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Quota 103, in pensione a 62 anni di età con 41 di contributi: come funziona

di Miriam Ferrari pubblicato:
3 min

Spunta Quota 103 come alternativa per lasciare il lavoro: a partire dal 1° gennaio 2023 si andrà in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi versati. Ecco quanto costa questa alternativa allo Stato e come si andrà in pensione dal prossimo anno.

Quota 103, in pensione a 62 anni di età con 41 di contributi: come funziona

Manca sempre meno all’approvazione della prossima Legge di Bilancio 2023, che dovrebbe contenere una piccola riforma delle pensioni, ovvero una sorta di “ponte” per il prossimo anno, in attesa della vera e propria riforma 2024. Le ipotesi sul tavolo sono ancora parecchie.

Il Governo di Giorgia Meloni potrebbe decidere di prorogare Quota 102 per un solo anno, onde evitare il ritorno alla Fornero; oppure decidere di introdurre una nuova opzione di uscita. Ci si interroga su Quota 103 con premio per chi resta al lavoro.

Cerchiamo di capire come funziona Quota 103, l’opzione pensionistica che consente di lasciare il lavoro con 62 anni di età e 41 anni di contributi versati: a chi conviene?

Quota 103, in pensione a 62 anni d’età e 41 di contributi

La mini riforma delle pensioni 2023 prevede le seguenti ipotesi:

  • proroga di Quota 102 fino al 31 dicembre 2023;

  • ritorno alla Legge Fornero;

  • introduzione di Quota 103.

L’ultima opzione di uscita, ovvero Quota 103 sarebbe una soluzione ibrida tra Quota 41 (per i contributi) e la soglia di età per lasciare il lavoro (62 anni). Infatti, con Quota 103 i lavoratori potrebbero andare in pensione a 62 anni di età, ma solo se hanno versato almeno 41 anni di contributi.

In aggiunta a questa finestra, il Governo sta valutando l’ipotesi di introdurre un premio in busta paga ai lavoratori che decidono di posticipare l’uscita.

Quota 103: come funziona e cosa cambia dal 1° gennaio 2023

In breve, Quota 103 potrebbe essere la soluzione migliore – secondo il Governo – per evitare di tornare alla riforma Fornero (pensione a 67 anni) da un lato, e per sostituire Quota 102 (con uscita a 64 anni di età) in scadenza al 31 dicembre 2022.

Tuttavia, Quota 103 potrebbe essere confermata solo per un anno, in attesa di una più ampia riforma delle pensioni: l’uscita a 62 anni con 41 di contributi, quindi, potrebbe essere valida solo fino al 31 dicembre 2023.

Sembra ormai confermata la proroga di Opzione Donna e Ape Social per tutto il 2023.

Non ci sarà molto altro nella prossima Manovra, considerando le intenzioni del Governo di introdurre la flat tax anche per i dipendenti e riformare il reddito di cittadinanza nel 2023.

Quota 103: quanto costa allo Stato?

Secondo le stime del Sole 24 Ore, Quota 103 potrebbe essere una soluzione più efficiente anche per tutelare le casse dello Stato. Forse, però, è anche l'unica alternativa all'attuale Quota 102 per evitare il ritorno alla Fornero.

In realtà, l’uscita dal lavoro a 62 anni e con 41 di contributi potrebbe costare ben 700 milioni di euro, rendendo quasi impossibile la proroga di Opzione Donna.

Tuttavia, la proroga dell’attuale Quota 102 per tutto il 2023 potrebbe essere ancora più costosa per le casse statali: il quotidiano economico ha stimato 1,3 miliardi solo per il 2023, con 89 mila soggetti interessati.

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