con rialzi generalizzati anche per gli altri produttori di chip.
Santa Claus Rally, la finestra si apre mercoledì e dura fino al 5 gennaio
Dicembre è storicamente uno dei mesi più forti per Wall Street: dal 1950 il cosiddetto Santa Claus Rally ha prodotto un rialzo medio dell’1,3% dell’S&P 500 negli ultimi cinque giorni dell’anno e nei primi due di gennaio.
Il contesto stagionale continua a giocare un ruolo importante nel plasmare le aspettative degli investitori. Storicamente, dicembre è uno dei mesi più favorevoli per Wall Street, non tanto per singoli eventi macro, quanto per una combinazione di fattori tecnici, comportamentali e di flussi.
Dal 1950 in poi, il cosiddetto Santa Claus Rally – che comprende gli ultimi cinque giorni di contrattazione dell’anno e i primi due di gennaio – ha prodotto un rialzo medio di circa l’1,3% dell’S&P 500, con una probabilità di chiusura positiva intorno al 70–75%.
Le ragioni di questa ricorrenza sono molteplici. Da un lato, i volumi più sottili tipici delle festività tendono ad amplificare i movimenti direzionali, favorendo spesso il rialzo in assenza di notizie negative rilevanti.
Dall’altro, entrano in gioco dinamiche di window dressing, con i gestori che tendono a mantenere o rafforzare le posizioni sui titoli migliori dell’anno per presentare portafogli “più belli” a fine esercizio.
A questo si aggiunge il riposizionamento per il nuovo anno, con flussi che iniziano ad anticipare i temi dominanti del ciclo successivo.
Quest’anno, il periodo statistico di riferimento inizia mercoledì e si concluderà il 5 gennaio, in un contesto che appare più costruttivo rispetto a dodici mesi fa.
Nel 2024, infatti, il mercato aveva sorpreso negativamente con un “Santa Claus selloff”, una rarità storica: gli indici principali avevano chiuso in calo tra lo 0,4% e lo 0,7%, con il Dow Jones in ribasso per la prima volta in nove anni durante quel periodo. Un’anomalia che aveva lasciato molti operatori spiazzati e che oggi funge quasi da termine di paragone psicologico.
Attenzione: la stagionalità non è una garanzia
Proprio per questo, le aspettative per il finale di quest’anno sono più elevate. Il rally dell’intelligenza artificiale, il raffreddamento dell’inflazione e l’idea che il picco dei tassi sia alle spalle alimentano la speranza di un epilogo più “da manuale”, coerente con le statistiche di lungo periodo.
Va però ricordato che la stagionalità non è una garanzia, ma un vento favorevole: funziona meglio quando è accompagnata da un sentiment positivo e dall’assenza di shock macro o geopolitici.
In sintesi, il Santa Claus Rally non è solo una curiosità di calendario, ma un indicatore di fiducia: quando si manifesta, spesso segnala che il mercato entra nel nuovo anno con un’impostazione costruttiva.
Ed è proprio questa aspettativa – più che il dato in sé – a spiegare perché molti investitori guardino alle prossime sedute con cauto ottimismo, nella speranza di archiviare l’anno con un finale decisamente più brillante rispetto al precedente.
Il VIX ha toccato i minimi da circa un anno
A rafforzare il clima di fiducia contribuisce anche il calo della volatilità: il VIX ha toccato i minimi da circa un anno, segnalando una riduzione della percezione del rischio nel breve periodo.
Questo avviene mentre l’ottimismo sull’AI, la tenuta dell’economia americana e le attese di allentamento della politica monetaria nel 2025 prevalgono, almeno per ora, sulle preoccupazioni legate a dazi e tensioni geopolitiche.
Non a caso, l’S&P 500 è in rialzo di circa +17% da inizio anno, avviandosi verso il terzo anno consecutivo di guadagni.
In evidenza Warner Bros. Discovery
Parallelamente, il mercato resta molto sensibile alle operazioni straordinarie. In evidenza Warner Bros. Discovery, salita dopo che Larry Ellison ha garantito personalmente oltre 40 miliardi di dollari di finanziamenti a supporto dell’offerta di Paramount Skydance per l’acquisizione del gruppo.
La mossa ha riacceso la competizione con Netflix, che avrebbe già predisposto una linea di credito bancaria da 25 miliardi di dollari per una propria offerta.
Bene anche Paramount, mentre Netflix ha mostrato debolezza relativa, segno che il mercato inizia a valutare i costi potenziali dell’operazione.
In rialzo anche Oracle, dopo il coinvolgimento diretto del suo cofondatore nell’operazione.
Wall Street entra nella settimana natalizia con un’impostazione positiva
In sintesi, Wall Street entra nella settimana natalizia con un’impostazione positiva, sostenuta da tecnologia, M&A e stagionalità favorevole.
I volumi resteranno probabilmente leggeri, ma finché inflazione, AI e aspettative sui tassi continueranno a muoversi nella stessa direzione, il mercato potrebbe provare a chiudere l’anno molto vicino – se non sopra – i massimi storici.
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