Petrolio in calo, i titoli del settore frenano
pubblicato:Ritorna lo scenario di un eccesso di offerta sul mercato. Le azioni dell'oil perdono quota sui maggiori mercati, da Eni a ConocoPhillips, da Shell a Tenaris

Si riprende la scena il petrolio greggio che riprende la via dei ribassi dopo qualche seduta di recupero e con gli affondi di oggi minaccia nuovi ripiegamenti e appesantisce il variegato settore dei titoli petroliferi.
Petrolio, con l'accordo a Gaza perde appeal speculativo
Secondo alcuni osservatori, i cali odierni del petrolio sono da ricollegare all’accordo di pace su Gaza: una cessazione delle ostilità nell’area più calda del Medioriente che sottrae appeal speculativo al petrolio greggio e così i mercati vendono.
Petrolio, secondo alcuni analisti potrebbe esserci un eccesso di offerta
Riemerge anche il timore di uno scenario di eccesso di offerta sul mercato, che naturalmente porterebbe a un calo dei prezzi. Lo pensano gli analisti di DNB Carnagie e lo sottolinea una ricerca di Vortexa (citata anche da Bloomberg) che mette in guardia: le esportazioni di petrolio greggio e condensati sono salite a settembre oltre i 45 milioni di barili al giorno, su livelli preoccupanti e decisamente superiori alla media di stagione.
Uno scenario di sovra-approvvigionamento che sembrava sventato appena pochi giorni fa. Domenica scorsa infatti il cartello dei produttori dell’Opec+ aveva annunciato l’intenzione di rimettere in produzione 137 mila barili di petrolio al giorno dal prossimo novembre, molti meno dei 500 mila barili inizialmente paventati dai mercati anche sulla scorta dei timori per il fabbisogno russo di entrate. Scongiurata l’ipotesi peggiore, i prezzi del greggio hanno avviato un nuovo recupero, che però oggi si scontra nuovamente con il ritorno del pessimismo sui fondamentali di domanda e offerta.
Non è da trascurare neanche il recupero parziale del dollaro sulle altre currency nelle ultime sedute: tradizionalmente infatti i prezzi del petrolio greggio si muovono nella direzione opposta della valuta in cui sono trattati.
Petrolio, titoli del settore in netto calo
Di fatto le nuove vendite sul petrolio sono rilevanti. In chiusura di ottava il future sul Brent segna un calo dell’1,4% a 63,83 dollari al barile; il derivato sul WTI segna una flessione dell’1,36% a 59,65 dollari al barile.
Lo spill over di questi ribassi si allarga a tutta l’industria. In Europa l’Euro Stoxx Oil & Gas segna una flessione dell’1,42%
A Piazza Affari Eni segna un ribasso del 2,17%, Saipem segna un pesante ribasso del 2,9% e Tenaris perde il 3,38%
Ripiegano anche altri colossi europei dell’idrocarburo come TotalEnergies (-1,31%), Siemens Energies (-1,59%), Shell (-2,4%) mentre la spagnola Repsol recupera in controtendenza lo 0,10 per cento.
Neanche a New York le cose vanno molto meglio. Exxon Mobil segna una flessione dell’1,07%, Chevron perde lo 0,69% e ConocoPhillips il 2,13% Di certo per il mondo dell’oil questo è un venerdì nero.